“Matera social housing”, Unione inquilini Matera contesta il bando del Comune di Matera. Di seguito la nota integrale.
Unione inquilini Matera si unisce alle manifestazioni di protesta contro il bando Social Housing Città dei Sassi da parte degli altri sindacati inquilini. Di seguito la nota integrale inviata dal Segretario Fortunato Martoccia,
Unione Inquilini Matera ritiene che su argomenti così importanti si dovrebbero attivare percorsi sindacali comuni e unitari, come del resto in Italia avviene tra i maggiori sindacati inquilini nazionali e ritengo che sia ggiusto contestare un bando palesemente falsato.
L’Unione Inquilini (associazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale e locale) di Matera conta centinaia di iscritti nella nostra città ed è stato promotore del nuovo accordo territoriale per i contratti agevolati prima con l’Assessore Antonella Prete e successivamente con l’Assessore Adriana Violetto, partecipando a più incontri al pari con le altre associazioni di inquilini. Si rammenta, anche che Unione Inquilini è firmataria del protocollo di intesa con le Ater di Matera e Potenza.
Ci siamo trovati, quindi, di fronte ad un bando relativo al social housing non condiviso dalle parti sociali. Già di per sé questo bando non sembra avere tanto di sociale se non il solo nome “Social Housing”, con importi di affitto da capogiro che non hanno un granché di sociale perché non incontrano le esigenze e non incrocia il fabbisogno delle categorie più deboli.
Un bando che, come Unione Inquilini, riteniamo vada rivisto in tutta la sua interezza. Mente si sta andando incontro allo tsunami sociale degli sfratti, vista la prossima fine del blocco per gli sfratti emessi nel 2019 e negli anni precedenti, riteniamo che centinaia di famiglie potrebbero ritrovarsi per strada senza un passaggio da casa a casa come si dovrebbe e con un rischio pandemico ancora in agguato.
Unione Inquilini propone che almeno una parte di quegli alloggi cosiddetti Social Housing vengano destinati per gli interventi al passaggio dallo sfratto ad una abitazione sociale. Così come è necessario e improcrastinabile che il Prefetto Argentieri e il Sindaco Bennardi aprano un tavolo con le parti sociali per istituire un tavolo di crisi per attuare modalità che prevedano le esecuzioni di sfratti solo con la garanzia del passaggio da casa a casa, in particolare a tutela della salute delle famiglie sotto sfratto e in particolare laddove sono presenti persone disabili, minori o anziani evitando una ulteriore piaga per la nostra città.