Venerdì 30 aprile ii Consigliere Comunale di Tricarico del gruppo “Cristianamente riprendiamo a dialogare” Antonio Melfi è decaduto dalla carica di Consigliere Comunale di Tricarico.
A Melfi sono state contestate cinque assenze nei Consigli Comunali, preventivamente annunciate e successivamente giustificate con certificati medici.
Melfi precisa che tutto l’apparato giustificatorio, presentato per motivare le assenze, non è stato ritenuto idoneo dal Consiglio Comunale di Tricarico.
Il Consigliere Comunale Melfi si riserva di presentare ricorso al Tar Basilicata.
Michele Capolupo
Di seguito la nota integrale inviata dal Consigliere comunale Antonio Melfi
In data 11/02/2021 il Presidente del Consiglio Comunale, di Tricarico comunica al consigliere Antonio Melfi l’avvio del procedimento di decadenza dal consiglio comunale, a seguito di avvenuto accertamento di n. 5 assenze consecutive «e precisamente nelle sedute consiliari del 25/09/2020, 30/09/2020, 25/11/2020, 24/12/2020 e 27/01/2021», e, a norma di statuto comunale e regolamento del consiglio comunale si dà facoltà al consigliere Melfi di far valere le cause giustificative delle assenze e di fornire eventuali documenti in originale probatoridei giustificativi entro il termine di venti giorni. In realtà soltanto le prime due date indicate nell’avvio del procedimento coincidono con effettive riunioni dell’assise consiliare, le altre tre (25/11/2020, 24/12/2020 e 27/01/2021) si presume derivino da un fraintendimento del presidente fra data di convocazione del consiglio comunale e data di consiglio comunale.
Ciò nonostante il consigliereMelfi il 22/02/2021 riscontrava e contestava, con invito all’annullamento in autotutela, la nota del Presidente di avvio del procedimento, facendo valere le sue ragioni, rappresentando altresì, con riferimenti giurisprudenziali, la congruità della sua condotta nell’avere prontamente notiziato il Presidente del Consiglio Comunale circa le motivazioni delle assenze di cui al punto precedente, spingendosi persino ad ipotizzare che le tre date non corrispondenti ad alcuna seduta di consiglio comunale indicate dal Presidente, fossero ascrivibili alla data di convocazione di consigli comunali svoltisi rispettivamente nelle date del 30/11/2020, 30/12/2020, 1/02/2021, e con ciò fornendo ulteriori motivazioni giustificative delle proprie assenze. In questa nota di riscontro Melfi allegava tre certificati medici rilasciati da struttura pubblica del SSN. Il giorno successivo a tale nota di riscontro e contestazione, Melfi riceveva una nuova comunicazione del presidente del consiglio, di pari oggetto rispetto alla prima, ovvero Decadenza consiglio comunale – comunicazione avvio di procedimento ex art. 7 della legge 241/1990, nota al contempo di integrazione (in buona sostanza venivano corrette le date di tre dei cinque consigli comunali indicati precedentemente) consigli comunali) e riscontro alla nota appena inviata dal consigliere Melfi, a cui venivano forniti ulteriori venti giorni per far valere le cause giustificative.In data 10/03/2021 il consigliere Melfi riscontrava questa nuova richiesta del Presidente, rinviando a quanto ampiamente dettagliato nella prima nota del 22 febbraio «consideratoin modo assorbente, chiaro e risolutivo di ogni possibile equivoco e contestazione, che con l’anzidetta nota il sottoscritto è tornato a comprovare le ragioni delle assenze dal consiglio comunale di cui si discorre, mediante apposita documentazione»
È d’obbligo precisare che le assenze contestate al Consigliere Melfi sono state tutte tempestivamente e previamente comunicate, tramite pec, al Presidente del Consiglio, e dai resoconti delle sedute consiliari in questione (tranne in una, quella del 30 novembre, dove non se ne fa menzione!), risultano acquisite agli atti e, di per se stesse, non ritenute assenze ingiustificate: ciò in quanto la carica di consigliere comunale si configura come munus publicum e non come obbligazione fra datore di lavoro e lavoratore, dal momento che non è assoggettata alla corresponsione di un salario. Pertanto la comunicazione dell’assenza è di per se stessa giustificativa della stessa nel momento in cui l’assise collegiale la recepisce come tale. La giurisprudenza sulla fattispecie è chiara al riguardo, tanto più se le assenze del consigliere comunale non sono da intendersi come esplicitazione di disinteresse del consigliere: solo come esempio si cita la delibera di consiglio comunale n. 1/2021, del giorno 1 febbraio 2021, che si apre con una dichiarazione precisa e puntuale del consigliere Melfi (assente per malattia) sulla questione del deposito nazionale di scorie nucleari.
