Allegretti (SPI), Zuardi (FNP) e Vaccaro (Uilp): “Che fine hanno fatto le regole per l’accesso nelle Rsa che le Regioni hanno sottoscritto con il Cts dopo l’ordinanza del ministro Speranza? La Regione quando intende comunicarle ai cittadini? E inoltre vista la recente operazione dei Nas nella casa di riposo a Rivello, chiediamo ai nostri amministratori se e quando sarà possibile mettere nero su bianco delle linee guida a garanzia della sicurezza”. Di seguito la nota integrale.
“Che fine hanno fatto le regole per l’accesso nelle Rsa che le Regioni hanno sottoscritto con il Cts dopo l’ordinanza del ministro Speranza? La Regione quando intende comunicarle ai cittadini visto il largo uso che si fa dei canali social istituzionali? E inoltre, considerata la recente operazione dei Nas nella casa di riposo a Rivello, chiediamo ai nostri amministratori se e quando sarà possibile mettere nero su bianco delle linee guida a garanzia della sicurezza, salubrità e rispetto delle prescrizioni nelle strutture che ospitano anziani e disabili”. È la sollecitazione dei segretari SPI-FNP UILP Basilicata, Nicola Allegretti, Vincenzo Zuardi e Carmine Vaccaro alla luce di quanto riscontrato dai carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni e sanità nella casa di riposo del paese valnocinoe in altre case di riposo nei mesi scorsi. “Chiediamo da tempo delle regole precise e dei controlli periodici a garanzia delle fasce più deboli della nostra comunità, non dimentichiamoci quanto accaduto nelle case di riposo di Marsicovetere e Brienza, dove la magistratura ha aperto un’inchiesta”.
Inoltre Allegretti, Zuardi e Vaccaro richiamano l’attenzione sulle nuove disposizioni contenute nell’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, varata lo scorso 8 maggio, con la quale è stata prevista la possibilità di tornare a far visita a nonni, genitori e zii ospiti delle Residenze socio-assistenziali sparse sui territori. Il tutto però alla luce di precise regole e a garanzia della sicurezza. Le Regioni e Province autonome con il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, hanno sottoscritto il documento con le modalità operative di accesso/uscita di ospiti e visitatori nell’ambito delle strutture residenziali della rete territoriale. “Ma la nostra amministrazione regionale lo ha recepito? E come? Non ci sembra che di queste prescrizioni sottoscritte con il Cts, ne sia stata data comunicazione pubblica ai cittadini. Anche per permettere a ciascuno di regolarsi in merito. Qual è la situazione nelle Rsa lucane? Si sono già adeguate ai protocolli di ingresso e uscita, nella predisposizione degli spazi e nella verifica dei prerequisiti richiesti per gli accessi dall’esterno? La Regione ha effettuato uno screening in merito? Lo chiediamo al presidente Bardi, all’assessore Leone e al dg Esposito”.
Allegretti, Zuardi e Vaccaro poi illustrano l’importanza del provvedimento, dopo più di un anno di ‘isolamento’ cautelativo delle strutture di assistenza, alcune delle quali, tra l’altro colpite da focolai di Coronavirus. “La valorizzazione della persona deve essere garantita nella sua dignità. L’anziano va accudito, rispettato, valorizzato e in un frangente storico come quello che stiamo vivendo, anche protetto. A lui va garantita la massima sicurezza da possibili fattori di contagio da Coronavirus. Ma non possiamo neanche pensare di dover ‘abbandonare’ i nostri cari nelle Rsa”. “Con questa recente decisione – evidenziano i segretari – si dà, pertanto, risposta a quanto da noi sollecitato sia a livello nazionale che regionale sull’importanza di non lasciare sole le persone ricoverate nelle strutture di lungodegenza. La programmazione delle visite deve tenere conto delle condizioni dell’ospite (età, fragilità, stato immunitario) e del visitatore”.
“L’ingresso è consentito solo a visitatori (familiari o volontari), in possesso della certificazione verde, ovvero quel documento che certifica lo stato di completamento ciclo vaccinale, la guarigione dall’infezione Covid o la negatività del tampone molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti la visita. Il possesso della certificazione verde non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio.
Per quanto riguarda le strutture sono tenute a garantire una programmazione degli accessi dei familiari lungo l’arco della giornata con modalità e forme idonee ad evitare assembramenti. Di norma gli accessi devono riguardare non più di due persone per ospite e per visita, identificati dall’ospite o, in caso di sua incapacità certificata, nella sfera di relazione degli affetti dell’ospite stesso. Devono essere comunque evitati assembramenti di persone e deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra visitatori, oltre alla predisposizione di percorsi di ingresso e uscita diversificati. All’ingresso i visitatori oltre ad esibire il certificato verde, sono sottoposti al protocollo di sorveglianza, in particolare alla verifica che siano in buona salute procedendo alla misurazione della temperatura. Sono tenuti a firmare il “Patto di Condivisione del Rischio”, il registro degli accessi andrà conservato per 14 giorni”. “Le visite devono avvenire preferibilmente in spazi dedicati esclusivamente alla visita, ampi e arieggiati. In presenza di condizioni climatiche favorevoli vanno sempre previlegiati gli incontri in spazi aperti e dedicati. Infine, vengono aggiornate le disposizioni relative ai nuovi ingressi di anziani nelle strutture. Tutte regole- concludono Allegretti, Zuardi e Vaccaro- che ci consentono finalmente di far visita ai nostri cari in sicurezza e che i nostri amministratori sono tenuti a comunicarci e farci rispettare”. Stiamo infine ancora aspettando la convocazione di un incontro da parte dall’assessore regionale alla Sanità su una serie di tematiche relative agli anziani, tra cui la regolamentazione di Rsa e case di riposo.