Dal 15 marzo entra in vigore la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, decisa sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. In base al nuovo provvedimento:
– Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania e Basilicata sono collocate in zona rossa
– sono in zona arancione: Valle d’Aosta, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia
– nessuna regione è in zona gialla
– La Sardegna resta in zona bianca
Sedici Regioni-Provincie autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra di queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3.
Quattro Regioni hanno un Rt nel limite mite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Rt puntuale settimanale sotto 1 in Calabria, PA Bolzano, Sardegna e Umbria). La Sicilia si ferma a 1.
Invece il valore più alto è in Basilicata con un Rt di 1,53 (la settimana scorsa era 1,16) e in Campania con 1,5. Il Friuli Venezia Giulia registra un Rt di 1.39, l’Emilia Romagna 1,34, il Piemonte 1,41, il Lazio 1,31 e la Lombardia a 1,3. Nello scorso monitoraggio le regioni con Rt sopra 1 erano 10. (
È pronto il monitoraggio della Cabina di regia. E, in base all’indice Rt e alla nuova stretta prevista dal decreto approvato in consiglio dei ministri, ad andare in rosso sono le due Province autonome di Trento e Bolzano (che era si era già messa in quella zona), la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, la Basilicata e la Campania (anche questa era già in rosso). Tutte le altre Regioni, a parte la Sardegna che è bianca, sono arancioni. Manca solo l’ufficialità, che arriverà con le ordinanze del ministro Speranza, che probabilmente inserirà tra le rosse anche la Puglia, che ha chiesto di essere spostata nella zona con più restrizioni anche se avrebbe dati da arancione.
Accelera ancora, in modo “importante”, l’incidenza dei casi di coronavirus nel nostro Paese. L’Istituto superiore di sanità diffonde i primi dati della Cabina di regia, che si occupa del monitoraggio. Nella settimana dall’1 al 7 marzo i casi settimanali per 100mila abitanti sono 225,64 contro i 194,87 per 100.000 abitanti del periodo 22-28 febbaraio. L’Rt è di 1,16 (da 1,06). “Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento”, segnalano gli esperti.
Sale il tasso di occupazione delle terapie intensive, salito sopra la soglia critica cioè al 31% contro il 26 della settimana scorsa. I ricoverati sono passati da 2.756 a 2.327. Il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 19.570 a 22.393. “Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente)”.
La situazione degli Rt nelle Regioni
Con il nuovo decreto non esiste più, fino a Pasqua, la zona gialla. Restano la bianca, dove si trova solo la Sardegna, e l’arancione e la rossa. Per passare nello scenario con più restrizioni si usano due fattori indipendenti. Il primo è l’Rt, l’indice di replicazione del quale viene preso in considerazione l’intervallo inferiore dei due che servono a fare la media. Se è superiore a 1,25 si va in rosso. Il nuovo dm ha però stabilito che fino a Pasqua il giallo non esiste più, e che si tiene conto anche dell’incidenza. Se supera i 250 casi settimanali per 100mila abitanti scatta lo scenario con più restrizioni. Di seguito si indicano l’Rt prima il medio e poi i due intervalli, e l’incidenza per ogni Regione.
La situazione degli Rt nelle Regioni
Abruzzo Rt 1,05 (0,99-1,09), incidenza 232,7
Basilica Rt 1,53 (1,31-1,76), incidenza 170,99
Calabria RT 0,83 (0.72-0,95), incidenza 66,42
Campania Rt 1,5 (1,41-1,6), incidenza 203,71
Emilia-Romagna Rt 1,34 (1,32-1,38), incidenza 434,26
Friuli Venezia Giulia Rt 1,39 (1,33 – 1,47), incidenza 266,2
Lazio Rt 1,31 (1,27 – 1,36), incidenza 172,82
Liguria Rt 1,13 (1,08 – 1,18), incidenza 151,56
Lombardia Rt 1,3 (1,28 – 1,32), incidenza 306,04
Marche Rt 1,08 (0,99 – 1,18), incidenza 310,71
Molise Rt 1,07 (0,83 – 1,33), incidenza 157,73
Piemonte Rt 1,41 (1,36 – 1,45), incidenza 279,94
Provincia Bolzano Rt 0,61 (0,57 – 0,65), incidenza 259,08
Provincia di Trento RT 1,04 (0,99 – 1,1), incidenza 351,29
Puglia Rt 1,23 (1,2 – 1,27), incidenza 206,23
Sardegna Rt 0,89 (0,78 – 1), incidenza 31,89
Sicilia Rt 1 (0,95 – 1,06), incidenza 77,49
Toscana Rt 1,23 (1,2 – 1,26), incidenza 216,6
Umbria Rt 0,82 (0,76 – 0,86), incidenza 186,29
Val d’Aosta Rt 1,4 (1,1 – 1,75), incidenza 74,38
Veneto Rt 1,28 (1,26 – 1,32), incidenza 194,42
Tutte le Regioni e provincie autonome tranne sette, ha avvisato l’Iss, hanno riportato allerte di resilienza, cioè capacità ridotte di reazione all’aumento dei contagi (in questo ambito, per esempio, l’Iss valuta il numero sufficiente di risorse umane e la capacità di effettuare per tutti i nuovi casi una regolare indagine). Quattro di queste – Campania, Lazio, Puglia e Veneto – riportano molteplici allerte di resilienza.
Il numero di ricoverati in terapia intensiva è “in forte aumento” nell’ultima settimana di monitoraggio, con il tasso di occupazione a livello nazionale tornato sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). “Si osserva un peggioramento – sottolinea il report della Cabina di regia – nel numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (11 Regioni vs 9 la settimana precedente). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in forte aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021)”.