Domenica 28 marzo, alle 2 di notte, tornerà l’ora legale con le lancette che avanzeranno di un’ora. Dormiremo, quindi, un’ora in meno ma in compenso le giornate si “allungheranno”, ossia avremo sessanta minuti di luce naturale in più con il corollario del risparmio energetico che in Italia è stato quantificato in oltre un miliardo e 700 milioni di euro nel periodo 2004-2020, pari al consumo di 150 mila famiglie. Ma la domanda che tutti si fanno da qualche anno a questa parte è: il 2021 sarà l’ultimo anno dell’ora legale?
In alcuni Paesi è davvero l’ultima volta perché l’Europa ha chiesto di uniformare l’orario a livello comunitario. Una richiesta che risale al 2018 con l’approvazione con l’84% dei voti di una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i diversi Stati membri di cambiare l’orario due volte all’anno. Ma l’Italia ha sempre accolto con freddezza l’ipotesi di mandare in soffitta l’ora solare. Più di recente, il Conte bis ha deciso per il doppio orario mentre altri Paesi a noi vicini come Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia si sono già espressi per l’orario unico per tutto l’anno. A insistere su questa linea sono soprattutto i Paesi del Nord Europa per la maggiore vicinanza con il Polo Nord che impone una copertura di luce in estate molto più lunga rispetto alle nostre giornate.
La crociata per abolire l’ora legale ha una sua tesi scientifica, o meglio sanitaria: evitare una fonte di stress per l’equilibrio psicofisico dei cittadini. Secondo alcuni sondaggi fatti in Europa, il cambio d’ora sarebbe fonte di stress. In particolare, a causare disagi psicofisici sarebbe il passaggio all’ora solare che prevede un’ora di sonno in più ma più ore di buio. Le giornate più corte causerebbero più sintomi di depressione per tutto il periodo invernale. Anche l’ora legale non sarebbe esente da controindicazioni: più ore di luce e meno ore di sonno avrebbero l’effetto di un mini jet-lag. Tanto che gli esperti per mitigare gli effetti consigliano di affrontare il passaggio dall’ora solare a quella legale consumando pasti leggeri e andando a letto prima senza attardarsi con i dispositivi elettronici, ossia televisioni e cellulari.