Il Consigliere comunale della Lega di Grassano, Nicola Bochicchio, denuncia gli errori commessi nella giornata del 6 aprile da pate del sindaco Filippo Luberto nella gestione dell’emergenza sanitaria a Grassano. Di seguito la nota integrale.
Scuole chiuse, anzi no. Aperte. Non è una battuta di Totò, ma ciò che accade in alcuni comuni. C’è tanta confusione in alcuni amministratori che per un eccesso di egocentrismo non riescono ad avere una linea chiara e un metro di valutazione univoco su come agire in questa emergenza pandemica. Se non fosse successo davvero ci sarebbe da ridere, ma ncora una volta protagonista di questa inversione di pensiero è il sindaco di Grassano che ieri mattina prima ha emanato un’ordinanza, la n. 77 del 6 aprile 2021, per la “sospensione dell’attività didattica in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado per il contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19”, salvo poi in serata, con l’ordinanza n. 81, revocarla dopo aver sentito sua Eccellenza il Prefetto di Matera. Ciò che lasca perplessi non è tanto la mancanza di conoscenza del diritto che ha permesso in questo ultimo anno ai sindaci di emanare ordinanze di dubbia legittimità, ma che alcuni sindaci, in questo il sindaco di Grassano non solo, sembrano più mossi da uno spirito di contraddizione nei confronti del governo nazionale e regionale e non da vere motivazioni volte alla tutela dei cittadini. A tal proposito vorrei ricordare di quando, il 5 marzo scorso, alcuni sindaci si radunarono sotto la Regione Basilicata per opporsi alla zona rossa, di cui chiedevano la revoca, e chiedevano maggiori aperture nei comuni. Se poi si cominciano ad aprire le scuole gli stessi sindaci chiedono la chiusura. Insomma, della serie l’importante è fare i populisti e andare contro a prescindere. Vorrei ricordare che proprio il Sindaco di Grassano qualche giorno fa ha convocato e svolto un consiglio comunale in presenza asserendo che non c’erano rischi e pericoli per la salute dei consiglieri. Oggi a suo dire il problema c’è. Siamo di fronte a due modi diversi di agire che lasciano perplessi i cittadini. Si torni a fare politica con serietà. Ce lo impone il momento storico che stiamo vivendo.