Alfredo Cinnella, segretario regionale CIMO Basilicata, ha inviato una nota a margine dell’incontro che si è svolto martedì scorso presso l’assessorato alla Salute della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Nella giornata di martedì 18 maggio presso l’Assessorato alla Salute della regione Basilicata si è tenuta una riunione sindacale tra l’Assessorato e i sindacati della Dirigenza Sanitaria, regolarmente convocati in merito alle linee guida (confronto regionale ex art. 6 del CCNL dell’Area Sanità del 19 dicembre 2019) che la Regione intende emanare sull’applicazione del nuovo contratto di lavoro da parte delle attuali quattro Aziende Sanitarie lucane.
Dopo 10 anni di assoluto silenzio, interrotto solo da una riunione dell’anno scorso in Regione in cui si stabilì il rispetto contrattuale da parte delle Aziende Sanitarie delle cosiddette prestazioni aggiuntive, l’Assessorato ha voluto riprendere il dialogo con le organizzazioni sindacali per compiere scelte condivise per il benessere della Comunità e degli operatori sanitari.
L’iniziativa è stata presa dall’assessore alla Salute, Rocco Leone e dal Direttore Generale dell’Assessorato, Ernesto Esposito.
Sono stati individuati gli argomenti di informativa e di confronto coi Sindacati, e sono stati riesaminati i fondi che, tramite la Regione, sono destinati agli operatori sanitari delle Aziende Sanitarie. Da un attento esame degli stessi, l’Assessorato ha evidenziato e riconosciuto quanto la CIMO da anni lamentava, e cioè una sensibile disparità di trattamento economico fra gli operatori sanitari della ASM (provincia di Matera) da una parte e gli operatori delle Aziende ASP, AO San Carlo e IRCCS CROB (provincia di Potenza) dall’altra, con netta penalizzazione degli operatori della ASM, tanto da provocare un notevole squilibrio economico negativo per gli operatori della ASM, e da indurre la CIMO a non firmare i relativi verbali sindacali aziendali. È la conseguenza di “indicibili” quanto “fantasiosi” calcoli dei fondi operati dalla ASM nelle ultime gestioni.
Si è deciso all’unanimità di sanare tale ingiusta disparità, ristabilendo gradualmente, nei prossimi anni, l’equità di trattamento economico fra l’Azienda di Matera e le altre, in relazione al numero di Dirigenti in servizio alla data del 31 dicembre 2018, e assegnando alle Aziende una quota delle risorse destinate alla Regione Basilicata in proporzione al VMP (Valore Medio Procapite del fondo regionale) attraverso una perequazione e compensazione a livello regionale pari al 30% e 70%, fino a colmare il divario creatosi, conservando tuttavia intatto il riconosciuto trattamento economico nelle altre aziende, e ridando però dignità agli operatori sanitari della ASM, ingiustamente penalizzati.
L’Assessorato ha anche preso l’iniziativa di predisporre un software per la busta paga unico nelle quattro aziende sanitarie. La CIMO aveva già più volte sollecitato e verbalizzato presso la ASM di Matera, che questa usasse un software per la busta paga unica, uniformata alle altre Aziende Sanitarie della Regione Basilicata, per evitare che la ASL potesse essere indotta in strane “tentazioni”. Richiesta mai recepita. A questo proposito, nella riunione di ieri presso l’Assessorato, la CIMO Basilicata ha avuto la sorpresa di sfondare una porta aperta.
La riunione di ieri è stata solo la prima di una serie di incontri bipartisan che avverranno fra Assessorato e organizzazioni sindacali, e che auspico portino a una sempre più feconda collaborazione fra le parti, a vantaggio di tutti.