Martedì 11 maggio 2021 alle 11 i punti vendita del Centro Commerciale di Cavallino, parte del portfolio di Klépierre, e di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nel fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. L’iniziativa, che sul territorio italiano coinvolge 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi.
Le Associazioni del commercio vogliono dare voce ai 780.000 lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, aggravato dalle stringenti misure con cui il Governo impedisce a migliaia di attività commerciali di lavorare nel week-end, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.
“Nel dettaglio, il Centro Commerciale di Cavallino, rappresenta un motore economico e un presidio occupazionale strategico a livello territoriale – dice il direttore del Centro Antonio Giannone – in virtù dei suoi 28 negozi, dei quali il 21% sono gestiti da imprenditori locali, e di un indotto tra diretto e indiretto che garantisce 700 posti di lavoro. Il Centro Commerciale di Cavallino, inoltre, con i suoi 3,5milioni di visitatori l’anno, rappresenta una vera e propria piazza urbana, destinazione non solo per lo shopping ma anche per le attività di ristorazione e leisure, nonché per i molteplici servizi rivolti alla cittadinanza. Il tutto condotto con i più elevati standard di sicurezza. Alla manifestazione di protesta ha aderito la maggior parte dei negozi del nostro Centro”.
Proprio in tema di sicurezza, la manifestazione è volta anche a ribadire che, sin dall’inizio della pandemia, i centri, i parchi e le gallerie commerciali hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che al loro interno non si registrasse alcun caso di focolaio.
Le Associazioni del commercio coinvolte auspicano di poter avere dalle Istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua a operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa.