Ascoltati l’assessore Rosa e il Dirigente generale Galante sul disegno di legge che disciplina le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Rinviato l’esame della interrogazione Italia viva su trasporto su gomma.
La terza Commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, riunita in modalità telematica presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia)
ha approvato alla unanimità dei presenti (Carlucci, Bellettieri, Acito, Sileo, Aliandro, Trerotola e Quarto) il disegno di legge n. 57/2021: “Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Basilicata e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della Direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica) e ss.mm.ii..
In merito sono stati auditi l’assessore e il Dirigente generale del Dipartimento ambiente ed energia, Gianni Rosa e Giuseppe Galante.
“Il disegno di legge – hanno spiegato – è stato predisposto in attuazione dell’articolo 11 quater del decreto legge del 2018 n.35 ‘disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione’. Tale norma interviene sulla disciplina dell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua per uso idroelettrico, disponendo la regionalizzazione della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni e demandando alle Regioni la definizione, con legge, delle procedure di assegnazione di tali concessioni nel rispetto di parametri e contenuti minimi prestabiliti dalla medesima disposizione statale. Oltre alle modalità di assegnazione delle grandi derivazioni, la norma statale affida alle Regioni la competenza di determinare il canone di concessione e disciplinare le opere ‘bagnate’ e ‘asciutte’ con specifico riferimento alla previsione di indennizzo in favore del concessionario uscente in caso di opere ‘bagnate’ non ammortizzate”.
“Nel 2018 – hanno aggiunto – lo Stato è intervenuto dando delega alle Regioni di dotarsi di legislazione regionale per uscire dall’infrazione europea essendo stato violato il principio di concorrenzialità. Non siamo toccati direttamente dall’ infrazione ma l’Italia si è mossa con tutte le Regioni. In Basilicata esistono solo due grandi derivazioni che sono in concessione all’Enel: Cogliandrino e Pertusillo. La concessione scade nel 2029 e bisogna disciplinare la modalità di assegnazione, il passaggio dell’opera e la determinazione dei canoni cinque anni prima della scadenza. Bisogna decidere dunque se riprendersi indietro gli impianti o fare gara per rinnovo concessione. Abbiamo lasciato tutte le possibilità nell’ambito della legge. La Giunta regionale rispetto a questa scelta da dover fare ha una serie di possibilità anche affidando a terzi. La legge va a ridefinire i canoni in maniera fissa e variabile e anche che la Regione debba avere una certa quantità di energia prodotta. Dovremmo guadagnare, a conti fatti, più di 600 mila euro l’anno già dal 2021. Il principio ispiratore della norma è quello di costruire regole per avviare la gara che va fatta 5 anni prima della scadenza e l’avvio della gara è disciplinato dal passaggio alla Regione delle opere bagnate mentre per le opere asciutte bisogna fare il diritto di opzione o metterle nella gara per il nuovo contraente”.
La legge disciplina le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico nel rispetto dell’ordinamento dell’Unione europea e dei principi fondamentali dell’ordinamento statale, nonché dei principi fondamentali di tutela della concorrenza, libertà di stabilimento, trasparenza e non discriminazione. Nel perseguire l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio idrico lucano nell’ottica dello sviluppo sostenibile della comunità regionale, concorre al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, contemperando lo sviluppo di politiche energetiche di miglioramento e incremento della produzione da fonti rinnovabili con la tutela dei corpi idrici regionali e degli ecosistemi connessi, l’uso plurimo, sostenibile delle acque, il miglioramento e il risanamento ambientale dei bacini idrografici di pertinenza delle connessioni e costituisce misura sia per la mitigazione dei cambiamenti climatici sia per l’adattamento ai conseguenti effetti.
Le disposizioni della legge non si applicano alle grandi concessioni di derivazione idroelettrica volte a soddisfare per almeno il 70 per cento il consumo elettrico annuo del soggetto autoproduttore e alle domande di nuova concessione di grande derivazione di acqua a scopo idroelettrico.
