Nella sala convegni della Camera di Commercio di Matera i sindacati Cgil, Cisl, Uil di Matera e le Associazioni di categorie, culturali, volontariato e sportive Alleanza cooperative (Confcooperative, LegaCoop, AGCI), Amici Biblioteca T. Stigliani, Anpi Basilicata, Anpi Matera, ARTEria, Associazione Casalnuovo Rinasce, Associazione Adriano Olivetti Matera, Associazione B&B, Associazione Nino Perrone, Associazione sportiva ECOS, Centro Carlo Levi, Circolo Legambiente Matera, Comitato Acqua pubblica, Comitato Ferrovia Nazionale Matera, Comitato Sassi, Confapi Confcommercio, CNA, Energheia, INU, Italia Nostra Matera, Radio Regio di Altamura, Società Filosofica Italiana, Teatro Sassi, Uisp Basilicata, Uisp Matera, Associazione MateraCammina, Associazione OTE (Ospitalità Turistica Extralberghiera), Presidio di LIBERA del Metaponto hanno incontrato tutti i parlamentari eletti nelle circoscrizioni della provincia di Matera per presentare la proposta progettuale di valorizzazione della Cultura come leva per lo sviluppo economico e creazione di lavoro qualificato, stabile – modello “Matera”. All’incontro hanno partecipato i parlamentari Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli del Movimento 5 Stelle, Saverio De Bonis del gruppo misto, Michele Casino di Forza Italia, Gianluca Rospi per Popolo Protagonista. Sono intervenuti Marianna Dimona per Confcommercio, Leo Montemurro per Cna, Loredana Paolicelli, Lorenzo Rota, Guido Galante, Damiano Laterza.
Di seguito il report integrale.
1. PROGETTO DI PROMOZIONE DELLA RISORSA CULTURALE DEL TERRITORIO MATERANO, PER LA CREAZIONE DI LAVORO “ BUONO
Premessa
Matera è reduce da una straordinaria performance collettiva, nel nome del Recupero urbano e della Cultura, che l’ha vista protagonista di un Mezzogiorno che vuole trovare una propria strada autonoma, inclusiva e sostenibile di sviluppo territoriale e sociale.
Questa azione collettiva ha portato a notevoli risultati in termini di “marketing” e di crescita di competenze, professionalità ed imprenditorialità di un nuovo settore sociale prevalentemente giovanile.
Questo risultato costituisce un valore aggiunto da salvaguardare ed incentivare: il motore, le energie sociali che ci consentono di proseguire su quella strada di autonomia ed inclusione.
La sorte ha voluto che, proprio allo spirare del fatidico 2019, lo scoppio della
“pandemia” abbia completamente sovvertito, annullato le modalità di ”funzionamento” dei settori di cultura e turismo culturale allargato, precipitando i suoi operatori in una drammatica crisi, che rischia di compromettere tutti i risultati conseguiti.
Questa situazione di stallo va superata, riprendendo a programmare per il futuro
(che si intravede in fondo al tunnel pandemico), anche integrando e/o correggendo alcune scelte pregresse, per dare maggiore coerenza e stabilità agli indirizzi strategici di ripartenza.
Le linee che seguono, vogliono appunto disegnare, sotto il profilo della strategia culturale, un percorso di “ ripartenza ”, che consenta a Matera ed alla Basilicata di riprendere quella strada di costruzione di una autonoma capacità di sviluppo inclusivo e sostenibile.
LA “VISIONE”: IL TURISMO DI QUALITÀ
E’ opinione largamente condivisa che Matera, se vuole uscire, con nuove più ambiziose prospettive, dalla tragica crisi occupazionale che l’ha investita nel settore del turismo culturale, deve puntare decisamente a fare “turismo culturale di qualità”: è questa la meta da raggiungere sulla strada della ripartenza. Lungo il percorso andranno naturalmente superate alcune asperità, alcune negatività che si sono manifestate con il boom di affluenze degli ultimi anni (l’”overtourism” dei “selfie”), in riferimento sia alla tutela del suo delicato patrimonio storico-culturale ed ambientale (sovraccarico e concentrazione di visitatori), che alla stessa qualità della vita nella città (Centro Storico e Sassi in particolare): overtourism che ha rischiato seriamente di compromettere i lusinghieri risultati di recupero “delle pietre e del popolo” (Montanari) dei suoi Sassi riabitati e della sua Murgia tutelata, perseguiti e raggiunti negli ultimi 50 anni.
