Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Matera della mozione sulla toponomastica femminile, il segretario cittadino di Forza Italia, Eustachio Di Lena replica alla Consigliera comunale Parisi (M5s): “Tacere è spesso la migliore forma di rispetto”. Di seguito la nota integrale e quella già pubblicata della Consigliera Parisi.
Davanti a temi sensibili che coinvolgono l’intimità di intere famiglie, già fortemente provate da tragedie personali, tacere è spesso la migliore forma di rispetto.
Non era nostro interesse fare polemiche ne cavalcare la valenza mediatica della mozione di cui è prima firmataria la nostra consigliera azzurra Adriana Violetto ma purtroppo, all’arroganza e alla Pochezza di alcuni esponenti della maggioranza grillina occorre rispondere rimarcando alcuni concetti con la speranza che siano compresi.
Seguendo i lavori del Consiglio, ad esempio, non ci erano sfuggite le parole del consigliere Stifano, impronunziabili ed irripetibili, ma abbiamo preferito ignorarle ringraziando piuttosto l’intera assise per l’approvazione all’unanimità della mozione. Come segretario cittadino di Forza Italia Matera sento oggi il dovere di rispondere alla Consigliera Parisi, che ricordiamolo non ha soltanto votato a favore della Mozione ma ne è anche firmataria (come tutte le donne in Consiglio) e quindi avrebbe avuto tutto il tempo per individuare criticità da discutere nelle opportune sedi senza fare bagarre postume: ognuno risponde delle proprie azioni e quindi se Berlusconi compie un gesto negativo non significa che tutti i componenti del partito perdono il diritto di parola e di pensiero esattamente come se un consigliere comunale dei 5 stelle fa polemiche su una mozione del genere, criticando il codice rosso e le quote rosa, non vuol dire che tutti gli iscritti del movimento la debbano pensare esattamente come lui.
A tal proposito anziché contestare l’operato di Forza Italia offendendo con squallidi riferimenti al passato (mentre il presente ci riporta a gesti e parole molto più gravi del leader cadente a 5 Stelle) avrebbe potuto condannare e prendere le distanze dalle parole sessiste e qualunquiste del Consigliere Stifano, sulle quali avevamo preferito glissare per non macchiare una giornata positiva che doveva rimanere orgoglio di tutti e non pretesto di qualcuno per qualche secondo di gloria sui social. Del resto della Parisi non conosciamo ancora la voce.
Nonostante le critiche sterili ed inutili, volte esclusivamente ad ottenere una foto sui social ed una decina di like sono certo che tutto il nostro gruppo, ed in particolare le donne di Forza Italia, continueranno a lavorare a testa bassa per portare avanti idee e progetti che concretamente possano migliorare la vita dei nostri concittadini senza lasciarsi intimidire o mortificare da questi vili gesti mediateci e propagandistici.
Concludo con l’auspicio che la Consigliera Parisi faccia ammenda e si renda finalmente protagonista di atti concreti e non di banali polemiche fuori luogo.
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Matera del nuovo regolamento consulta giovani e della mozione per la toponomastica femminile, la Consigliera comunale Imma Milia Parisi (Movimento 5 Stelle Matera) ha inviato una nota che riportiamo di seguito
Consiglio comunale di Matera approva regolamento Consulta giovani e mozione toponomastica femminile, Consigliera comunale Parisi (M5s): “L’ipocrisia strumentale del Centrodestra materano”
Durante il Consiglio Comunale di venerdì la maggioranza è riuscita, nonostante i beceri tentativi dell’opposizione di screditare ancora una volta l’operato dell’attuale amministrazione, ad approvare provvedimenti importanti su due temi fondamentali: il nuovo regolamento della consulta giovanile, come spazio di sviluppo delle potenzialità dei giovani materani e la toponomastica femminile, con l’intestazione di due strade a donne materane.
Il fatto che le due donne scelte siano state vittime di femminicidio e che lo stesso sia da condannare come ogni forma di violenza, non è in discussione. Eppure gli esponenti di Forza Italia, sono stati in grado di giocare al ribasso, dimenticando quanta poca considerazione ci sia e ci sia stata da parte del loro fondatore e capo politico nei confronti delle donne. Non andrei oltre perché le strumentalizzazioni partitiche non mi appassionano.
L’obiettivo della maggioranza è e resta quello di contribuire alla diffusione della cultura di genere a sostegno del rispetto reciproco e a favore delle pari opportunità.
Da Fratelli d’Italia arriva invece l’accusa nei confronti del sindaco Bennardi e della sua maggioranza di governare in regime dittatoriale.
E’ evidente che chi muove questa accusa non abbia vissuto un giorno di dittatura nonostante provenga da un partito che si ispira ad idee fasciste e totalitarie sbandieriate ripetutamente da diversi esponenti “melonini”.
Anche su questa non vale la pena discutere, poiché il termine dittatura non può essere sinonimo di “non ci avete accontentato sulle nostre richieste”.
I provvedimenti, da questa amministrazione, vengono discussi e partecipati durante le commissioni, dai componenti di maggioranza e opposizione, in funzione del benessere collettivo e non “personale” per accontentare qualcuno.
Singolare il comportamento del consigliere di Fratelli d’Italia che ha abbandonato i lavori del consiglio comunale, per andare a protestare in piazza con striscioni e manifesti, in barba ai principi di partecipazione e democrazia appena richiamati dal suo collega di partito.
L’amministrazione Bennardi garantirà sempre, a qualsiasi costo, la partecipazione, la discussione, il confronto anche se strumentale e provocatorio.
Continuerà ad approvare provvedimenti utili alla comunità come quelli approvati ieri per garantire il massimo coinvolgimento dei consiglieri, delle associazioni e dei cittadini.
In quest’ottica sono felice di annunciare che è quasi completato l’iter per il reinserimento nello Statuto del Comune dei Comitati di Quartiere e l’approvazione del Regolamento dei Beni Comuni, due importantissimi strumenti che saranno a disposizione dei cittadini e delle associazioni.