Un protocollo di intesa è stato siglato dal Presidente Vito Bardi tra Regione, i sindaci del comprensorio petrolifero Val d’Agri (Calvello, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Montemurro e Viggiano), Eni, le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) ed imprenditoriali (Confindustria Basilicata, Confapi Potenza e Matera) per la promozione di iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile, alla tutela della salute e della sicurezza, dell’occupazione locale. L’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo ha svolto un ruolo di concertazione tra le parti presiedendo un tavolo permanente che ha registrato numerosi incontri in presenza e in videoconferenza.
Nel Protocollo – che costituisce un aggiornamento del Patto di Sito che risale al 2012 – le parti firmatarie stabiliscono che l’obiettivo da perseguire è quello di definire i principi di collaborazione, nonché le azioni reciproche volte alla promozione di iniziative nel settore geominerario e non oil finalizzate allo sviluppo regionale e al continuo sviluppo delle tutele ambientali e della salute e sicurezza dei lavoratori, come pure la realizzazione di azioni tendenti a favorire periodicamente la comunicazione, anche nell’ambito del Tavolo della Trasparenza dei programmi delle attività, delle modalità di approvvigionamento, della valorizzazione e salvaguardia delle risorse umane, dello sviluppo delle attività locali, del coinvolgimento delle micro, piccole e medie imprese e delle professionalità presenti nel territorio regionale, inerenti allo sviluppo degli investimenti di Eni relativi alle risorse petrolifere della Val d’Agri oltre a investimenti in Piani di sviluppo produttivi aggiuntivi in attività non oil, come previsto nell’ambito delle Misure Compensative del Nuovo Protocollo di Intenti.
È altresì obiettivo del Protocollo favorire un confronto trasparente fra le parti sugli investimenti in essere e futuri, nel rispetto della vigente normativa, anche mediante iniziative per la valorizzazione e salvaguardia delle risorse umane e per la promozione dello sviluppo delle attività locali, favorire altresì un confronto proficuo e trasparente per la costituzione del “Distretto Energetico Lucano” recuperando le esperienze positive di altri territori nazionali dove sono state già sperimentate e ormai consolidate tali scelte.
Sono 6 gli Assi di intervento individuati:
Asse 1 “Promozione di iniziative nel settore geo-minerario”
Asse 2 “Programmi delle attività per lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica”
Asse 3 “Iniziative a tutela della salute e della sicurezza”
Asse 4 “Modalità di approvvigionamento”
Asse 5 “Valorizzazione e salvaguardia delle risorse umane”
Asse 6 “Coinvolgimento delle PMI”
Asse 7 “Fondo per l’armonizzazione dei trattamenti salariali dei lavoratori”
Si interviene inoltre a definire la procedura di cambio di appalto che ha creato in passato diversi problemi per la continuità occupazionale e le condizioni salariali.
“Con il Protocollo la Regione Basilicata – afferma il Presidente Bardi – attiva le iniziative più opportune allo scopo di favorire i processi di sviluppo del settore produttivo nel territorio regionale per il mantenimento e l’implementazione dei livelli occupazionali e lo sviluppo socioeconomico della Regione puntando ad incentivare una duratura ripresa delle attività economiche. Ribadiamo la nostra strategia: l’accesso alle risorse energetiche presenti nel sottosuolo lucano, il loro corretto, razionale e sostenibile utilizzo, deve ispirarsi principalmente alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini lucani e, deve rappresentare anche un importante fattore di sviluppo per l’intero territorio regionale e in tale ottica occorre favorire uno stretto rapporto di collaborazione tra Eni e le piccole e medie imprese e le professionalità tutte presenti in regione. E’ inoltre significativo che le Misure Compensative del Nuovo Protocollo di Intenti saranno volte a finanziare anche azioni tese a massimizzare lo sviluppo e l’occupazione sul territorio della Basilicata attraverso il perseguimento sinergico delle finalità prefissate, che costituiscono obiettivi comuni della Regione e di Eni. Dunque la strategia di sviluppo degli investimenti che abbiamo individuato – aggiunge Bardi – deve avvenire in un contesto proiettato verso la Transizione Energetica di massima prevenzione, trasparenza, di tutela per la salute pubblica e dell’ambiente, e deve essere rivolta a migliorare anche la competitività del sistema produttivo ed occupazionale lucano”.
