Meritocrazia Italia: “Esposto alla Procura della Repubblica di roma per valutare ipotesi di responsabilità sulla mancata sicurezza dei vaccini”. Di seguito la nota integrale.
Fedele al suo impegno di cittadinanza attiva e animata dal desiderio di garantire che ogni riflessione politica riservi centralità alla Persona, Meritocrazia Italia presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per sollecitare un’indagine sulle reali utilità e sicurezza delle dosi vaccinali in distribuzione.
La vita umana deve essere al centro di ogni azione politica. Ed è ora che anche i cittadini mostrino più interesse a queste vicende e termini il periodo della stasi e della ‘non indignazione’.
E’in gioco la vita della intera umanità.
Eppure, nel momento più delicato della gestione della fase emergenziale, nonostante gli apprezzabili sforzi organizzativi, resta una forte disomogeneità di qualità e quantità della cura erogata su base territoriale. A fronte dell’imponenza del dato emergenziale, manca una direzione chiara e univoca.
La sospensione della distribuzione del vaccino AstraZeneca in alcuni Paesi d’Europa e il ritiro in via precauzionale di un lotto anche in Italia sollecitano la richiesta di una più attenta analisi dei rischi clinici e maggiore sicurezza per i cittadini, con accorto monitoraggio centralizzato (e non su base puramente locale) delle sintomatologie post vaccinazione, per evitare che i tentativi di recupero si traducano in una nuova ragione d’ansia, creino controproducente allarmismo e aggiungano affanno all’affanno.
Sono fondamentali correttezza e neutralità nelle comunicazionie maggiore trasparenza informativa sui rischi reali della vaccinazione e sull’indice di risoluzione del problema di esposizione al Covid per chi è stato vaccinato. Meritocrazia Italia ritiene che soltanto assicurando verità è possibile favorire un’adesione consapevole e convinta alla campagna di vaccinazione.
Meritocrazia chiede alle Istituzioni, europee e nazionali, di attivarsi per azionare ogni scrupoloso controllo per salvare Tutte le vite umane. Anche una sola morte imporrebbe l’immediata sospensione nella distribuzione dei vaccini.