Otto coppie su dieci che hanno rinunciato a sposarsi nell’ “anno del Covid 19” lo faranno quest’anno; il 95% non intende rinunciare al ricevimento e il 33% alla luna di miele anche se di breve durata. Sono i dati dell’ottimismo – perché l’amore e la voglia di mettere su famiglia sono più forti della pandemia – diffusi in occasione degli Stati generali del settore Matrimoni ed eventi privati organizzato da Unanime, confederazione che raccoglie le associazioni della filiera, evento fortemente voluto da FederMep. Un settore, quello delle nozze, in forte ascesa fino allo scoppio della pandemia: il 48% delle imprese registrava una crescita del giro di affari, il 42% una sostanziale stabilita’ e il 10% una flessione. Il budget medio si aggira intorno ai 24.500 euro a matrimonio, con in media 114 invitati e 12 aziende coinvolte. I dati Istat indicano un dimezzamento del numero dei matrimoni celebrati, con un calo del fatturato maggiore in quanto molte nozze sono state festeggiate con budget ridotti o hanno visto rimandare la festa. Risultato? Oltre il 65% degli operatori ha registrato un + 60% di calo del fatturato e 3,2 miliardi di perdite dirette. (fonte Matrimonio.com) «Di fatto siamo fermi per decreto da oltre un anno – spiega Serena Ranieri, presidente di Federmep (Feder Matrimoni ed Eventi Privati) – eppure per mesi siamo stati invisibili agli occhi del governo. Oggi qualcosa pare cambiato: nel dl Sostegni c’e’ stato un primo passo, ma non basta». La ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini ha riacceso la speranza del comparto degli eventi parlando di prime riaperture previste già per il mese di aprile. “Dobbiamo pensare ad un graduale e ragionato meccanismo di riaperture. E qui – ha detto la ministra – entra in campo un secondo problema perché è evidente che ci sono attività che saranno costrette ad una ripresa molto complessa nel tempo”.”Dobbiamo pensare non solo al risarcimento per il fatturato non incassato in questi mesi ma anche al sostegno di queste categorie. Le aperture da maggio ci saranno, anzi partiranno già intorno al 20 aprile. Ma i venti oceanici saranno complicati anche nei prossimi mesi. Si tratta di attività che, pur riaprendo, dovranno cambiare un po’ la modalità di organizzazione degli eventi ed avranno comunque un impatto. Dobbiamo pensare ad un sostegno”.
Dunque un respiro di sollievo per l’intero comparto che, a breve, tornerà in attività ma, allo stesso tempo, dovrà fare i conti con una gestione del tutto diversa degli eventi nel rispetto delle norme anti-covid. I gestori dei locali dovranno osservare il rispetto di nuovi protocolli ma, dopo quasi un anno di stop, la filiera degli eventi si prepara alla ripartenza.
Intanto gli operatori del settore “incassano” un primo risultato. L’obiettivo di far comprendere la centralità e l’importanza del nostro comparto – commenta Sabrina Cannas, segretaria generale Federmep e referente per la Basilicata – è stato raggiunto. Non produciamo solo ricchezza, ma con le nostre cerimonie e i nostri eventi contribuiamo a valorizzare i nostri splendidi territori e i borghi presenti nella nostra regione come in tutto il Paese, così come le nostre eccellenze di ogni natura, dall’enogastronomia all’artigianato artistico.
“Siamo felici che i rappresentanti del governo e dei partiti lo riconoscano: chiediamo – dice la presidente Ranieri – aiuti adeguati, certezze sulla ripartenza e un riconoscimento formale di una filiera che non produce solo economia, ma valorizza il made in Italy e l’identita’ italiana all’estero. Il settore Matrimoni ed eventi privati conta oltre 50mila operatori economici e piu’ di 300mila persone impiegate stabilmente. Una filiera in costante crescita fino a raggiungere nel 2019 un giro di affari complessivo di circa 60 miliardi di euro. Una crescita bloccata bruscamente dalla pandemia. Ora bisogna trattare il nostro comparto con una terapia da codice rosso prevedendo interventi sostanziali di liquidita’, ma soprattutto prevedendo un piano di rilancio che possa permettere alle nostre imprese di rialzarsi e di tornare competitive sul mercato interno e internazionale”.