I dipendenti del Consorzio Industriale di Potenza in una nota chiedono al governatore Bardi di sostituire il Commissario Liquidatore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Potenza, il comasco Giuseppe Fasana, con un altro professionista, tenuto conto che lo stesso Fasana non ha ancora accettato l’incarico e che a distanza di due mesi dalla legge regionale di scioglimento e costituzione della nuova società tutto quello che ad oggi si registra è ancora un nulla di fatto”. Di seguito la nota integrale.
La data del 12 marzo 2021 segna per noi dipendenti consortili il punto di svolta della Legge regionale del 03 marzo 2021 n.7, perché viene nominato il Commissario Liquidatore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Potenza, nella persona del Dott.
Giuseppe Fasana di Como.
Ad oggi 12 maggio 2021, il professionista incaricato con delibera di Giunta regionale n.151 del 12 marzo 2021 che stabilisce che la nomina spiega efficacia a decorrere dalla sottoscrizione dell’allegato atto in segno di piena accettazione e contestuali dichiarazioni
circa l’assenza di conflitto di interessi e di assenza di cause di incompatibilità o inconferibilità dell’incarico da parte del professionista, non lo ha ancora accettato;
In altri termini, sono trascorsi due mesi dalla nomina del liquidatore Fasana e al netto di alcuni incontri con i soli dirigenti consortili e di copiosa documentazione fornitagli, nessuna notizia concreta circa il prosieguo.
Eppure la legge in questione addirittura indica il termine entro il quale la giunta regionale è autorizzata a costituire con propria deliberazione da adottarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una società per azioni denominata Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A., siglabile API – Bas S.p.A.
È inutile aggiungere che noi dipendenti facevamo affidamento nella costituzione della nuova società nei termini indicati dalla legge, perché avrebbe consentito il trasferimento del personale consortile nella costituenda, salvo poi rimanere raggelati nell’apprendere, in
maniera del tutto formale, che gli stessi non sono perentori ma solo indicativi.
Per la verità a nostro avviso è fatto assai singolare che i suddetti termini indicati con certezza nella legge, siano puramente indicativi perché allora ci chiediamo quali siano le date giuste?!
Tanto per capirci maggiormente, sono passati due mesi dall’incarico al Fasana, più di due mesi dalla legge regionale di scioglimento e costituzione della nuova società e, tutto quello che ad oggi si registra è ancora un nulla di fatto.
Anzi, un dato certo esiste. Siamo stati “alleggeriti” di tutti gli impianti di depurazione, industriali, chiarificatori, reti idriche industriali ecc…, il cui importo totale in termini di valore economico nessuno lo conosce e senza nemmanco un euro di ristoro da chicchessia.
Aggiungiamo che, nei giorni scorsi abbiamo chiesto all’Assessore Cupparo di essere da Lui ricevuti, descrivendo la paralisi operativa dell’Ente consortile in materia urbanistica ed ambientale, da cui inevitabilmente consegue un mancato introito per il Consorzio – si pensi
alla impossibilità di assegnazione di lotti industriali per ampliamenti e nuovi insediamenti produttivi nonché al rilascio di permessi e autorizzazioni agli impianti produttivi delle aziende insediate nelle aree e per la realizzazione di opere pubbliche – si affianca la non meno
preoccupante paralisi gestionale, amministrativa e legale dell’Ente.
Si ravvisano, inoltre problemi derivanti dal mancato rinnovo di convenzioni e pagamenti forniture nonché prestazioni di servizi atti a garantire: la sicurezza e la salubrità del luogo di lavoro la cui proroga del servizio di pulizia uffici è scaduto il 7.05.2021, con la conseguente
messa a riposo forzata del personale.
A questo punto Ill.mo Governatore Bardi, non sarebbe opportuno pensare a sostituire il Dott. Fasana con altro professionista della stessa statura professionale? Non crederete mica ce ne siano di bravi solo a Como?
Perchè ammettiamolo Governatore c’è un dato incontestabile in questa intera vicenda, la distanza chilometrica del commercialista incaricato. Troppa. Non si può espletare questo tipo di incarico – così complesso e per la cui definizione ci vorranno anni – da una distanza
così considerevole -. Non si può! Bisogna nominarne un altro e alla svelta, logisticamente più vicino – fisicamente più vicino –
che alla bisogna raggiunga in poche ore il Consorzio, diversamente si rischierà, a breve, di buttare il bambino con l’acqua sporca.
Inoltre, è in itinere la richiesta di incontro urgente al Prefetto di Potenza per portare alla sua attenzione le problematiche in essere, facendoci carico come dipendenti del racconto delle responsabilità degli ultimi anni oggettivamente addebitabili a quanti hanno avuto potere di firma.