Si è spento nel pomeriggio a Milano a seguito di contagio da Coronavirus il grande fotografo italiano Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti. Di seguito il messaggio di cordoglio del Matiff – Matera International Film Festival.
Addio a Giovanni Gastel, premiato al Matiff 2020
Oggi piangiamo la scomparsa di uno dei più grandi fotografi italiani, premiato al Matera International Film Festival 2020 con il Premio alla Fotografia “Cartier Bresson”.
Il mondo della fotografia oggi è più sfocato, ci lascia Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti, straordinario fotografo di stile e talento che ha documentato la nascita della moda made in Italy.
Il MatiFF ha avuto l’onore di celebrarlo nella scorsa edizione con il Premio Internazionale alla Fotografia “Cartier Bresson”.
Condividiamo il suo video messaggio per ricordarlo insieme e non finire mai di omaggiarlo condividendo la sua arte.
«Un amico e un’artista dalle grandi qualità umane e professionali che rimarrà nella storia anche della città di Matera. Mi stringo al dolore della famiglia Visconti alla quale invio le mie più sentite e sincere condoglianze» così ha dichiarato Leonardo Fuina, Presidente e produttore del MatiFF, Matera International Film Festival.
Biografia di Giovanni Gastel
Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, l’ultimo di sette figli.
Nel 1967, all’età di dodici anni, Gastel inizia a mostrare la sua vocazione artistica, entrando a far parte di compagnie di teatro sperimentale, per le quali recita fino all’età di diciassette anni. Parallelamente, coltiva la passione per la poesia e a sedici anni pubblica, per l’editore Cortina, una raccolta intitolata Casbah.
Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Da quel momento, ha inizio un lungo periodo di apprendistato durante il quale fotografa matrimoni, esegue ritratti, piccoli still-life e qualche servizio di moda per bambini, mentre un’occasione importante gli viene offerta nel 1975-76, quando inizia a lavorare per la casa d’aste Christie’s.
La svolta avviene nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la comparsa dei suoi primi still-life sulla rivista Annabella, nel 1982. Inizia a collaborare con Vogue Italia e poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle rivisteMondo Uomo e Donna.
Da questo momento, la sua attività professionale s’intensifica e inizia a collaborare con le più prestigiose testate di moda sia in Italia che all’estero, soprattutto a Parigi.
Elabora proprio in questi anni d’intenso impegno professionale il suo stile inconfondibile, caratterizzato da una poetica ironia, mentre la sua passione per l’arte lo porta ad introdurre nelle fotografie il gusto per una composizione equilibrata. I suoi riferimenti sono, per gli still-life, la Pop Art, che ebbe modo di vedere in mostra alla Rotonda della Besana sin dai primi anni Settanta, e l’opera fotografica di Irving Penn. Traendo ispirazione anche dallo studio dell’arte rinascimentale, Gastel si rifà costantemente ad un’ideale di eleganza, che ha respirato sin dall’infanzia, soprattutto grazie alla madre.
Intorno alla metà degli anni Ottanta, fonda la Gastel&Associati con Angelo Annibalini e Uberto Frigerio, con la quale intende promuovere l’inserimento nel mondo professionale di giovani fotografi, sia cresciuti nel suo studio, che incontrati durante numerosi workshop.
Il suo impegno attivo nel mondo della fotografia lo avvicina anche all’Associazione Fotografi Italiani Professionisti, di cui è stato presidente dal 1996 al 1998. Da allora ne è presidente onorario. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant, in cui vengono presentate circa 200 fotografie, testimonianza della sua lunga e prolifica carriera. Gastel utilizza le tecniche “old mix”, quelle a incrocio, le rielaborazioni pittoriche, gli sdoppiamenti e le stratificazioni, fino al ritocco digitale.
Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avendon, Annie Lebowitz, Mario Testino e Jurgen Teller.
Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia.
Presidente onorario dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago, svolge la sua attività lavorativa nel suo studio in Via Tortona a Milano, dove continua a coltivare la sua passione per la poesia – l’ultima raccolta ha per titolo Cinquanta – e per la ricerca fotografica al di fuori degli schemi della moda.
Nel 2018 ha firmato il servizio fotografico per la nuova campagna promozionale dei deejay e speakers di Radio Deejay.
Nel 2020 ha firmato il servizio fotografico per la nuova campagna promozionale dei deejay e speakers di Radio m2o
E’ morto a Milano il 13 marzo 2021.