Diversamente dalle bozze implementate dal precedente Governo, in cui l’ambito militare veniva coinvolto nel PNRR solo per aspetti secondari come l’efficienza energetica degli immobili della Difesa e il rafforzamento della sanità militare, la linea intrapresa nella relazione delle Commissioni Difesa rappresenta un punto di rottura con il governo Conte. Poiché la Pasqua è un inno alla pace e non alla guerra, facciamo appello al presidente Draghi affinché non prenda in considerazione la richiesta contenuta nelle relazioni sul Piano che prevedono di incrementare con i fondi europei l’ammodernamento dell’apparato militare”.
Lo scrive sul suo profilo Facebook il senatore Saverio De Bonis, nel commentare la notizia di una possibile destinazione di parte dei fondi del Recovery alla Difesa.
“Il settore militare – aggiunge il senatore – è già ampiamente finanziato dal governo (27 miliardi di euro, il 18% dei Fondi pluriennali di investimento attivi dal 2017 al 2034). Non può, dunque, entrare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, favorendo la corsa agli armamenti. Il PNRR serve per curare, per supportare sanità, istruzione, politiche sociali, trasporto pubblico, transizione ecologica, riduzione del divario Nord-Sud. Ogni scelta diversa non solo è eticamente inaccettabile, ma contravviene agli assi indicati dall’UE ed è un chiaro tentativo di greenwashing. Non lo ha consentito il precedente governo, non lo consenta nemmeno l’attuale”.