Sulla figura dello storico Alessandro Barbero si registra un intervento di Franco Vespe, che esprime alcune riflessioni su quella storiografia che affronta le cause degli squilibri fra Nord e Sud, mai ereditati dal Regno delle due Sicilie. La lettera è rivolta al cittadino milanese Rolando Dubini.
Caro Rolando Dubini,
Ho finalmente appreso che Lei è l’amministratore della pagina facebook dedicata al noto storico Alessandro Barbero. Ho aderito alla pagina perché apprezzo il lavoro e la qualità del Prof. Barbero che ho ascoltato ripetutamente in diverse trasmissioni radio o televisive. Pertanto ho aderito alla Sua pagina a lui dedicata con un certo interesse. Premetto che chi scrive è Astronomo che svolge attività di ricerca all’Agenzia Spaziale Italiana. Ma se lei ha modo di informarsi sul web potrà capire che qualificandomi per la sola attività professionale è riduttivo. Negli ultimi tempi ho approfondito anche storicamente come sia sorta la questione meridionale, a partire si dal libro Pino Aprile, ma le cui tesi ho approfondito studiando le fonti e rapporti scientifici socio-economici di una certa autorevolezza scientifica. Sono abituato quando mi avvicino a dei testi che vogliono raccontare la verità, che siano citate le fonti o precedenti articoli scientifici. Nella mia attività scientifica si fa così!Da questo punto di vista ammetto che il libro di Pino Aprile non era un testo scientificamente impostato e le verità che raccontava dovevano essere gran parte provate. Conosco pure il libro scritto da Barbero sulla questione Fenestrelle e sul presunto sterminio di soldati meridionali avvenuti in quella fortezza. Un libro ineccepibile dal punto di vista storico/scientifico anche se le fonti a cui si è rifatto Barbero temo siano lacunose e parziali. Ma lo stesso Barbero afferma di aver voluto analizzare il singolo evento Fenestrelle e non aveva alcuna intenzione di affrontare la più complessa problematica del divario Nord-Sud. Personalmente credo al lavoro di Barbero, perché “prove archeologiche” di questo sterminio (le ritengo più pesanti di quelle documentali) non ve ne sono. Le dicevo che sulla base di questo mio studio mi sono costruita la convinzione che la questione meridionale non sia nata nel momento in cui fu fatta l’unità d’Italia 160 anni fa, ma che si sia costruita e gonfiata nel corso degli anni di storia unitaria. In un “folgorante” trattato di storia economica fatta dai ricercatori Daniele & Malanima viene trattato l’argomento. A tal proposito ho estratto da quel lavoro alcune cartine molto esplicative. Ho provato a postarle sulla sua pagina che ha dedicato “strumentalmente” ad Alessandro Barbero, ma sono ancor in attesa di approvazione da parte dell’amministratore (sic!).
Come può vedere le differenze nel 1891 fra le diverse regioni erano praticamente irrisorie. Al contrario nel 1951 (secondo quadrante in basso), la divisione fra Sud e Nord è bella e completata! Nel quarto quadrante invece viene mostrato e graficato il risultato di uno studio econometrico sui divari calcolando degli oggettivi indicatori numerici. Si può vedere che il picco dei divari si è avuto nel 1951 dopo il trattamento del ventennio fascista. Ma si vede anche che questo divario si accorcia e raggiunge il minimo nel 1970. Perché? Perché per la prima ed unica volta nella storia unitaria, l’Italia si preoccupa di colmare il divario Nord-Sud attraverso la Cassa per il Mezzogiorno e le politiche industriali proposte da un “Nordista” come Pasquale Saraceno (nato a Sondrio). Se è interessato le posso inviare l’intero lavoro. Lo stesso Robert Putnam, noto sociologo americano, nel suo libro “La tradizione civica nelle regioni italiane” , attento studioso del capitale sociale, si è “fatto sfuggire” che agli inizi del 900 i parametri economici della Calabria e dell’Emilia Romagna erano pressocché allineati. Ma ora andiamo a Lombroso.
Che cosa penserebbe se al Sud, per esempio nella mia Matera, si aprisse un museo del Prof. “Luminoso” che nel corso della su vita ha cercato di dimostrare che le persone più intelligenti fossero concentrate tutte al Sud, sulla base della configurazione cranica dei dementi al Nord ? Non si indignerebbe per caso ? Pensi indignerebbe anche me! Il museo di Lombroso, il cui valore della sua rierca scientifica è pari a zero, non le pare che sia un tantino offensivo per gli uomini del Sud e perfettamente speculare al museo del Prof. Luminoso ? Con l’unica differenza che il museo a Matera è solo un mio puro esercizio di fantasia; mentre quello di Lombroso è reale e funzionante. Lei si è permesso proditoriamente di sospendermi per 15 giorni dall’interlocuzione con la pagina di cui è amministratore per aver detto (suppongo sia anche questa la ragione) che certa Sociologia e Criminologia positivistica (sono discipline nate in quella temperie) ha preparato ed alimentato ideologie razziste ed anti-semite, prima in Francia (l’affare Dreyfuss ne fu eclatante esempio) Inghilterra e Stati Uniti e che, in seguito, troveranno pieno compimento nel Nazismo Hitleriano. Non è una mia tesi ma è ormai fatto acquisito che questa scuola positivistica (del quale Lombroso era esponente mediocre e provinciale ) abbia, involontariamente o meno, ispirato queste ideologie. Detto questo temo che la sua pagina non sia stata creata per dare onore allo storico medioevalista Barbero, ma per scatenare una sciocca controffensiva nei confronti di una recente storiografia che sta “revisionando” la storia pre e post unitaria del nostro paese. A chi scrive questa “revisione” serve per capire che noi del Mezzogiorno non siamo cittadini di serie B (lo si legge questo non solo nei libri di storia, ma negli stessi atti politici di oggi. Ma questa è un’altra storia), ma i maggiori azionisti dell’unità d’Italia, se non altro per aver pagato il prezzo più alto per averla realizzata. Basti vedere che fine ha fatto Napoli. Nell’Ottocento era città cosmopolita e con Londra e Parigi era fra le capitali più evolute e più grandi d’Europa! Lei ha dato l’impressione, postando quella bruttissima ed indecente memoria di Teo Teocoli (fra l’altro uno dei miei comici preferiti!), che alla favola “noir” dell’esistenza dei cittadini di serie B ci crede fermamente!L’altra considerazione viene ispirata dal IV grafico che le ho postato.L’Italia ha avuto il massimo sviluppo economico quando si è lavorato in favoredelri-equilibrio Nord-Sud. Non le pare che se la macchina Italia funzionasse a due piuttosto che ad un solo pistone, andrebbe molto più velocemente ? Invece di bannare o assumere piglio censorio nei confronti di tesi a lei avverse che liquida come “Neo-Borboniche”, perché non apre le finestre chiuse della sua pagina per discutere di questa prospettiva. Contribuisca allo sforzo perché si facciano gli italiani!
Non credo che lo storico Barbero condivida il taglio che ha dato alla pagina che le ha dedicato. Poi se ne condivide l’impostazione me ne farò una ragione!
Per quel che mi riguarda, non le darò il piacere di cancellarmi dalla sua pagina e lo farò di mia spontanea volontà. Però se condivide con me l’idea di contribuire, nel nostro piccolo, a fare gli italiani, le consento di pubblicare questa pagina e di re-invitarmi a farne parte.
Con Immutata stima
Francesco Vespe