L’aumento rispetto al mese di febbraio di 56 casi (+7,4%) delle denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Basilicata, registrato dall’Inail, deve rafforzare l’impegno del sindacato per accrescere le misure di prevenzione al contagio in tutti i posti di lavoro. E’ quanto sostiene la Uil Basilicata in una nota a firma del segretario regionale Vincenzo Tortorelli.
Le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 salgono dunque in Basilicata dall’inizio della pandemia ad oggi a 817 (483 donne e 334 uomini) con un incremento che è superiore a quello nazionale (pari al +5,6%) e che ha interessato entrambe le province.
L’analisi contenuta nel 15° report nazionale Inail relativo ai contagi sul lavoro da Sars-Cov-2/Covid-19, che rileva i dati dall’inizio della pandemia al 31 marzo scorso, individua sempre novembre 2020 come il mese più critico per le denunce con il 34,6% degli 817 casi pervenuti dall’inizio dell’epidemia, seguito da dicembre e da gennaio 2021. L’unico decesso nel periodo osservato è avvenuto in Basilicata a dicembre scorso.
Quanto alle professioni colpite, tra i tecnici della salute l’84,0% sono infermieri, seguono fisioterapisti (4,7%), ostetriche (3,9%) e assistenti sanitari (3,1%); tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali: tutti operatori socio sanitari; tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari: ausiliari ospedalieri e portantini; tra i medici il 50% è composto da medici internisti, cardiologi, generici e geriatri; – tra gli impiegati, soprattutto amministrativi; – tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, ristoranti, ecc., prevale personale dedicato alle pulizie di camere e di ospedali-ambulatori; tra i conducenti, prevalgono quelli di autoambulanze.
In linea con quanto emerso dai report precedenti, anche in quest’ultimo – commenta Tortorelli – si evince che in ambito lavorativo la “seconda ondata” di contagi ha avuto un impatto più intenso della prima. Circa due terzi delle denunce di infortunio (66%) si sono registrate tra ottobre 2020 e marzo 2021. Tra i dati più rilevanti che emergono dal report, vi è senz’altro quello relativo al calo dei contagi in ambito sanitario, nel bimestre gennaio-febbraio 2021, segno degli effetti positivi della campagna vaccinale in questo settore. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, i dati sui contagi nel settore scendono sotto il 50% a fronte, tuttavia, di un incremento in altri settori, come i trasporti, i servizi di alloggio e ristorazione, il commercio e i servizi di informazione e comunicazione, dove, complessivamente si è registrato il 20% delle denunce totali. Questo dato, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, che si celebrerà il 28 aprile p.v., e ancora di più, a seguito della sottoscrizione, il 6 aprile scorso, del Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro, ci porta a riflettere sull’importanza delle vaccinazioni come misura di prevenzione anche per le lavoratrici e i lavoratori.
La diminuzione dei contagi in ambito sanitario e l’aumento significativo, invece, nei settori che ad oggi non rientrano fra le prime categorie a cui è destinata la vaccinazione, in base all’ordine di priorità stabilito dal Piano strategico nazionale dei vaccini, dimostra come sia quanto mai urgente accelerare la capacità vaccinale anche attraverso l’implementazione a livello territoriale.
Ci auguriamo, quindi che il Protocollo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro, risultato importante per la ripresa, in sicurezza, delle attività sociali e lavorative, possa trovare presto attuazione.