È stata ospitata questa mattina presso la Sala dei Medici Illustri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Potenza, la presentazione dell’opuscolo realizzato dal Consiglio dell’Ordine, “Le cure palliative in 10 punti”. L’iniziativa, a cui hanno aderito, in forma digitale, circa 120 professionisti, ha visto la partecipazione di ospiti di rilievo; ad accoglierli il presidente dell’OMCeO di Potenza, il dr. Rocco Paternò. Hanno preso parte all’evento, il dr. Saverio Glisci, neo eletto coordinatore SICP Basilicata, che ha auspicato che tutti gli operatori possano riunirsi per gestire il paziente, nel rispetto della dignità e della sacralità della vita; il dr. Marcello Ricciuti, direttore dell’UOC Hospice dell’AOR San Carlo di Potenza, punto di riferimento internazionale sulla tematica che ha discusso de “I luoghi delle cure palliative”; la dr.ssa Annarita Saponara, con un intervento sulla questione “A chi sono rivolte le cure palliative … perché, come e quando”; il dr. Rocco Pantone, su “Le cure palliative e la sfida dell’invecchiamento”, la dr.ssa Carmen Gallo su “Le cure palliative e i giovani medici”. S.E. Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Potenza- Muro Lucano- Marsico Nuovo, ha portato il suo saluto ed è stata ospitata, infine, la lettura magistrale del dr. Gino Gobber, presidente della Società italiana di Cure Palliative, sul tema “Le cure palliative in Italia oggi”. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in un messaggio indirizzato ai convenuti, ha sottolineato: «Il mio sentito grazie va al presidente, il dr. Rocco Paternò, a quanti sono impegnati, in un lavoro incessante che si fa negli ospedali e nei presidi sanitari della regione, e a S.E. Mons. Salvatore Ligorio, sempre sensibile e vicino a chi ha bisogno. Siamo in un momento cruciale, in cui si incontrano due elementi: da una parte le misure adottate; dall’altra, i vaccini, che ci convincono che si possa usare un moderato ottimismo. L’auspicio è che i giorni che verranno saranno migliori di quelli vissuti; il vaccino è lo strumento migliore per provare a combattere in modo celere ed efficace la pandemia. Il quadro non è certo semplice, per cui sussiste un binomio imprescindibile, fiducia e prudenza, che va applicato ancora, nelle prossime settimane. In questa fase di contrasto, abbiamo la possibilità di pensare al SSN del futuro e ritengo che la parola chiave della Riforma, dopo 12 mesi complessi e intensi, sia prossimità. Guardiamo a un Servizio sanitario che risponda alle esigenze delle persone, per cui non debbano essere i cittadini a rincorrerlo ma che possano beneficiare della vicinanza. Non è un caso, che 7 miliardi confluiranno proprio all’assistenza territoriale; si riconosce, in tal senso il ruolo straordinario dei temi in discussione oggi: le cure palliative sono un fatto di civiltà, dobbiamo batterci perché venga rafforzata una azione sinergica. Come? Attraverso il rispetto del principio di universalità. Nell’ultimo percorso di vita, quando si è fragili, insieme alla famiglia tutta, che è particolarmente esposta, avere una rete di assistenza diviene fondamentale. Tanto si è fatto e altro va messo in campo, perché si operi a un processo di uniformità; per cui occorre lavorare, con attenzione, alla qualità della cura, perché qui si rileva il tasso di civiltà di un paese. Mi piace ricordare le parole del nostro Santo Padre, quando ci ha illuminati dicendo: “Peggio della crisi c’è il rischio di sprecarla”, è un monito a offrire le cure palliative e la terapia del dolore, in modo consapevole, per una presa in carico globale di tutte le persone». Così il presidente dell’OMCeO, il dr. Rocco Paternò: «Sono particolarmente orgoglioso di presentare questo libricino che è un segno tangibile, che dedichiamo a tutti i nostri colleghi, affinché rafforzi il nostro credo e la nostra missione professionale e perché siamo il primo ordine in Italia ad avere offerto un servizio del genere. Quella odierna è una giornata importante, perché riunisce virtualmente e, praticamente negli intenti, più competenze, più esperienze intorno a un obiettivo unico: la cura fisica, psicologica e spirituale della Persona, guardando alla sua dignità, alla sua umanità e, quindi, alla tutela dell’ammalato e della sua famiglia intera».