Grande risultato per Potenza che nel ranking delle 50 province italiane più dinamiche in quanto a “fermento imprenditoriale” si piazza al 35° posto. La classifica, stilata dall’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo, è stata messa a punto partendo da un valore, l’Indice del Fermento Imprenditoriale, sviluppato sulla base di 20 indicatori appositamente selezionati e raggruppati in cinque aree: performance imprenditoriali, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e sviluppo delle competenze. A ciascuna di queste dimensioni analizzate è stato poi assegnato un punteggio da 0 a 100.
Un Indice, dunque, che offre la possibilità di raccontare i territori che negli ultimi anni sono riusciti ad immaginare e realizzare l’ecosistema ideale per animare la competitività e le prospettive di crescita delle proprie imprese. E che si configura come valido supporto per processi strategici, decisionali e di investimento nei vari territori, per imprenditori, startupper e policy maker, permettendo di capire quali province italiane sono impegnate maggiormente nel supportare le proprie aziende e la nascita di startup.
In un momento storico come quello che stiamo vivendo, nel quale l’emergenza sanitaria da Covid19 ha impattato in maniera diretta e devastante sull’economia di tutti i Paesi, riuscire a misurare il fermento imprenditoriale di un territorio può essere un fattore di rilevanza strategica.
Se, in questa particolare classifica, il primato imprenditoriale meneghino non stupisce – Milano ha raggiunto un punteggio finale quasi doppio rispetto alla seconda classificata Roma, seguita a sua volta da Bologna –, il 35° posto della provincia di Potenza, su un totale di 107 province italiane, è la conferma che da alcuni anni, in un territorio come quello lucano, storicamente non votato all’innovazione e alla tecnologia, c’è stata una vera e propria inversione di tendenza.
Potenza, nonostante vanti tra le sue principali specializzazioni produttive settori tradizionali come il manifatturiero (nello specifico quello Automotive di Melfi), o quello Oil & Gas (il cluster attivo nell’area mineraria di Gorgoglione) o dei Servizi Ambientali, si dimostra essere uno degli ecosistemi ad alto potenziale e grande espansione d’Italia.
Tale risultato si è potuto raggiungere grazie all’intuizione e all’atteggiamento “rivoluzionario” di alcuni uomini e donne che hanno reso il territorio un riferimento per l’ecosistema dell’innovazione e dell’imprenditorialità al Sud.: Michele Franzese e Andreina Romano, ad esempio, dal 2016, con il loro festival dell’innovazione Heroes Meet in Maratea, sono riusciti nell’impresa di portare nella “perla del tirreno” imprenditori, startups, innovatori, intellettuali e investitori provenienti da ogni angolo del pianeta, con l’obiettivo di ripensare il mondo dell’economia e dell’impresa.
“Essere citati all’interno del progetto realizzato dal prestigioso Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo LIUC – afferma Michele Franzese – è motivo di grande soddisfazione per noi tutti, impegnati da tempo nel portare imprenditori e investitori nella nostra Regione. Ma ciò che probabilmente ci rende più orgogliosi – continua il fondatore di Heroes – è vedere le nostre azioni concretizzarsi, riuscendo a determinare un reale impatto economico sul territorio.”
Oggi, Heroes, è diventato un evento di respiro internazionale, in grado di mettere in rete oltre 2.000 persone in appena tre giorni di durata del festival, tra eventi, workshop, laboratori e spettacoli dedicati a futuro e innovazione. Uno spazio di confronto, arricchimento e formazione unico ed imperdibile nel suo genere, e allo stesso tempo occasione per far crescere la comunità lucana e offrire una visione “nuova” della nostra terra.
Il fermento dell’ecosistema della provincia potentina trova, poi, perfetta espressione nella storia di
Spaarkly: immaginata da Michele Telesca, laureando in informatica presso l’Università della Basilicata, e consolidata in meno di 54 ore durante Startup Weekend Potenza, la startup ha potuto accedere al programma strutturato di incubazione presso Godesk, – incubatore, coworking e innovation space – e successivamente vincere la competition promossa dalla Regione Start Up Basilicata, aggiudicandosi €10 mila per portare avanti lo sviluppo di un progetto che permette di provare un numero potenzialmente infinito di occhiali.
Facendo chiarezza sull’evoluzione di un territorio vasto e diversificato come quello delle province italiane, un’inedita narrazione del nostro Paese, e del Sud in particolare, non più vittima della Storia, ma che agisce attivamente nella Storia del paese, è ciò che portano alla luce i risultati di questa ricerca sviluppata dall’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo. Potenza, come altre province del Sud, conferma l’inesistenza di un passato immutabile in grado di determinare la competitività di un territorio, ed è la prova, allo stesso tempo, che dinamismo imprenditoriale, innovazione e capacità attrattiva di talenti e risorse sono elementi fondamentali sui quali costruire il proprio successo.