Pubblicato “Foggiali”, il quarto volume della collana “Appunti di Matera sotterranea” a cura di Enzo Viti e Teresa Lupo, Edizioni Magister.
Pronti, partenza, via! La primavera culturale materana inizia all’insegna dell’entusiasmo, e non poteva essere altrimenti. L’avventura della fortunata collana “Appunti di Matera sotterranea”, dopo il successo del terzo numero “Abbondanza” che ha ricevuto un grosso eco mediatico nazionale, continua con un’altra perla del sottosuolo: “Foggiali”.
I foggiali, sono delle fosse scavate nella tenera calcarenite, dei silos ipogei che in passato venivano utilizzati per stivare cereali e altre derrate alimentari.
Lo studio che i due autori della collana, Enzo Viti e Teresa Lupo, hanno realizzato, è il primo che affronta in maniera analitica il tema e che ha riportato alla luce, in maniera topografica, il perimetro della vasta area cittadina chiamata “Piana dei foggiali”, un’area di circa 15.000 metri quadri, un tempo aperta campagna, oggi completamente sommersa dalle affastellate costruzioni tipiche dei Sassi e, fino a ieri, dimenticata.
È al di sotto delle abitazioni che si è concentrata la ricerca, negli ipogei scavati nel corso del tempo che hanno inglobato i preesistenti foggiali, lasciando sui soffitti la traccia indelebile della loro presenza.
Dopo aver censito tutti gli ipogei del piano, è stato possibile isolare la zona in cui queste fosse sono presenti in numero ragguardevole e incrociando i dati con le poche fonti documentaristiche conosciute, è stato possibile definire in maniera scientifica i limiti della Piana dei foggiali, aprendo così una riflessione sull’importanza che deve aver avuto questa cospicua attività produttiva per l’economia del passato cittadino materano.
Certamente questa pubblicazione servirà agli studiosi per una riscrittura della storia materana che non è stato solo vergogna e povertà, come frettolosamente e arbitrariamente in molti hanno scritto.
Il volume è composto da 64 pagine illustrate da straordinarie tavole architettoniche e disegni di ricostruzioni storiche affascinanti, nonché da fotografie che documentano il lavoro di ricerca in ognuno degli ipogei presi in esame.
Il libro, la cui copertina è stata realizzata da Pino Oliva, rappresenta uno skyline dei Sassi con ipogei. L’introduzione dell’architetto Biagio Lafratta, che ha supportato gli autori nel processo di elaborazione dei dati dello studio, annota che molti foggiali sono stati successivamente convertiti in cantine (il prossimo numero, già annunciato, tratterà il tema delle cantine materane), questo potrebbe evidenziare, altresì, una conversione colturale, da quella granaria a quella viticola.
Matera, terra del pane e terra del vino ha ancora molto da palesare della sua storia scritta nel sottosuolo.
“Foggiali” è disponibile in libreria insieme agli altri volumi della collana “Appunti di Matera sotterranea”: “Palombari”, “Grabiglioni”, “Abbondanza”.