Le segreterie regionali di Basilicata Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil in una nota denunciano che nonostante lo stato di agitazione ed il blocco degli straordinari proclamato dalle organizzazioni sindacali l’azienda Natuzzi continua a chiedere lavoro straordinario e ad acuire il divario tra il lavoratori che stanno all’interno e quelli che sono in cassa integrazione a zero ore. Di seguito la nota integrale.
Bisogna tenere aperta la Natuzzi per le prossime generazioni! Questo è l’obiettivo che le OO.SS. Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil di Basilicata hanno nel continuare la gestione di una vertenza lunga e travagliata che dura ormai da 18 anni.
Non bisogna dividere i lavoratori tra chi è attualmente impegnato nell’attività produttiva e chi è in Cassa Integrazione in attesa della realizzazione dell’agognato progetto di riqualificazione per il rientro in azienda.
Stamani davanti allo stabilimento di Iesce 1 le OO.SS. del materano insieme alle RSU hanno manifestato in aperto dissenso con l’azienda, che incurante dello stato di agitazione proclamato unitariamente dalle OO.SS. Nazionali con il relativo blocco degli straordinari, ha inteso chiamare al lavoro supplementare tutti i lavoratori del perimetro di produzione. Infatti, nel mentre l’azienda non chiarisce e rinvia sine die la presentazione di un piano industriale che preveda in maniera chiara ed inequivocabile il rientro nel perimetro produttivo delle circa 450 unità attualmente in cassa integrazione a zero ore, si procede in modo reiterato al lavoro supplementare in tutti gli stabilimenti del gruppo, senza tener conto delle richieste avanzate dalle OO.SS. di un rientro graduale delle unità lavorative poste in cassa integrazione.
L’azienda non può e non deve dividere i lavoratori. Essi sono e restano tutti nel gruppo Natuzzi.
Si riaccendono i fari sulla vertenza affinché ci sia l’unità dei lavoratori per portare avanti e definire dopo un lungo travagliato processo di riorganizzazione del gruppo un piano industriale che preveda il rientro di tutte le maestranze nel perimetro produttivo. Non ci possiamo permettere la perdita di un solo posto di lavoro, data la drammaticità occupazionale acuita da una crisi sociale ed economica senza precedenti.
Il giorno 8 aprile il sindacato lucano sarà presente alla riunione convocata con tutte le istituzioni, disponibili, come sempre, a valutare soluzioni ma fermo nel rivendicare con forza e determinazione la rioccupazione e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in Basilicata e Puglia.
Attendiamo da tutti fatti concreti e risposte esaustive.