La nuova grande sfida del turismo post Covid è la capacità di rigenerazione dei piccoli borghi che hanno tutte le carte in regole per diventare l’offerta del turismo sicuro ed emozionale.
In sintesi è questa la conclusione di un incontro a più voci organizzato da Rocca nel Cuore e l’associazione di Promozione Sociale ANAS trasmesso in diretta facebook, con la partecipazione di Tiziana Battafarano (Fondazione E.Mattei); Rinaldo Chidichimo (Delegato Calabria Fondazione Terzo Pilastro Italia Mediterraneo); Rosa Gentile ( Confartigianato Nazionale) e Antonello De Santis (Presidente Rete Italia Jonica), l’imprenditore Ferdinando Di Leo che ha presentato l’innovativa start-up parallelo giallo, dove attraverso la vendita di box con prodotti a base di limone si sta raccontando il territorio e creando contatti e relazioni finalizzate a un ritorno anche di tipo turistico.
L’incontro è stato trasmesso dal cuore del centro storico di Rocca Imperiale, ai piedi del castello dove la vista si perde tra il giallo dei limoni e il blu di un mare cristallino. Una discussione che partendo dal ruolo dei borghi ha evidenziato l’importanza della sinergia dei territori, il legame calabro-lucano e processi dove agricoltura e artigianato si fondono e confondono con un turismo fatto non solo di mare. Tantissime le proposte e le aperture dei professionisti al tavolo coordinati da Tiziana Battafarano.
“Solo un anno fa a Padova ad “Itinerando”, come “Borghi di Matera – Comunità Turistiche” – Montalbano Jonico, Rotondella e Tursi, presentavamo la nostra idea del turismo lento che – sottolinea Rosa Gentile (Confartigianato) – prevede una valorizzazione della qualità dell’esperienza turistica e un’immersione del viaggiatore nella cultura locale del territorio, basandosi prima di tutto sulla scoperta del luogo che ospita. Per questa ragione, ricordo, non abbiamo dovuto fare grande fatica per ottenere una grande attenzione di esperti, studiosi, tour operator incuriositi dalle nostre destinazioni e deliziati dai piatti della tradizione. La pandemia – dice ancora Gentile – non ci ha permesso di raccogliere i primi risultati per il blocco degli spostamenti ma non ci ha fermati. Vogliamo ripartire da qui perché proprio il turismo post Covid lo richiede. La lentezza è un sentimento. In un mondo sempre più frettoloso e tecnologico in cui tutto si consuma -anche bellezza e sentimenti- a folle velocità, c’è dunque ancora più spazio per lentezza e avventura. I nostri borghi del Sud sono scrigni oltre che di risorse naturalistiche e storico-monumentali di artigianato. L’estensione delle indicazioni geografiche alle eccellenze artigiane e quindi non solo ai prodotti agricoli, dopo il via libera dell’Europarlamento alla proposta per ampliare l’utilizzo dell’igp a prodotti artigianali dei settori agrifood, moda, design, arte, meccanica, diventati simbolo di tanti territori specie al Sud – aggiunge – è un elemento positivo per aumentare la tutela della qualità, valorizzando quelle produzioni maggiormente legate a cultura e identità e offrire ai nostri artigiani un’ulteriore opportunità. Di qui l’idea di comunità accogliente, capace di ospitare che è la risorsa fondamentale per fare rinascere i territori e aprirli alla condivisione di tradizioni, esperienze ed emozioni uniche”.
Tiziana Battafarano (Fondazione Mattei): “Abbiamo affrontato il tema del turismo post covid, con la consapevolezza che il mondo che ci attende non sarà più quello di prima, che temi come sostenibilità e rigenerazione hanno subito una forte accellerata, passando da slogan ad obiettivi concreti e realizzabili. Ognuno di noi oggi più che mai ha un ruolo fondamentale quello di costruire un nuovo ecosistema sociale in cui tutti i settori economici dal turismo all’agricoltura, dal patrimonio culturale al made in Italy si mescolano diventando opportunità per i territori.
La nuova grande sfida del turismo è la capacità di rigenerazione dei piccoli borghi, che vivono il grande problema dello spopolamento, e solo attraverso la loro attualizzazione e la loro capacità di adeguarsi alle nuove esigenze del turista che è di fatto cittadino temporaneo che si insedia attivamente nella comunità locale. Pertanto un borgo smart, con connessione Wi-Fi, in cui si privilegia la mobilità elettrica attraverso bike sharing o car sharing, esaltazione delle esperienze enogastronomiche e investimenti in drive culturali. Queste alcune delle cose da fare per rendere nuovamente attrattivi i ns borghi ed i ns territori, scrigni di tradizioni, saperi e vita che non possiamo abbandonare o ancor peggio dimenticare”.
Alla chiusura dei lavori Rinaldo Chidichimo, responsabile per la Calabria della Fondazione Roma-Mediterraneo, ha parlato della guida I Borghi più Belli del Mediterraneo, pubblicata grazie al sostegno della Fondazione Roma-Mediterraneo. Il volume, a cura di Claudio Bacilieri, descrive 53 borghi di quattro Paesi dell’area, Croazia, Spagna, Italia e Francia. Si tratta in gran parte di destinazioni lontane dal turismo di massa, in grado di indicare la via di uno sviluppo sostenibile, capace di raccogliere l’eredità dell’antica civiltà mediterranea.