Tropiano (Federalberghi-Confcommercio): “Non si sottovaluti forte tensione sociale categorie albergatori-ristoratori”. Di seguito la nota integrale.
Intensificare ed “irrobustire” gli aiuti anche attraverso sgravi fiscali e contributivi ed intervenendo su massa debitoria e locazioni e, soprattutto, indicare una data certa per le riaperture, insieme all’indicazione chiara delle misure e delle condizioni di ripresa delle attività. Sono queste le rivendicazioni di Federalberghi-Confcommercio per alberghi, ristoranti, bar sintetizzate dal presidente Michele Tropiano. Dopo le manifestazioni in piazza a Roma con scontri e i blocchi stradali ad opera di titolari di imprese – è il pensiero di Confcommercio, Fipe e Federalberghi – non si può ulteriormente sottovalutare la forte tensione sociale delle categorie.
Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi Confcommercio i contributi a fondo perduto ricevuti tra il 2020 e il 2021 dai titolari di bar e ristoranti sono stati ritenuti poco o per nulla efficaci dall’89,2% degli imprenditori, con 8 titolari su 10 che si sono visti ristorare il 10% circa di quanto perso lo scorso anno. Una bocciatura che non può non essere presa in considerazione nel momento in cui si andranno a definire le modalità di erogazione dei sostegni che verranno distribuiti in seguito al prossimo scostamento di bilancio, annunciato in 20 miliardi di euro”. “Siamo consapevoli dello sforzo enorme fatto dal precedente governo per dare risposte ai titolari dei Pubblici esercizi, in una situazione di pandemia, ma – dice Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio – non possiamo nasconderci che le misure non sono state minimamente sufficienti. È importante dare aiuti di maggiore intensità a chi ha perso fatturato perché è stato costretto a chiudere”, ha spiegato”. I margini di manovra per migliorare il testo sono minimi, ma il Direttore generale di Fipe accende i riflettori su alcuni correttivi necessari, primo tra tutti quello dei canoni di locazione. Secondo una ricerca dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, solo il 25% degli imprenditori è riuscito a ottenere uno sconto sugli affitti da parte dei proprietari. Da qui la richiesta della Federazione. “Il canone di locazione pesa per il 10% sul fatturato delle imprese – spiega Calugi – e rappresenta un costo fisso che in questo momento è insostenibile. Ecco perché diventa indispensabile disporre la proroga del credito d’imposta al 60% sui canoni di locazione e al 30% sull’affitto d’azienda anche per i mesi da gennaio ad aprile 2021. Una misura già prevista per le strutture turistico ricettive e i tour operator”. In questo caso, dunque, una richiesta contingente, così come quella di abbattere in maniera significativa il canone Rai per i Pubblici esercizi.
“Apprezziamo le parole del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che è impegnato a darci date certe per la riapertura. Un albergo – dice il presidente Federalberghi – non è come un negozio o un bar che da un giorno all’altro riapre, un albergo ha bisogno di programmazione: deve accettare le prenotazioni, fare campagne sui Paesi italiani e stranieri, inserire le date sui portali. Non esiste settore come il nostro che abbia bisogno di programmazione, ancor più in vista della stagione estiva”.