E’ la strada già tracciata dal “Patto per il Turismo Sostenibile – E-MATERA”, rispetto al quale riteniamo opportuno aggiungere un ulteriore obiettivo “culturale”, articolato nel trinomio “RICERCA, INFRASTRUTTURE CULTURALI, BRAND”. E che ha avuto di recente una ferma e coraggiosa messa a punto, con la proposta:
“Città d’Arte? NON metterle da parte”, presentata dai Sindaci di Firenze e Venezia.
Dobbiamo quindi ripartire, facendo tesoro delle esperienze passate, ma disegnando nuove prospettive adeguate alla nuova ” visione “, ai nuovi obiettivi che ci stiamo ponendo.
Non si tratta di ripartire da zero, ma di correggere, integrare, “metabolizzare” quanto realizzato negli ultimi anni in termini di attrattività globale (“brand”), a supporto dell’offerta turistica della “città culturale”, quale Matera aspira ad essere. Il compito è arduo, complesso, e presuppone una solida capacità di “visione”, ed una altrettanto ferma capacità di attuazione, nel tempo .
Ma è una operazione di riconversione assolutamente necessaria per assicurare un adeguato progetto di sviluppo alla nostra comunità, e soprattutto alle sue classi più giovani, che tanto entusiasmo hanno messo nella costruzione dell’offerta culturale e turistica degli ultimi anni, e che oggi, dopo un anno di drastica chiusura pandemica, attoniti, sono alla ricerca di esiti praticabili alle loro prospettive di vita; che non siano quelle malinconiche, trolley alla mano, di andare fuori, in Italia e nel Mondo, peraltro solo quando la stessa pandemia lo ri-consentirà! Compito complesso, da affrontare con gli “strumenti della programmazione” (politica, socio-economica, di marketing), per definire e condividere obiettivi, politiche, strumenti, risultati attesi; il riferimento è al “Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo a Matera”, che del Patto E-MATERA è uno degli strumenti principali.
LA CITTÀ CULTURALE ED IL SUO “BRAND”
Ripartire significa rivedere il “brand” in funzione del nuovo target del “turismo culturale di qualità” che si vuole perseguire.
Matera ha tutti i “requisiti”, e le condizioni storiche e patrimoniali, per affermarsi come città culturale “di qualità”, nella quale è possibile fare “esperienze” culturali inedite, che stimolano la curiosità, arricchiscono e fanno dialogare cultura del luogo con quella del visitatore, in un contesto ambientale ancora integro, e compartecipe di quella stessa cultura.
I “requisiti” vengono dalla sua straordinaria storia urbana, coagulo di civiltà, culture, forme e spazi urbani tra scavato e costruito, che si collocano a confine tra Oriente ed Occidente; ed aprono scenari inediti al visitatore interessato:
“un “unicum”, di singolare, assoluta bellezza dinanzi a cui la cultura italiana, e non soltanto italiana, non può rimanere insensibile” (Giorgio Bassani – 1967).
Questi requisiti vanno trasformati in “ brand ”, integrando, con una paziente opera di ricucitura ed approfondimento, le “semplificazioni” feticistiche massicciamente divulgate dal marketing negli ultimi anni, per suscitare invece l’interesse di un turismo culturale di fascia medio-alta, alla ricerca non del selfie istantaneo, ma della opportunità di relazionarsi, ed approfondire, alla luce della propria cultura, quella dei luoghi che si vanno a visitare, o ad “abitare temporaneamente” (come recitava uno slogan assai in voga nel recente passato, che ora va concretizzato in soggiorni di più giornate, tra Matera e le aree interne e costiere della Basilicata , da ricomprendere nel “ brand ”).
Relazionandosi ed arricchendosi anche nel rapporto con i cittadini, che di quella cultura, di quella “identità” sono i protagonisti e custodi.
