“Avviare un percorso di decarbonizzazione della tratta ferroviaria tra Potenza Altamura Gravina Matera Bari e conversione dei treni diesel ad idrogeno”.
Con questo obiettivo si è riunito un comitato di sindaci coordinato dal sindaco di Irsina, Nicola Morea, nella giornata di giovedì 15 Aprile. Partendo dall’analisi di prefattibilità della tratta ferroviaria che da Bari porta a Potenza lungo un tracciato gestito dalle Ferrovie Appulo Lucane (FAL) di 150 km , Sindaci ed assessori delegati (Bari, Potenza, Matera, Gravina in Puglia, Toritto, Binetto, Genzano di Lucania, Pietragalla, Avigliano, Irsina) insieme al Presidente della Provincia di Matera e al presidente dell’Anci di Basilicata,hanno discusso dell’opportunità di inserire quest’opera strategica dal punto di vista dei collegamenti ferroviari all’interno del redigendo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Lo studio di prefattibilità elaborato da alcuni cittadini e professionistiha messo in evidenza la necessità di ripensare un’infrastruttura sostenibile fondamentale non solo per il territorio della Puglia e della Basilicata, ma anche per l’economia delle sue aree interne, basti solo pensare alla ZES (zona economica speciale) tirrenico-ionica. Collegare Potenza a Bari in due ore anziché in quattro raddoppiando di fatto le corse, mettere in costante relazione due Regioni, tre province (Potenza,Matera, Bari), 41 Comuni e quasi 900.00 abitanti. Dopo l’esposizione da parte di Alfredo Morfini, estensore dello studio (inviato in allegato) insieme a Giuseppe Lacicerchia, Vito Chico ed Enzo Colonna, il dibattito si è incentrato su alcuni aspetti di merito. L’opportunità di raddoppiare lo scartamento ridotto, la necessità di un coinvolgimento dell’Ente Gestore (FAL), il rispetto dei tempi del cronoprogramma, l’entità dei finanziamenti necessari, la presenza degli Enti Regionali. Tutte osservazioni che sono state accolte e a cui si è data una risposta essendo lo studio solo il primo momento di un articolato processo di definizione, che qualora accolto, porterà ad ulteriori livelli di progettazione prima della cantierizzazione. Tra gli altri elementi emersi, la strategicità di posizionare la Basilicata e la Puglia sulla “partita dell’idrogeno”, vera sfida della transizione ecologica su cui sono appostati 67 mld euro del PNRR e delle infrastrutture di mobilità sostenibile (32 mld di euro). Infatti, nella “Strategia Nazionale dell’idrogeno”oltre alla riduzione del 55% di CO2 entro il 2030 da realizzarsi attraverso fonti rinnovabilivi è un capitolo specifico in cui l’Italia si pone l’obiettivo dell’uso di vettori ad idrogeno laddove vi siano reti ferroviarie non elettrificate a scartamento ridotto con la sostituzione della metà dei treni diesel. Inoltre, la Regione Puglia con la Legge N. 34/2019 (prima in Italia sul tema), promuove la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno verde ed è prodromica al Piano Regionale dell’idrogeno.Quindi l’investimento non riguarda solo la mobilità sostenibile, ma si connette ad una filiera di ricerca e di successivi sviluppi industriali che devono vedere la Basilicata e la Puglia protagoniste del Mezzogiorno come centri di ricerca e hub per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno verde, cioè prodotto da fonti rinnovabili. L’investimento è stato giudicato ambizioso ma realistico e ha riscosso l’adesione convinta di tutti i partecipanti. Nei prossimi giorni che ci separano dall’approvazione del PNRR in Parlamento, lo studio di prefattibilità sarà condiviso anche con le Regioni, i parlamentari e il governo centrale affinché la proposta possa essere accolta.
braccia rubate alla agricoltura…………….hanno tempo da perdere! un progetto da un miliardo di Euro,sono Briscolini!
Pio Abiusi, per fortuna ci sei tu che capisci tutto e giudichi tutti !