Questa mattina nella sala di Palazzo Malvinni Malvezzi, in piazza Duomo a Matera è stato sottoscritto il protocollo di collaborazione per la realizzazione della Carta del potenziale archeologico della Città di Matera e del suo territorio.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, gli assessori comunali Tiziana D’Oppido, Graziella Corti e Rossella Nicoletti, il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Francesco Canestrini, il direttore del Dipartimento culture europee e del Mediterraneo dell’Unibas, Aldo Corcella, e la direttrice Scuola di specializzazione Beni archeologici di Matera, Francesca Sogliani.
Di seguito l’intervento del sindaco di Matera Domenico Bennardi
Oggi il Comune di Matera, insieme al Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Francesco Canestrini, al direttore del Dipartimento culture europee e del Mediterraneo dell’Unibas, Aldo Corcella, e la direttrice Scuola di specializzazione Beni archeologici di Matera, Francesca Sogliani, alle assessore Rosa Nicoletti, Tiziana D’Oppido e Graziella Corti, sottoscrive un nuovo strumento per tutelare il nostro prezioso patrimonio. Abbiamo avvertito la necessità di mettere a punto uno strumento che consentisse lo studio, la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali e della loro fruibilità.
La Carta archeologica è da intendersi come un inventario delle opportunità di riscoperta e valorizzazione delle vestigia archeologiche, ai fini della loro tutela e valorizzazione nella costruzione della città contemporanea. La Carta ci consentirà di riconoscere nel territorio comunale le zone d’interesse archeologico e le testimonianze dell’uso antico del territorio: si tratta di registrare e di portare in pianta i resti antichi che in qualsiasi modo risultino esistenti sul terreno, indipendentemente dal fatto che siano o non siano stati oggetto di scavo.
La Carta archeologica si realizza mediante un’esplorazione minuta del territorio opportunamente diviso in parti, una rilevazione fotografica completa, un’indagine approfondita sulle fonti antiche e moderne, edite e inedite, per tutte le informazioni che esse possono fornire.
Sarà possibile individuare forme di intervento mirato alla conservazione dei depositi e dei complessi archeologici secondo una strategia di ampio respiro, che consenta nel futuro di individuare modalità innovative di conservazione legate alla valorizzazione dei siti archeologici.
L’unicità di Matera richiede strumenti che ne garantiscano la tutela.
L’aumento negli ultimi decenni della pressione antropica sul territorio ha infatti determinato una accelerazione esponenziale delle occasioni di scoperta e a volte anche il rischio di distruzione dei giacimenti archeologici.
La base di dati così costituita può esplicare notevoli potenzialità non solo sul piano della conoscenza scientifica dell’evoluzione del paesaggio, ma anche su quello della gestione del territorio, offrendo la possibilità di riconoscere settori con livelli diversi di ‘potenzialità archeologica’, ovvero del grado di probabilità che si verifichino futuri rinvenimenti, definito sulla base dei fattori di erosione e copertura alluvionale.
La Carta consentirà all’Amministrazione comunale di progettare interventi pubblici e privati che incidano nel sottosuolo con il minor impatto sul patrimonio archeologico, abbattendo tempi e costi di interventi di scavo secondo le procedure di archeologia preventiva ormai in uso da tempo nell’ambito dei lavori pubblici.
Infatti, un aspetto che non possiamo ignorare, è che alle difficoltà sul versante della conservazione spesso si aggiunge il danno per le attività economiche derivante dalla tutela a posteriori di un sito, che sostanzialmente consiste in ingiunzioni di fermo del cantiere conseguenti al ritrovamento di resti archeologici durante lavori comportanti escavazioni. A volte, invece, con sondaggi preventivi dai costi contenuti, può essere possibile ridurre considerevolmente il rischio di un fermo del cantiere, con grande vantaggio sia per le opere agricole e di urbanizzazione sia per la conservazione dei beni archeologici.
Per una corretta gestione delle risorse archeologiche è dunque necessario operare nel momento della programmazione urbanistica e territoriale.
Clicca qui per consultare il protocollo Carta del potenziale archeologico della Città di Matera
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
La fotogallery dell’incontro a Palazzo Malvinni Malvezzi (foto www.SassiLive.it)