Il Coordinamento donne Spi Cgil Potenza ed il Coordinamento donne Spi Cgil Basilicata condannano la decisione della Turchia di uscire dalla convenzione di Istanbul contro la violenza domestica e di genere.
La Convenzione di Istanbul è un pilastro della legislazione internazionale sui diritti e contro la violenza di genere. In essa viene riconosciuta la violenza contro le donne quale crimine contro l’umanità e la Turchia nel 2011 era stata il primo paese a firmarla.
Fu un segno di speranza per le donne turche e, più in generale, un messaggio forte rivolto a quei paesi che per religione e tradizioni sono ancora indietro nel riconoscimento dei diritti delle donne.
Oggi, per decreto di Erdogan, questa drammatica svolta. Secondo Erdogan, riconoscere alle donne il diritto a non essere violate, maltrattate e uccise dai mariti, evitare i matrimoni precoci e forzati danneggia l’unità familiare. Dimentica che in Turchia dall’inizio dell’anno sono morte per mano di uomini ben 74 donne, molte di queste uccise proprio in famiglia. La decisione presa da Erdogan allontana sempre di più la Turchia dai paesi europei, e mette a repentaglio la protezione delle donne in Turchia ed in Europa. E’ necessaria una dura condanna da parte di tutti i paesi europei.
Contro questa decisione sono migliaia le donne turche che in queste ore stanno manifestando, esprimendo la loro rabbia per un provvedimento che le riporta indietro di anni. Queste donne corrono il serio rischio di essere arrestate ed imprigionate dalla polizia di un regime che ormai ha ben poco di democratico. Queste donne devono sentire la nostra vicinanza e la nostra solidarietà: la violenza contro le donne tocca tutte noi in qualsiasi parte del mondo viviamo.