Vito Cirillo, originario di Stigliano, scrittore non vedente dal 2009, ha pubblicato il romanzo “Lo sradicato”.
Maturità classica conseguita a Taranto, laureato in filosofia, professore a contratto di storia del medioriente a Scienze politiche della Sapienza di Roma, responsabile per le religioni, direzione PSI. Giornalista pubblicista. Responsabile cultura dell’Umanità. Segretario dell’Istituto Laziale di Studi Storici. Autore di romaniz, Poesie, e saggi storici. Autore di 10 lavori teatrali, quattro dei quali messi in scena con la regia dell’autore stessso.
Sinossi
Un impiegato di banca, vivente a Roma, ha nostalgia della sua Lucania. Vuole recuperare le sue radici perchè sente di essere sradicato. Vive anche una crisi coniugale. Dopo una rapina in banca, decide di andare a riposarsi nel suo paese di origine. Per alcune settimane vive in una casetta di campagna di suo zio. Rivive i momenti magici della sua infanzia e pensa di avere recuperato in parte le sue radici. Ha anche un incontro con un contadino che lo intrattiene rivelandogli particolari del poeta Rocco Scotellaro, che è il poeta amato da questo impiegato di banca, incontra anche degli anziani lucani che gli raccontano fatti miracolosi e anche superstiziosi della Lucania. Trascorse quattro settimane, decide di ritornare a Roma. Sul treno, però, con rammaico si rende conto che è un’illusione recuperare le radici perdute.