Proroga convenzione Don Gnocchi di Tricarico, gruppo consiliare “Cristianamente riprendiamo a dialogare”: “La montagna ha partorito un topolino”. Di seguito la nota integrale.
E certo: cosa ci si poteva aspettare da individui avvezzi a crogiolarsi in habitat consoni non certo alle aquile che svettano sulle montagne, ma piuttosto conformati alle esigenze dei topini?
Dopo 12 mesi di incontri e trattative, di “concertazione” istituzionali, di studi e progetti commissionati e condivisi, si arriva al parto del topolino, un topolino mignon: una proroga di cinque mesi alle attività del polo riabilitativo don Gnocchi. Evviva evviva, tutti contenti, tutti a mettere la bandierina su questa conquista: ma certo, se la concertazione ha prodotto questo risultato, è evidente che il maestro concertato non vale un fico secco. Del resto a lui cosa importa della comunità della quale afferma, baldanzoso, di essere il “capo”, cosa importa di Tricarico e dei tricaricesi giacché l’interesse primario, suo e dei suoi gregari, è quello di non contrastare il Leone regionale, assessore pro domo sua? Che importa ai al capo ed all’omologo assessore comunale imporre con decisione la concretizzazione di un futuro vero, di lunga e stabile durata, al polo specialistico riabilitativo don Gnocchi? Ai suddetti interessa soltanto porsi in ossequiosa riverenza al Leone regionale, o in senso di riconoscenza per grazia ricevuta, o in attesa di grazia promessa e da ricevere. La giunta regionale e l’assessore Leone hanno dato il contentino al maestro concertatore: peccato che questo contentino sia una miseria, indegna dei tricaricesi ma utile ai pochi che si sono gloriati di partecipare, negli ultimi dodici mesi, a questi tavoli istituzionali. Ma istituzionali cosa? Non si è dato corso neppure ad una virgola dei tanto sbandierati protocolli riabilitativi di cui il Leone a pranzo ed il Carbone a cena, rilasciano interviste in pompa magna. Questi tavoli cosiddetti istituzionali hanno ignorato le circostanziate richieste tanto dei consiglieri comunali di minoranza del CRD quanto dei consiglieri regionali del PD. La formale richiesta inviata il 22 febbraio scorso al Leone regionale da parte del gruppo consiliare del CRD, per ottenere un incontro sul tema del rinnovo della convenzione della don Gnocchi, è rimasta inevasa, senza neppure un riscontro di cortesia. Pertanto, giù la maschera, a via Verrastro e a via don Pancrazio Toscano: nulla vi interessa della comunità dei tricaricesi, di Tricarico, dei paesi del circondario che costituiscono l’utenza del polo don Gnocchi. A voi interessa soltanto tirare a campare, altri cinque, e poi forse altri cinque mesi ancora, e soprattutto, a voi di via don Pancrazio Toscano, interessa unicamente salvaguardare le vostre postazioni, non solo amministrative, e nel mentre cercare di acquisirne altre, naturalmente sempre solo e soltanto “per sé e per i suoi”.
Vergogna, i topolini hanno più dignità.