Alessia Araneo, socia della Consulta di Bioetica onlus e referente per la sezione lucana, ha inviato una nota dopo la denuncia del Collettivodonnematera relativa all’impossibilità di abortire a Matera. Di seguito la nota integrale.
Consulta di Bioetica onlus: “A Matera, capitale europea della cultura è impossibile abortire secondo la legge. Storie di silenzi e di tabù”.
A Matera i medici sono tutti obiettori e le donne che intendono abortire secondo Legge sono costrette – in piena pandemia – a migrare verso il capoluogo potentino, con la speranza di poter contare sulla “benevolenza” di un medico non obiettore. Questa è la
triste situazione, in cui antichi retaggi e ostinati pregiudizi continuano a far credere che l’autodeterminazione circa l’aborto si realizzi grazie a un “favore” o una “gentile concessione”.
Il rispetto della libertà di scelta della donna circa l’aborto è un preciso diritto previsto e tutelato dalla Legge 194/78, che rientra tra i diritti sessuali e riproduttivi promossi dall’Unione Europea e dall’Onu. Matera, capitale europea della cultura 2019 chiede
che la libertà di scelta riproduttiva della donna sia sempre valorizzata come più alta espressione di civiltà. È tempo di contrastare l’obiezione di coscienza che osteggia e invalida l’esercizio dei diritti delle donne.
La sezione lucana della Consulta di Bioetica Onlus si unisce al Collettivodonnematera che, per bocca della sua presidente Chiara Prascino, per primo ha denunciato con forza questa grave violazione dei diritti delle donne e chiede alle Autorità preposte che si
provveda immediatamente a ripristinare la legalità e garantire il legittimo diritto delle donne all’aborto. Ricorda infine che è la donna a essere titolare del proprio corpo e che la medicina è professione di servizio per soddisfare esigenze sanitarie, per cui “Il buon
medico non obietta”, come recita il motto di una storica campagna della Consulta di Bioetica Onlus.