Movimento Astensionista Politico Italiano: “Il merito di Fedez nella denuncia della censura in Rai”. Di seguito la nota integrale.
Grazie all’intervento di Fedez alla Festa del primo Maggio si è finalmente acceso un fervente dibattito politico sulla censura vigente in Rai, la Radiotelevisione di Stato detentrice del ruolo del servizio pubblico dell’informazione italiana.
La Rai è una grandissima azienda, fra le prime in Europa per numero di dipendenti ed organizzazione capillare nei territori, italiani e non solo.
La professionalità dei suoi dipendenti è ampiamente documentata, riconosciuta anche dalle sue dirette concorrenti.
Al suo mantenimento contribuiscono tutti i cittadini con il canone annuo ed il finanziamento pubblico ad essa destinata.
Il suo ruolo principale di leader del servizio pubblico dell’informazione è definito dettagliatamente, almeno sulla carta, dagli ordinamenti legislativi che ne definiscono compiti, limiti e sanzioni.
Affinchè la Rai rispetti nel dettaglio i suoi ruoli esistono, oltre al Ministero dello Sviluppo Economico che con l’azienda stipula i relativi contratti di servizio, due distinti organi di controllo: la Commissione di Vigilanza Rai e l’Autorità di Garanzia nelle Comunicazioni (AGCOM).
Ma nonostante ciò esiste realmente un “sistema”, che effettivamente e quotidianamente condiziona, pilotandolo, il servizio pubblico dell’informazione in sfregio alle leggi e ai principi democratici previsti nella nostra Costituzione.
Il servizio pubblico della Rai è stato istituito affinchè il diritto dei cittadini ad essere informati potesse essere esplicitato nel modo più ampio, accurato e meticoloso possibile, al fine di costituire quella garanzia di democrazia e quell’argine alle derive autoritaristiche sempre in agguato.
Ma come è possibile che con siffatte premesse possano accadere episodi di censura in Rai?
La causa principale, se non unica, è determinata dalla cosiddetta “lottizzazione” o “spartizione” che i partiti politici in Parlamento operano capillarmente non solo nella scelta e nomina dei membri del CdA Rai, ma anche nella Commissione bicamerale di Vigilanza, estendendo la loro influenza asfissiante addirittura nelle autorità di controllo e garanzia nei mezzi di comunicazione (AGCOM e CORECOM).
Senza parlare delle pesanti minacce di licenziamento, trasferimenti e ritorsioni varie nei confronti degli incolpevoli giornalisti e redattori che, (e tutto ciò ci risulta da testimonianze dirette a noi rese verso le quali non faremo mai i nomi…), essere perennemente operate nei loro confronti dai rispettivi quadri dirigenziali Rai nei casi in cui anche “per sbaglio” qualcuno di essi accenni minimamente all’esistenza del movimento di rappresentanza politica degli astensionisti.
Ogni cittadino può tranquillamente verificare che la Rai, sia nei TG che nei programmi di approfondimento politico, offre visibilità politica anche a microscopici gruppi neofascisti e di estrema sinistra, oltre che a mafiosi, stragisti ed ex terroristi, ma ciò non potrà mai essere possibile, grazie ai dictat dei partiti in Parlamento, con membri del movimento astensionista politico…
Il Movimento Astensionista Politico Italiano che esiste ed opera da una quindicina di anni in difesa della Costituzione, della democrazia, del pluralismo dell’informazione e quindi in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati a 360 gradi, pur rappresentando la stragrande maggioranza politica degli elettori è l’unico movimento ad essere perennemente censurato dal concessionario del servizio pubblico dell’informazione Rai!
Il motivo? I partiti di maggioranze e opposizioni temono fortemente che gli elettori, una volta informati correttamente sul loro diritto a potersi anche “astenere” dall’esprimere voto utile nelle votazioni-mungitoio da essi abilmente organizzate, possano così iniziare a far cessare quella cuccagna del potere in cui detti partiti sguazzano e si arricchiscono imperterriti.
Le decine di denunce ed esposti elevate dal nostro movimento ed indirizzate non solo alla Commissione di Vigilanza Rai e all’AGCOM ma anche ai Presidenti della Repubblica, dei Governi, di Camera e Senato di questi ultimi quindici anni non hanno finora prodotto alcunchè, e la censura politica che ci riguarda, oltre alle violazioni sul pluralismo dell’informazione in Rai, continuano a perpetuarsi costantemente.