Il PD Bernalda e Metaponto chiarisce la sua posizione nella maggioranza dopo il passaggio alla Lega del sindaco Tataranno. Di seguito la nota integrale.
In un momento di crisi politica comunale non vi è spazio e modo di provare soddisfazione per quelle che sono scelte difficili e sofferte. Vogliamo riporre fiducia nella scelta di sei consiglieri di costituire in Consiglio Comunale il nuovo “Gruppo Civico” atto a segnare identità e distanza dalle politiche espresse dalla Lega con Salvini Premier.
Per quanto riscontriamo una comunione d’intenti generale con il “Gruppo Civico”, le ragioni che hanno determinato la crisi hanno snaturato il progetto politico condiviso e il Partito Democratico non può più sacrificare la delimitazione dei confini ideologici rimarcati. Ciò nonostante ci rendiamo conto che bisogna mirare a garantire serietà e trasparenza sui doveri di una classe dirigente eletta da democratiche e limpide competizioni elettorali che vedevano marcatamente altrove e perdenti le forze di centrodestra.
Con la sua scelta, se pur legittima, il sindaco ha dimezzato la portata progettuale iniziale ma non possiamo permettere di svilire l’operato e l’impegno profuso fino ad oggi. Al netto di questo impegno abbiamo pubblicamente confermato a tutti i consiglieri di maggioranza la nostra volontà di mantenere un dialogo diretto e responsabile affinché non si lasci niente per intentato. Dobbiamo però rimarcare che gli ultimi eventi confermano che anche in caso di passo indietro da parte del sindaco non si potrebbe mai ripristinare un effettivo status ex ante, mancherebbero gli elementi di credibilità e fiducia oltre che di una prospettiva per il nostro paese. Anche congelate scelte di opportunità e politiche così contrastanti non ci potrebbero vedere accomunati in obiettivi politici comuni.
E’ stata profondamente sbagliata la mossa di divulgare con i canali istituzionali del Comune di Bernalda e Metaponto un video che non parlava di atti amministrativi ma per lo più di scelte personali e di prospettive individuali che poco hanno a che fare con le necessità collettive.
Inoltre, ci lascia basiti che la Lega cittadina, lo stesso partito storicamente contrario allo sviluppo del Sud Italia e che difendeva Salvini mentre invece di pensare a governare andava a ballare al Papete, provi a dipingere come privi di buon senso gli ex assessori comunali. Ancor di più ci sorprende, nonostante il nostro sollecito, che non sia stato espresso pubblicamente cosa ne pensi proprio il sindaco di questi attacchi del suo partito alle persone che invece hanno sempre lavorato al suo fianco.
L’unica prospettiva possibile rimane quella dell’autonomia e dell’appoggio esterno viste le poche decisioni e i continui cambi di programma del sindaco rispetto al poco concordato durante il pieno di una crisi. Il primo cittadino ammette di aver sottovalutato le reazioni della sua scelta ma continua a prendere decisioni tendenti più a provocare la sfiducia della maggioranza che a mettere in discussione la sua posizione, dimissioni incluse che sarebbero l’unica mossa a non permettergli più di candidarsi. La speranza è che non si stia giocando con il futuro di un intero paese.