Tutto tace fino al 16/04/2021, quando il sindaco si associa al presidente del presidente del consiglio, firmando congiuntamente una nota – Oggetto: Richiesta parere non vincolante ai sensi dell’art. 37 del Regolamento del Consiglio Comunale – all’indirizzo della Commissione di Controllo e Garanzia, composta da Antonio Melfi (Presidente),Lotito Maria Rosaria e Paciello Rosanna consigliere componenti, entrambe del gruppo di maggioranza, nota nella quale i due così scrivono: «Ritenuto le giustificazioni prodotte inidonee; al fine di iscrivere il punto all’O.d.G. di un prossimo consiglio comunale…..ai sensi dell’art. 37 del Regolamento del Consiglio Comunale si chiede, a codesta spett.le Commissione parere non vincolante.»Pertanto il presidente Melfi convoca la Commissione per il giorno 22/04/2021, e apertura di seduta, presente anche la segretaria comunale, rassegna le proprie dimissioni da presidente, ritenendo scorretto, sotto il profilo deontologico oltre che amministrativo, esprimersi per la formulazione di un parere circa un procedimento riguardante la sua funzione di consigliere comunale. Le due consigliere componenti la commissioneproseguono la seduta, sempre in presenza della segretaria comunale, incuranti del fatto che la commissione in questione, a seguito delle dimissioni del Presidente, è venuta meno al vincolo stesso della garanzia delle minoranze, così come invece sancisce la norma, art. 44 D.Lgs. n. 267/2000, e, come si evince verbale redatto dalla segretaria comunale, esprimono parere favorevole all’iscrizione all’odg del prossimo consiglio comunale della proposta di dichiarazione di decadenza del consigliere Melfi, senza esprimere il parere sulla idoneità o inidoneità dell’apparato giustificativo probatorio dedotto dal Melfi.Prontamente, in data 23/04/2021veniva convocato il consiglio comunale per il giorno 30/04/2021 in prima convocazione.
In sede di consiglio comunale il punto all’o.d.g. in questione viene spostato all’ultimo punto: il Presidente del Consiglio comunale ne chiede la trattazione in seduta segreta, appellandosi all’art. 65 del Regolamento del Consiglio Comunale, proposta che passa a maggioranza nonostante l’eccezione sollevata dal gruppo consiliare CRD, in quanto il punto il punto in discussionenon rientra nella fattispecie delle deroghe di cui al punto 1 a) del succitato articolo «seduta segreta di pieno diritto: il pubblico è interdetto dalla sala consiliare quando si tratti di deliberare su questioni riguardanti persone, che comportino l’espressione di giudizi, valutazioni o apprezzamenti su una o più persone determinate». Non si trattava di questioni personali bensì politiche, non si dovevano esprimere giudizi, valutazioni, apprezzamenti, bensì valutare la sussistenza o meno dei presupposti per dichiarare la decadenza di un consigliere comunale, e precipuamente, si ribadisce, del Presidente del gruppo consiliare di minoranza.
Tutta la narrazione della proposta di deliberazione del consiglio comunale, n. 17 del 27/04/2021, avanzata dal Presidente del Consiglio Comunale, è incongruente con la dichiarazione di decadenza, dal momento che vengono richiamati dispositivi giurisprudenziali anche recentissimi che avvalorano quanto sostenuto dal Melfi sin dalla sua prima nota di riscontro del 22/02/2021, circa la non sussistenza dei presupposti per procedere alla dichiarazione di decadenza. La votazione si è svolta a scrutinio segreto, in assenza dei consiglieri di minoranza che hanno abbandonato l’aula, e ha registrato il seguente esito: 8 presenti, 8 votanti, 8 schede con dicitura non ritengo fondate le motivazioni a giustificazione delle assenze presentate dal consigliere comunale Antonio MELFI.
Di tali motivazioni, nel senso dei documenti probatori prodotti dal consigliere Antonio Melfi, non è stata data alcuna indicazione ai consiglieri comunali dal Presidente del Consiglio, come pure, nonostante precisa richiesta avanzata in tal senso, non è stata fornita da chi di competenza, la motivazione che ha prodotto il giudizio di “inidoneità”,espresso a firma congiunta da Sindaco e Presidente del Consiglio, riguardo alla documentazione probatoria dei giustificativi prodotta dal consigliere Melfi.
La parola passa ora al TAR di Basilicata, cui Antonio Melfi ha annunciato intenzione di fare ricorso avverso la delibera con cui il consiglio comunale di Tricarico lo ha dichiarato decaduto dalla carica di consigliere.