Quindi stabilita la “meta” (turismo culturale di qualità), individuato il “target” dei visitatori (medio-alto), va configurato il “brand” appropriato, ed i contenuti del messaggio che lo deve veicolare, per definire un’offerta di turismo culturale confacente a quella tipologia di “domanda”.
Con un obiettivo sociale: la costruzione e divulgazione del “nuovo brand” (operazione complessa, poliedrica) deve rappresentare l’occasione per dare ai nostri giovani, per lo più laureati, un “lavoro buono”, un’occupazione qualificata, stabile, creativa.
Riorientando così da un lato, ed aprendo nuovi sbocchi dall’altro, quel settore giovanile che aveva trovato tanto facile quanto precario impiego, nel recente passato, nel comparto turistico/culturale allargato: dalle attività creative nelle arti applicate e performanti, a quelle progettuali, organizzative, di supporto logistico, di accoglienza ed ospitalità: un lascito del 2019 che va tutelato, integrato ed adeguatamente rilanciato; per evitare che un “disastro sociale” si aggiunga a quello “pandemico”.
L’obiettivo quindi di questa politica di “metabolizzazione”, di questa nuova “visione”, dovrebbe sintetizzarsi in:
NUOVA QUALITÀ DEL BRAND, PER UNA NUOVA QUALITÀ DEL TURISMO CULTURALE, ED UNA NUOVA QUALITA’ DEL LAVORO.
Obiettivo che, per sua stessa definizione, rientra appieno nelle politiche europee della “Next-generation-EU”:
– digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
– rivoluzione verde e transizione ecologica;
– infrastrutture per una mobilità sostenibile;
– istruzione e ricerca; – inclusione sociale.
Obiettivo che lo stesso “Piano Strategico E-Matera” deve celermente esplicitare, per trovare utile collocazione nel PNRR, essendo del tutto evidente che il “Modello
Matera” travolto dalla pandemia, è un caso “paradigmatico” di luogo/settore/problema da affrontare appunto in termini di pianificazione della “Ripresa” e “Resilienza”.
Nel “Piano Strategico”, Matera può/deve tornare ad essere “laboratorio” (questa volta) di Ripresa e Resilienza.
Un “ laboratorio ” che rilancia il “ Modello-Matera ”, nella sua funzione di traino territoriale di un’ampia area del Mezzogiorno, imperniato su:
– “Sostenibilità” nell’organizzazione del settore turistico-culturale allargato;
– Innalzamento della qualità dell’offerta culturale attraverso il potenziamento della “infrastrutture” culturali, luoghi della “testimonianza” e della “ricerca” sul patrimonio culturale, dell”animazione” e della “formazione” delle giovani generazioni.
– Arricchimento del “ brand ” nell’estensione territoriale, nei contenuti e nella divulgazione, (pubblicistica multimediale, arti applicate e performanti, servizi).
Con creazione di lavoro ”buono”, qualificato, stabile e creativo, soprattutto per i giovani, in quanto: CULTURA GENERA LAVORO – LAVORO GENERA CULTURA.
LE POLITICHE CULTURALI
Il Patto E-Matera contiene già una serie di condivisibili obiettivi di tutela, sostenbilità , organizzazione, ecc., che devono trovare collocazione nel Piano Strategico.
A quegli obiettivi va integrato quello della “Cultura e Lavoro” che questo documento delinea.
Obiettivo per il cui perseguimento è necessario mettere mano ad una completa riprogrammazione di politiche, protagonismi ed infrastrutture della “città culturale”; fondata su tre “pilastri”:
1. completamento e rafforzamento della qualità delle “infrastrutture culturali” che danno corpo, telaio, alla “città culturale”; infrastrutture costituenti luoghi della conservazione, della conoscenza, della ricerca, della testimonianza del “patrimonio culturale” della città e del territorio; e di animazione della comunità allargata.
L’istituzione del Museo Nazionale Lanfranchi/Ridola è già un passo importante in questa direzione.
