In contemporanea con i lavori di restauro del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, tra le sculture più iconiche di tutti i tempi, inserita nelle sette meraviglie del mondo moderno, il Consorzio Turistico Maratea ha lanciato una campagna social con filmati ed immagini, in gran parte inediti e suggestivi realizzati con telecamere montate su droni, del Cristo Redentore di Maratea. Il Cristo brasiliano che, dall’alto della collina di Corcovado, cinge con il suo abbraccio monumentale Rio de Janeiro, compirà 90 anni il 12 ottobre 2021 e, proprio per celebrare la ricorrenza, verrà sottoposta a un grande lavoro di restauro. Il Cristo di Maratea invece quest’anno celebra il 56esimo compleanno e senza ricercare la “competizione” il Consorzio punta a rafforzarne l’immagine-simbolo della città tirrenica, entrata da tempo tra le icone del turismo internazionale.
Secondo una testimonianza lasciata scritta dall’artista fiorentino Bruno Innocenti a cui il conte Stefano Rivetti di Val Cervo affidò il progetto di realizzazione la statua “vuole significare la rinascita, la speranza nuova indicataci dal Cristo Risorto”. Un messaggio che – sottolinea Biagio Salerno, presidente del Consorzio Turistico Maratea – ha una forte attualità in questa stagione turistica incerta ma che stiamo preparando per accogliere nel modo migliore gli ospiti. Innocenti scrisse di volere che il simbolismo dell’opera fosse «il più possibile contenuto ed essenziale, perché, nelle dimensioni della statua, ritengo sarebbero stati controproducenti atteggiamenti e dettagli che avessero richiamato una realtà spicciola, contingente, minutamente reale. La statua sorgerà candida sulla cima del Monte S. Biagio, imponente, ma discreta; non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere, a rinfrancare la speranza». Gli operatori turistici marateoti affidano al Cristo Redentore le “sorti” della nuova stagione e rilanciano il “gemellaggio” con il Cristo (più celebre) di Rio. Nel 2013 l’area della statua è stata al centro del raduno interdiocesano per la Giornata Mondiale della Gioventù di quell’anno, destinato a raccogliere i fedeli che non potevano recarsi a Rio de Janeiro. Durante l’ultimo capodanno, sulla sua superficie sono state proiettate diverse immagini, tra cui una in camice da dottore, in omaggio al personale medico e sanitario, impegnato nella lotta al Covid-19, che sta devastando la popolazione brasiliana. A Maratea si vuole ripetere l’iniziativa per farne diventare due simboli della “resistenza” alla pandemia e della ripresa del turismo internazionale. Solo il ritorno ai viaggi e alle vacanze – dice Salerno – saranno il punto più importante del superamento della pandemia.