Anche Confcommercio-Fipe Matera ha aderito alla manifestazione in piazza a Roma organizzata da Fipe-Confcommercio nazionale per dare coralmente volto e voce all’esasperazione di imprenditori in grandi difficoltà, con la richiesta al Governo e alla Politica in generale, di un impegno preciso sulla ripartenza e di un piano per farlo in sicurezza.
Confcommercio – Fipe Matera ha partecipato questa mattina ha Roma con una sua delegazione, per prendere parte all’iniziativa nazionale che vuole dare voce alle difficoltà degli imprenditori del settore Pubblici Esercizi. Dalla sede di Matera un collegamento in streaming con la piazza nazionale, per rappresentare il nostro territorio e i nostri imprenditori, ormai messi in ginocchio dalle difficoltà derivanti dalle chiusure previste a causa delle misure anti-Covid. Un importante momento associativo, per dare un segnale forte e pubblico di preoccupazione e insoddisfazione sulle modalità con le quali il Governo sta gestendo la crisi sanitaria ed economica.
Dopo oltre un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e della pandemia, il mondo della ristorazione torna a far sentire la propria voce e scende di nuovo in piazza, per chiedere al governo una programmazione relativa alle tempistiche sulle riaperture. La richiesta è quella di una programmazione certa, si chiede una data per la ripartenza, per richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione che stanno vivendo gli imprenditori dei settori più colpiti dalla pandemia e lanciare un messaggio forte sulla voglia di ripartire, consentendo alle imprese di poter riaprire in sicurezza ed evitare così la chiusura definitiva e la perdita di posti di lavoro.
Un’assemblea, ordinata, pacifica e determinata nello stile Confcommercio – Fipe che ha voluto dare voce agli imprenditori provenienti da tutta Italia.
Nel corso dell’evento sono intervenuti il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani, il vice presidente Fipe, Aldo Cursaro, la presidente Gruppo Donne Fipe, Valentina Picca Bianchi, il presidente dei Giovani imprenditori Fipe, Matteo Musacci.
Fipe-Confcommercio: “Subito una data per ripartire”
Un programma con date certe e condizioni chiare per la riapertura delle attività di ristorazione, bar, esercizi commerciali: è la richiesta dell’Assemblea straordinaria “in piazza” della Fipe-Confcommercio che a Roma, nella cornice di Piazza San Silvestro, ha voluto testimoniare la sua vicinanza a tutti i lavoratori del settore. Oltre a rappresentanti territoriali della provincia di Potenza, centinaia di titolari si sono collegati attraverso web dalla Basilicata per chiedere al governo, prima di tutto, una data sicura e ravvicinata per le riaperture. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha aperto l’Assemblea, ha ringraziato gli imprenditori dei pubblici esercizi “perché portate con dignità e serietà la voce di un mondo che ha subito sulla propria pelle tante decisioni difficili, incomprensibili, spesso ingiuste, in quest’anno drammatico di pandemia”. “Noi oggi siamo qui – ha detto Sangalli -e vogliamo futuro. Oggi in questa piazza, in queste piazze, c’è l’Italia. L’Italia che rischia in proprio e crea lavoro e futuro per la famiglia, per i collaboratori”. Nel suo intervento il presidente di Confcommercio ha ribadito l’impegno della confederazione per ottenere dal governo risposte rapide “e mai per rallentare il passo”. “Ci siamo battuti sempre per dare un aiuto concreto agli imprenditori e mai per avere un titolo sui giornali. Ci siamo battuti sempre per essere ascoltati, e mai per essere visti”. Il pensiero del presidente è andato alla situazione attuale ricordando l’impegno di Confcommercio per ottenere indennizzi a fondo perduto immediati e rafforzati perchè “se non si sopravvive oggi, non c’è futuro domani”.
Per Fausto De Mare, presidente Confcommercio Potenza, “le parole del Presidente Sangalli ancora una volta sono profetiche nel senso che la resilienza delle pmi non può essere disgiunta dalla programmazione delle azioni necessarie a determinare le occasioni e le opportunità in grado di puntellare il futuro. Troppe imprese sono a forte rischio di non farcela e quindi di buttare la spugna nei prossimi mesi se non saranno messe nelle condizioni di lavorare naturalmente in piena sicurezza per dipendenti ed utenti. Le nostre ragioni sono quelle dei tantissimi giovani e delle donne, che proprio nel commercio trovano un’occasione di vita, di lavoro, di futuro. La risposta all’emergenza solo con “più chiusure” è ormai una scelta insostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale. Ogni giorno di chiusura in più, si accresce il pericolo di abbassare definitivamente una saracinesca e quindi di spegnere una luce in piccoli centri storici. Vogliamo riaprire rispettando i protocolli di sicurezza, che peraltro abbiamo sempre scrupolosamente messo in pratica”.
“Perché l’incertezza è il peggior nemico. Siamo per i vaccini – ha concluso Sangalli – e siano per il passaporto vaccinale, che resta il prerequisito della normalità. L’incertezza non ci fa programmare, taglia le gambe al futuro”.