Ad esso va affiancato il “Museo DEA” (testimonianza della cultura contadina) e, più in generale, il “Museo della storia del territorio”, tassello fondamentale per raccogliere le testimonianze e raccontare la straordinaria vicenda urbana e sociale della “città culturale” e del suo contesto naturalistico-ambientale.
2. organizzazione ed incentivazione, nelle forme istituzionali (Università, Scuole di Formazione superiore, Biblioteca Prov.le, Archivio di Stato, ecc.), ma anche private (sponsor) della “ qualità della ricerca ” nelle sue poliedriche ramificazioni qualitative, necessarie per costruire sempre nuovi tasselli di riscoperta ed approfondimento del patrimonio culturale della città e del territorio, da ricomprendere nei programmi di valorizzazione (pubblicazioni, mostre, eventi, ecc.).
3. Organizzazione ed incentivazione della “ qualità della divulgazione ” e del marketing, dei contenuti di quelle ricerche, in modalità sia materiali (editoria, arti applicate, artigianato, ecc.), che immateriali (portali dedicati, prodotti multimediali, app, filmati, eventi culturali – letteratura, teatro, musica, ecc. – ).
Queste tre azioni convergenti, potranno costituire la rampa di lancio per una più ricca formulazione del “ brand-Matera ”, e delle sue peculiarità di nuova, più articolata ed interessante base del “turismo esperenziale” e/o di qualità.
Resta la componente più specificatamente “ organizzativa ” ed “ operativa ” delle politiche del turismo culturale, che deve articolarsi sia sul piano dell’offerta di strutture ed attività (di accoglienza, ospitalità, intrattenimento, ecc., da ricalibrare nei “carichi” e nella “sostenibilità”), che su quello della proposta di visite esperenziali, organizzate in un mix di contaminazioni tra storia, personaggi, arte, architettura, ambiente, enogastronomia, ecc.; e sia infine sul piano della rapida comunicazione ed interrelazione informatica tramite portali dedicati. E’ inutile dire che, anche per questo aspetto, si aprono ampi sbocchi occupazionali in generale per le giovani generazioni, ed in particolare per quanti con tanto impegno si sono applicati in questo settore negli ultimi anni, raggiungendo significativi livelli di professionalità.
Da questo punto di vista, gli obiettivi definiti dal “Patto E-Matera” costituiscono un importante base organizzativa che attende solo di trovare tempestiva attuazione.
GLI ESITI
Dalla capacità di assicurare continuità e rigore all’applicazione di questo modello di valorizzazione culturale della città, sulla base di una programmazione condivisa, scaturisce la possibilità di assicurare lavoro stabile e qualificato agli operatori che saranno impegnati.
E’ una sfida epocale, che si pone in diretta continuità con quella che 50 anni addietro la comunità materana decise di intraprendere trasformando i Sassi disabitati (che iniziavano a crollare), in opportunità per un nuovo inedito ed entusiasmante itinerario di sviluppo comunitario, nel segno della tutela e valorizzazione della propria storia.
Sfida che ci ha traghettati nel terzo millennio, definendo un “Modello-Matera” che il Presidente Draghi, già nel 2011 ha definito: “un esempio delle capacità di progresso del Mezzogiorno”.
2. OBIETTIVI E STRATEGIE OPERATIVE
OBIETTIVI:
Trasformare “ cultura ” in “ lavoro buono ”,
in tutti i settori (manifatturiero, artigianale, agricolo/enogastronomico, turistico, ecc.)