La Regione, prima di avviare le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, valuta l’eventuale sussistenza di un preminente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque derivate, in tutto oppure in parte incompatibile con il mantenimento dell’uso a fine idroelettrico. Tale valutazione è di competenza della Giunta. Il disegno di legge predisposto dal Dipartimento ambiente ed energia, detta disposizioni di carattere generale che per la loro piena attuazione richiedono un’articolata e cadenzata serie di altre disposizioni di natura regolamentare. Il ddl è composto da 33 articoli raggruppati in 5 titoli.
Alla discussione sono intervenuti, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Sileo, Acito, Trerotola e Carlucci.
La commissione ha quindi avviato l’esame dell’interrogazione relativa al programma regionale di investimento per il rinnovo del parco veicolare su gomma dei servizi di trasporto pubblico locale extraurbani provinciali e comunali. Riparto e assegnazione alle imprese risorse D.M. n. 81 de 14 febbraio 2020 (D.G.R. n. 917/2020 e D.G.R. n. 5/2021)”, d’iniziativa dei consiglieri Polese e Braia di Italia Viva.
Nell’interrogazione si chiedevano “le motivazioni per cui è stato ripartito un contributo minimo di 45.000,00 per ogni singolo autobus alle imprese esercenti il Tpl comunale e che utilizzano autobus
immatricolati con caratteristiche corrispondenti a quelli di “’autobus di linea extraurbani’ a fronte di euro 100.000 (es. corto- non inferiore a mt. 6.30) previsto per tale tipologia; .le motivazioni per cui il Dipartimento dei Trasporti ha ripartito le somme computando il numero complessivo di autobus della singola impresa esercente servizi comunali/urbani aventi classe di emissione euro l, euro 2, euro 3 (effettivamente impiegati nell’espletamento dei servizi di Tpl comunale/urbano) senza parametrare ai fini della determinazione delle risorse assegnate: ‘l’anzianità medie espresse in anni, a partire dall’anno di prima immatricolazione’ (cfr. art. 4 del D.M. 345/2016); le motivazioni per cui il Dipartimento dei Trasporti ha proceduto alla ripartizione dei fondi, equiparando, addirittura nella stessa misura, gli autobus euro 1 e gli euro 3 e le motivazioni per le quali ha finanziato, finanche, autobus euro 5 fap, in realtà esclusi dalla dGr di riferimento e verosimilmente già oggetto di precedenti finanziamenti; le motivazioni per cui la Giunta regionale con la d.G.r. n. 5 del 12.01.2021 ha recepito solo alcune delle istanze di rettifica inviate dalle imprese entro il 31.12.2020 per la ricognizione dei beni essenziali e le classi di emissioni degli autobus; se le imprese facenti parte di un Ente consortile possono procedere ai fini della spesa
con le medesime modalità attuate dal Co.Tra.B e, quindi, procedere all’acquisto del
veicolo come singola impresa consorziata; se il Dipartimento dei Trasporti ha trasmesso all’Organo politico le note inviate dalle imprese di T.p.l. circa l’accettazione con riserva del contributo”.
L’assessore Merra, impossibilitata a partecipare alla commissione, ha inviato una nota scritta in risposta alla interrogazione ed il consigliere Polese, stigmatizzando l’assenza del responsabile del Dipartimento trasporti, ha ritenuto del tutto insufficienti le motivazioni riportate nel documento.
Per tali motivi il presidente della commissione, Quarto, ha deciso di affrontare l’argomento nella prossima seduta anticipando che inviterà nuovamente l’assessore ad essere presente, ritenendo necessario darle la possibilità di poter intervenire.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci (M5s), Acito e Bellettieri (FI), Sileo e Aliandro (Lega), Trerotola (Prospettive lucane), Cifarelli (Pd), Polese (IV).