L’assessore Cupparo evidenzia “il metodo di concertazione seguito nel lungo lavoro che ha preceduto la sottoscrizione del Protocollo con il quale – sottolinea – è stato affermato il principio di protagonismo dei sindaci, dei sindacati, delle associazioni datoriali, insieme all’Eni, a differenza del precedente documento del 2012 firmato solo da alcuni degli attuali soggetti. La politica ha fatto un passo indietro o meglio ha assolto al compito di coordinamento e di proposta degli interventi da realizzare lasciando ai sindaci, sindacalisti ed imprenditori di esprimersi. Dunque mi piace sottolineare, innanzitutto, che l’ obiettivo del Protocollo è favorire un confronto trasparente fra le parti sugli investimenti in essere e futuri, anche mediante iniziative per la valorizzazione e salvaguardia delle risorse umane e per la promozione dello sviluppo delle attività locali, favorire altresì un confronto proficuo e trasparente per la costituzione del “Distretto Energetico Lucano” recuperando le esperienze positive di altri territori nazionali dove sono state già sperimentate e ormai consolidate tali scelte. Abbiamo lavorato – continua Cupparo – per costruire le condizioni di contesto favorevoli per il mantenimento e lo sviluppo del sistema occupazionale lucano e, quindi, l’utilizzo nell’ambito delle attività oggetto degli appalti nel settore oil&gas e non oil di manodopera lucana. Tutto ciò favorendo la creazione ed il mantenimento dell’occupazione delle professionalità lucane e puntando alla promozione della qualità della vita, allo sviluppo socioeconomico delle comunità locali e alla formazione di capitale umano e delle capacità professionali locali”.
Cgil, Cisl e Uil firmano patto di sito distretto viggiano
I segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil Summa, Gambardella e Tortorelli, al termine di un’ampia consultazione con le categorie interessate che si è conclusa nella serata di ieri, hanno firmato il Patto di Sito che riguarda il comprensorio petrolifero Val d’Agri (Distretto Viggiano). Il documento – condiviso con la Regione, l’Eni, le parti datoriali – rappresenta un aggiornamento del precedente che risale al 2012 e segna il rilancio del confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti per affrontare, contestualmente, il programma di investimenti sulla transizione energetica.
Il Patto di Sito – precisano le segreterie confederali – attiene ad una migliore disciplina nei cambi di appalti, tutela dei salari e della sicurezza, la sorveglianza sanitaria, interviene nel delicato settore dei subappalti, nella salvaguardia dei livelli occupazionali e nella definizione dei perimetri contrattuali. Pertanto resta tuttora aperta la questione del rinnovo delle concessioni tra Eni e Regione che non è stata condivisa con i sindacati.
Proseguirà dunque l’impegno sindacale – che ha registrato una recente giornata di mobilitazione generale a Viggiano il 31 marzo scorso quale ultima tappa temporale di un intenso programma di iniziative – rivolto in particolare a monitorare il rispetto dell’intesa sottoscritta in modo da garantire nel sistema del subappalto le stesse condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori. Quello raggiunto è un risultato importante frutto del grande lavoro sinergico fatto con tutte le categorie che operano nel Centro Oli di Viggiano che crea migliori condizioni a circa 2 mila lavoratori.
Per CGIL, CISL, UIL obiettivo prioritario è rimettere al centro il tema della Transizione Energetica al fine di garantire un futuro che guardi oltre le estrazioni e assicurare trasparenza nei cambi di appalto e buona occupazione con il mantenimento dei diritti e delle condizioni economiche dei lavoratori. Per uscire dalla dipendenza esclusiva dal petrolio è necessario un piano industriale con investimenti da parte di ENI sulla economia green e sulle fonti rinnovabili. E’ dunque necessario definire un Piano strategico sull’energia, un nuovo paradigma sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale per fare della Basilicata un polo di riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l’efficientamento, la ricerca e innovazione tecnologica, a partire dall’idrogeno.
Adesso occorre che la Regione convochi le parti sociali in merito ai contenuti del rinnovo delle concessioni Eni per tracciare subito un programma di investimenti su transizione energetica e PNRR.