Il Collettivodonnematera contesta l’emendamento presentato dal Consigliere comunale Paterino e approvato dalla maggioranza in Consiglio comunale con cui sono stati tagliati i voucher per gli asili accreditati della città di Matera. Di seguito la nota integrale.
Durante la seduta pubblica del Consiglio comunale di Matera del 9 aprile relativa alla presentazione del Documento Unico di Programmazione per il 2021 e per i successivi 2 anni, il Consigliere Paterino ha candidamente “nominato il drago”. Ha ammesso cioè che i servizi pubblici non obbligatori dipendono da scelte politiche a loro volta vincolate a mere scelte di bilancio.
Attraverso un emendamento, passato con i voti della maggioranza, si palesa ancora una volta come la scelta politica, condizionata dai principi di sostenibilità e disponibilità, dell’amministrazione comunale si muove all’interno di una coperta sempre più corta: poiché non ci sono soldi, dobbiamo tirare la coperta e lasciare fuori ciò che è meno necessario.
E cos’è meno necessario?
Il consigliere Paterino motiva la proposta di taglio ai voucher per gli asili accreditati affermando che “chi usufruisce di questi servizi sono a casa, sono casalinghe”. Ovvero, il risparmio si intende farlo su chi sostiene sulle proprie spalle per lo più gratuitamente il servizio della cura, cioè le donne, secondo una logica che è espressione della più becera cultura patriarcale.
Il Collettivodonnematera ritiene che accettare quindi acriticamente l’economia della scarsità significa mettere in competizione, in modo disumano, una buca sull’asfalto o lo sfalcio dell’erba con i diritti delle donne, degli anziani e delle fasce più fragili.
Riteniamo inoltre che paragonare un intervento materiale con un servizio che influisce su una condizione esistenziale dei nuclei familiari traduce il grave pregiudizio secondo il quale sono le donne a doversi sacrificare, relegate al solo ruolo di cura, all’interno delle famiglie stesse.
Quo usque tandem abutere, catilina, patientia nostra? (Fino a quando abuserete della nostra pazienza?)
Che dire , un emerito,,,,,Chiaramente la politica dei 5 stelle volati a Baku a fare la dichiarazione di intenti , con i soldi pubblici, (in piena pandemia si vola a Baku e si tagliano i servizi essenziali)
Mentre Draghi contesta Erdogan per non rispettare le donne, a Matera si fa giusto il contrario
IL PROBLEMA E’ CHE PATERINO NON HA MAI LAVORATO IN VITA SUA. OGNI CONSILATURA CON PARTITI DIVERSI SEMPRE AD OCCURA UNA POLTRONA PER QUALCHE GETTONE DI PRESENZA. NON SA COSA SIGNIFICA PER LE DONNE AVERE LA POSSIBILITA DI UTILIZZARE QUESTO SERIVIZIO FONDAMENTALE PER ASSICURARE LA PARITA DI GENERE E LA PIENA EMANCIPAZIONE DELLE DONNE, COME AVVIENE NEI PAESI PIU CIVILI.
SENZA PAROLE ! anno 2021 ….e un consigliere prima rifondazione poi pd poi liste civiche pur di essere eletto che dice ?’ FACCIAMO UN REFERENDUM SE VOLETE CHE LE BUCHE VENGANO RIPARATE O SE I BAMBINI DEBBANO ANDARE AL NIDO !!!! E VERGOGNOSI TUTTI QUELLI CHE HANNO VOTATO QUESTO EMENDAMENTO. immagino NESSUNO DI VOI SIA STATO GENITORE O AL MASSIMO NONNI Perché SE AVEVATE FIGLI O NIPOTI NON POTEVATE FARE I CONSIGLIERi !!!DOVEVATE RESTARE A CASA A BADARE AI VOSTRI FIGLI ! ECCO A VOI I 5 STELLE !! MATERANI DORMITE !