Anna Selvaggi Tamburrino, Presidente AIDE e ANLA, interviene sul dibattito provocato dal video di Beppe Grillo in cui ha provato a difendere il figlio ventenne Ciro, indagato per una presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza italo-svedese di 19 anni insieme a Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. L’episodio, secondo l’accusa, è avvenuto il 16 luglio 2019 nella villa in Costa Smeralda di proprietà del fondatore del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Di seguito la nota integrale.
“la violenza sulle donne non scade a tempo “
La vicenda Grillo per quanto è dato apprendere dai media squarcia il velo su 4 aspetti:
1. L’amore filiale
2. Lo stupro
3. L’amministrazione della giustizia
4. Il ruolo politico del Signor Grillo.
Di fronte a questi temi cosi cogenti noi come Associazione A.I.D.E e A.N.L.A non possiamo esimerci per il ruolo istituzionale conferitoci dalle socie e soci ad esprimere le nostre opinioni.
1-L’amore filiale: Grillo si sbraccia faticosamente per affermare la innocenza del proprio figlio, e lo fa con tanta passione non disgiunta dalla mortificazione probabilmente perche’ avrebbe intravisto nei presunti comportamenti del figlio atti lesivi della dignità altrui del tutto estranei al processo educativo del figlio , ed in questo ruolo il Signor Grillo ha tutta la nostra comprensione . I figli sono parte di noi stessi e per questo il nostro “tribunale “ lo assolve.
2- Lo stupro o presunto tale. Per noi lo stupro rappresenta la persecuzione di genere che ci insegue da secoli. Sono state condotte tante battaglie al fine di restituire e riconoscere alle donne l’inviolabilità della sua persona. Qualunque relazione di genere deve avvenire attraverso atti spontanei e consenzienti, ogni evento contrario è violenza, è reato. Pertanto se il reato ascritto ai 4 ragazzi che si sarebbero resi responsabili del presunto stupro sono privi di tali caratteristiche devono essere sottoposti al giudizio degli organi competenti e dunque condannati. Sovente ci tocca prendere atto che quando viene commentato un atto di violenza nei confronti delle donne , coloro che si rendono protagonisti , a loro discolpa dichiarano che la presunta vittima ne fosse consenziente . Questa affermazione è ricorrente in tutti i processi per stupro e noi la confutiamo aprioristicamente ogni qual volta vengono esibite prove inconfutabili che sia venuta a mancare la necessaria e propedeutica consensualità. Ci tocca ancora lottare. Noi vogliamo esaltare il coraggio delle donne che dopo una violenza reagiscono e denunciano, perchè la violenza subita rimane per sempre, non scade a tempo
3-L’amministrazione della Giustizia: Analizziamo i fatti. Sempre dai media apprendiamo che la presunta vittima nel 2019 avrebbe denunciato 8 giorni dopo lo stupro da parte di 4 giovani compreso il figlio di Grillo, documentato anche da un video. Ci si domanda e lo chiediamo a chi amministra la giustizia: Questo terribile evento esplode dopo due anni? male endemico della giustizia, noi ci limitiamo a denunciare questo male che produce sofferenza su sofferenza.
4- Il ruolo politico del Signor Grillo. Il Signor Grillo non più padre, ma uomo politico, ha fondato un Movimento che ha portato sugli scranni del nostro Parlamento il maggior numero di rappresentanti del popolo , conducendo una battaglia contro tutti coloro che non solo hanno subito una condanna definitiva , ma che sono stati indiziati di reato, per la cronaca molti di questi ultimi sono stati assolti perché “ il fatto non sussiste” Se il Signor Grillo dovesse essere coerente dovrebbe aggiungere nell’elenco degli indiziati di reato che ha reso noto duranti i suoi comizi, anche e purtroppo per lui , il nome di suo figlio.Noi non siamo d’accordo perché è l’editto che condanna o assolve un cittadino italiano e deve essere emanato da un tribunale preposto a garanzia dei diritti del cittadino che sono garantiti dalla nostra Costituzione. La frase che ha pronunciato nel suo video con la quale invitava i giudici ad arrestare lui invece che suo figlio non può essere accettata perchè la presunta pena è personale e non un titolo negativo al portatore che può essere ceduto a terzi , ma anche perchè un eventuale provvedimento restrittivo deve essere celebrato “ Nel nome del Popolo Italiano” come è scritto in tutte le aule dei tribunali del nostro Paese. E che giustizia sia fatta anche in nome della Pace,perchè senza di essa non c’è giustizia , ed è a questa Pace che noi aspiriamo. La Pace di cui tutti noi abbiamo bisogno.