Dare stabilità, profondità e qualità al brand “MATERA – CITTÀ
D’ARTE”
(dal turismo di massa, al turismo di qualità = esperenziale)
STRATEGIE OPERATIVE:
1. Tutela del “patrimonio ”, risorsa strategica
2. Infrastrutture Culturali : testimonianza, approfondimento, ricerca, formazione, costruzione del racconto, sul “patrimonio” urbano e territoriale
a. Istituzioni della formazione, della ricerca e della creatività :
i. Istituzioni scolastiche
ii. Università (DICEM, Scuola di specializzazione Beni
Archeologici) iii. ICR (Istituto Centrale di Restauro ) – Matera
iv. Archivio di Stato ;
v. Biblioteca Prov.le “T. Stigliani “;
vi. Hub informatico S.Rocco (in itinere)
vii. Casa delle Tecnologie ; (in itinere)
viii. Centri di formazione specializzata : CSC (cinematografia), ISIA
(design, artigianato), ecc. (da istituire) ix. Scuola delle Arti e dei Mestieri legati alla tradizione artigianale e manifatturiera del Territorio (da istituire)
b. Infrastrutture/Istituzioni culturali della testimonianza e divulgazione
i. Museo Nazionale Ridola (archeologia) – Lanfranchi (Levi,
Guerricchio, altre collezioni ed artisti, ecc.) ii. Museo DEA della cultura contadina : rete territoriale, con la regia del Museo Nazionale e di un Comitato
Scientifico/SIMBDEA; (da istituire, partendo dal Parco della
Civiltà Contadina) iii. Museo della Città e del Territorio (opere, progetti, personaggi, eventi del “riscatto” e della “riconquista”); (da istituire, partendo dalla Biblioteca Sacco/Olivetti di Spine Bianche)
iv. MATA (Museo Diocesano Matera)
v. MUSMA (arte contemporanea);
vi. Casa della Cultura e delle arti performanti (da istituire, partendo da Casa-Cava);
vii. Il Distretto diffuso della Creatività artigianale nei Sassi di Matera denominato “Il Quartiere degli Artieri” (in corso di realizzazione).
c. Divulgazione della ricerca, animazione culturale
i. Associazionismo culturale
ii. Imprese culturali, editoriali, multimediali e loro organizzazioni
Organizzazione ed incentivi alla ricerca, alle produzioni multimediali, a cicli di eventi (arti performanti) e prodotti (arti applicate) di valorizzazione dei temi culturali del brand.
3. Integrazione del brand :
raccontare, oltre alla Matera della preistoria, del rupestre, della società contadina, anche quella della cultura, arte e mestieri dell’età moderna e contemporanea, e delle sue relazioni con il contesto meridionale e nazionale:
– quella che Giorgio Bassani ha definito: “un “unicum”, di singolare, assoluta bellezza dinanzi a cui la cultura italiana, e non soltanto italiana, non può rimanere insensibile” (1967).
– quella del “riscatto dalla vergogna nazionale”, e dei suoi protagonisti;
– quella della “riconquista” della città antica (i Sassi riabitati, la
Murgia/Parco)
ripulendo il racconto da semplificazioni feticistiche, retoriche ed esoterismi.
Per suscitare l’interesse di un turismo culturale di fascia medio-alta, alla ricerca non del selfie istantaneo, ma della opportunità di relazionarsi, ed approfondire, alla luce della propria cultura, quella dei luoghi che si vanno a visitare, o ad “abitare temporaneamente” (turismo esperenziale).
Con l’ obiettivo della affermazione di un “ brand Matera-Basilicata ”, presupposto di un turismo esperenziale spalmato sull’ intero territorio regionale.
4. Trasformazione della ricerca in “prodotti” con marchio culturale territoriale
i. Agricoltura ed enogastronomia
ii. Artigiani e PMI;
iii. Designer; iv. Software houses e sviluppatori multimediali
5. Implementazione nel brand ed organizzazione del marketing :
i. Fondazione Matera/Basilicata/2021
Questo documento, certamente non esaustivo, vuole essere un contributo alla focalizzazione di una proposta, di una “visione”, a cui tutti (Istituzioni, operatori, cittadini) possono contribuire; contributo che si pone in continuità con il “Patto EMatera per il Turismo sostenibile”, esplicitandolo per gli aspetti concernenti la ricerca culturale, le infrastrutture (anch’esse culturali) che di quella ricerca sono il crogiuolo, e le politiche culturali di arricchimento del “brand”, che della ricerca si nutrono e della “visione” sono il passaporto.
Contributo anche al “Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo a Matera”, verso una costruzione condivisa di una nuova politica di sviluppo della “città culturale”, nel post-pandemia.
La fotogallery dell’incontro con i parlamentari lucani (foto www.SassiLive.it)