I Consiglieri regionali Carmela Carlucci, Gianni Leggieri e Gianni Perrino del Movimento 5 Stelle: “Altro giro altra corsa, ma stesso risultato. La Presidenza del Parco del Vulture ancora ostaggio dei Sindaci della Comunità del Parco”. Di seguito la nota integrale.
Gli antichi Greci l’avrebbero chiamata hybris, noi invece ci limitiamo a constatare l’ennesimo atto di tracotanza istituzionale da parte dei Sindaci componenti la Comunità del Parco.
Il Consiglio Regionale − massima assise della Regione, giova ricordare −
aveva chiesto ai Sindaci della Comunità del Parco di proporre una nuova rosa di candidati tra cui selezionare il o la futura Presidente del Parco del Vulture. Sempre a beneficio della memoria collettiva, ricordiamo che la prima proposta avanzata dai sindaci − con alcune eccezioni − era stata totalmente rigettata dal Consiglio Regionale che aveva ritenuto inopportuna l’auto-candidatura alla Presidenza del Parco Regionale del Vulture da parte dei sindaci per mancanza dei requisiti richiesti, così come previsto dalla Legge Regionale.
In più, la Prima Commissione, durante i suoi lavori, aveva eccepito un grossolano errore di metodo: i selezionatori avevano, letteralmente, selezionato se stessi.
Sulla scorta del parere sfavorevole della Commissione e a causa della mancanza dei requisiti richiesti da parte dei sindaci auto-candidatisi, il Consiglio ha chiesto alla Comunità di selezionare una nuova rosa di nominativi tra cui eleggere il/la Presidente.
Nelle ultime ore, abbiamo appreso con un certo disappunto che la Comunità del Parco ha bellamente disatteso la richiesta del Consiglio Regionale, prevaricandone in questo modo le prerogative, presentando ancora i nomi di alcuni sindaci che erano stati già rigettati.
Questa volta, infatti, il Consiglio Regionale sarà chiamato a scegliere il/la Presidente tra tre sindaci e due tecnici. Accogliamo con favore la presenza di almeno due tecnici tra i cinque nomi scelti dalla Comunità, ma siamo altresì costretti a constatare l’ennesimo atto di arroganza da parte dei Sindaci (non tutti, beninteso!) che si ripresentano al Consiglio nonostante la prima valutazione negativa.
Così facendo, consapevoli del fatto che il Consiglio molto probabilmente e coerentemente con quanto già fatto rigetterà i nomi dei tre sindaci, la Comunità del Parco, di fatto, ha ridotto il ventaglio di nomi, inducendo il Consiglio a scegliere tra due anziché tra tre o cinque candidati.
Ancora una volta, i Sindaci si sono auto-giudicati migliori dei molti altri professionisti che hanno risposto all’avviso pubblico, sottraendo loro tre possibilità di concorrere alla carica.
Dispiace, infine, constatare che i sindaci abbiano coinvolto in questo infruttuoso braccio di ferro due professionisti, che magari rischiano di pagare lo scotto della superbia della Comunità.
Non confidiamo più nella resipiscenza dei sindaci, ma continuiamo a ribadire che il neonato Parco del Vulture merita una guida competente e più lungimirante della mentalità miope e campanilistica di alcuni amministratori.