La Regione interverrà nei confronti dell’Eni perché verifichi e garantisca il rispetto del Contratto di Sito nella gestione dell’appalto da parte dell’azienda Ram-Termomeccanica (indotto Eni). Lo ha annunciato l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo al termine dell’incontro che si è svolto oggi con la partecipazione di dirigenti Fim, Fiom e Uil, lavoratori, Confindustria.
Cupparo ha stigmatizzato l’assenza, in presenza, di rappresentanti della Ram-Termomeccanica ed ha nuovamente sollecitato Eni e Confindustria ad un intervento che – ha detto – “deve avvenire all’inizio della prossima settimana, vale a dire prima dell’incontro convocato per il 15 aprile prossimo per un esame delle problematiche del Contratto di Sito ed il suo aggiornamento reso necessario dall’evoluzione dell’attività petrolifera. La Giunta – ha spiegato l’assessore – prima di procedere al confronto con il Governo ed Eni sul rinnovo delle concessioni in Val d’Agri intende preliminarmente accertare che le condizioni del Contratto di Sito rispondano alle esigenze, prima di tutto, di occupazione di lavoratori lucani. Per noi – ha precisato Cupparo – diventa una pregiudiziale per la concertazione sull’estrazione e la produzione di idrocarburi della concessione Val d’Agri”.
Cupparo inoltre ha stigmatizzato l’atteggiamento di Confindustria che – ha detto – “alla vigilia dell’incontro odierno ha assunto una posizione in difesa dell’azienda interessata dalla vertenza con toni decisamente non in linea con la strategia concertativa. Il motivo del contendere è il rispetto delle condizioni previste dal Contratto di Sito, in primo luogo l’assunzione di lavoratori lucani e l’applicazione dei contratti che lo stesso personale aveva con le aziende in precedenza affidatarie di appalti. A noi come ai sindacati non risulta che queste condizioni siano rispettate e per questa ragione chiediamo a Ram-Termomeccanica ed Eni di produrre la documentazione necessaria. La Giunta – ha affermato l’assessore – non consentirà in alcun modo che per le attività che riguardano le risorse energetiche lucane non ci siano ricadute occupazionali e di sviluppo dei nostri territori, oltre al rispetto dei contratti. L’interlocuzione che stiamo svolgendo da mesi con Eni, Confindustria, imprese e sindacato – ha concluso – approderà presto a Roma con il coinvolgimento del Governo che considera la “transizione energetica” un elemento fondamentale per la ripresa del Paese”.