“Navighiamo in acque torbide senza riuscire a capire la reale portata del taglio ai servizi che la società Iscot Italia spa garantisce per lo stabilimento Stellantis di Melfi. Non possiamo immaginare soluzioni se non ci sarà un quadro chiaro sui problemi che mettono a rischio numerosi posti di lavoro”.
È il commento dei segretari di Filcams Cgil Potenza Michele Sannazzaro e di Uiltucs Basilicata Donato Rosa al termine di una riunione svoltasi oggi in via telematica con la Prefettura di Potenza per affrontare la questione che preoccupa i numerosi lavoratori impiegati da Iscot Italia nello stabilimento Stellantis di Melfi.
All’incontro hanno partecipato oltre al Prefetto Verdè ed ai segretari di Filcams Potenza e Uiltucs Basilicata, i segretari generali di Cgil Basilicata Angelo Summa e di Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli, rappresentanti di Confindustria, il manager dello stabilimento Stellantis Roberto Oglietti e il Direttore di stabilimento Nicola Intrevado, rappresentanti dell’assessorato regionale competente e dell’azienda Iscot Italia Dott. Marco Benetti.
“Oggi – hanno evidenziato Sannazzaro e Rosa- non abbiamo avuto una risposta definitiva sulla percentuale dei tagli alle attività e non abbiamo neanche avuto risposta sulla loro natura. Non sappiamo ancora, infatti, se la diminuzione delle attività svolte da Iscot per Stellantis sarà congiunturale o strutturale”.
I segretari di Filcams Cgil e Uiltucs ricordano che l’unica certezza è quanto riportato nel verbale sottoscritto il 04 marzo ’21, dove la società Iscot Italia ha presentato un taglio “draconiano” di circa il 40-45 per cento delle attività rispetto al perimetro contrattuale.
“Ancora più grave è la situazione – continuano i segretari – considerato che all’invito della Prefettura di verbalizzare le dichiarazioni di Stellantis, questi ultimi si rifiutavano di rilasciare qualsiasi dichiarazione o smentita sui tagli effettuati da Iscot Italia spa su indicazione di Stellantis”.
Resta ancora poco chiara la situazione dei 183 dipendenti considerato che il loro futuro è legato a uno stabilimento come quello di Melfi dove si vuole eliminare una linea di produzione e non è partito ancora il terzo turno (1500 lavoratori sono attualmente in cassa integrazione e non sanno se riprenderanno a lavorare).
Chi sta dicendo la verità sui tagli che si ripercuoteranno sui lavoratori? Dobbiamo credere a Stellantis che parla di un taglio del 10 per cento (senza che detta dichiarazione venga verbalizzata!) o ad Iscot Italia che dice che il taglio è del 45 per cento?
Se non saranno date risposte precise – hanno concluso Sannazzaro e Rosa- non si potrà capire fino in fondo quale è il problema e, quindi, cercare una soluzione”.