In merito alla riforma del lavoro approvata dal Governo Monti che ha modificato l’articolo 18 sono arrivate alla nostra redazione le note del sindacato di CasaPound e di Liborio Livio Nicoletti, componente la Segreteria Provinciale Matera U.I.L.- Settore Credito e Assicurazioni. Riportiamo di seguito i due documenti.
CasaPound Italia “Non crediamo alla cura Monti, ridurre i lavoratori alla schiavitù non aiuterà lo sviluppo”
Matera, 5 aprile – Striscioni contro la “cura Monti” e la riforma dell’articolo 18, “che punta a ridurre i lavoratori in schiavitù” sono comparsi nella notte in una cinquantina di città italiane. A rivendicare la protesta Blu, Blocco lavoratori unitario, il sindacato nato in seno a CasaPound Italia, che aveva già messo a segno azioni contro i licenziamenti dell’azienda di autotrasporto trentina Arcese e
della Omfesa, le Officine meccaniche ferroviarie del Salento.
“Art. 18: lavoratori licenziati, mercati deliziati” è il messaggio lanciato dagli striscioni, comparsi su muri della zona PAIP di Matera, per protestare contro una riforma che, si legge sul volantino diffuso dal sindacato, “vuole avvicinare le condizioni dei lavoratori italiani a quelle dei lavoratori del terzo mondo”. Ma, secondo Blu, “peggiorare la condizione dei lavoratori non porterà nuovi investimenti in Italia e certamente non impedirà alle imprese di delocalizzare alla ricerca di lavoratori low cost”. “Non saremo mai competitivi con i lavoratori del terzo mondo che lavorano per pochi euro, senza sicurezza, senza orari, senza tutele – spiega il volantino – finché non saremo schiavi anche noi”. Per questo, si legge, “non crediamo alla riforma del lavoro, non crediamo che rendere più facili i licenziamenti porterà sviluppo per il paese e di conseguenza più lavoro. Il lavoro in sé non è indice di benessere: la qualità del lavoro, la sicurezza sul lavoro, la giusta retribuzione per il proprio lavoro sono benessere”.
Secondo il sindacato di CasaPound Italia, “nessuna fabbrica verrà aperta in Italia grazie a questa riforma il cui unico obiettivo è rendere appetibili agli speculatori internazionali i Buoni del Tesoro
italiano”. “E gli speculatori – sottolinea Blu – comprano Bot solo se vengono convinti che qui in Italia il mercato ha campo libero e i lavoratori la testa china e la coda tra le gambe”. Soprattutto,
evidenzia il Blocco unitario lavoratori, “vendere Bot agli speculatori non vuol dire sviluppo ma solo altro debito pubblico e consegnare la Nazione agli strozzini internazionali”.
CasaPound Italia
ARTICOLO 18: ULTIMO BALUARDO DI CIVILTA’ DEL LAVORO
“Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità
di trovare se stessi”.
In questa frase illuminante, Joseph Conrad metteva sotto i riflettori l’aspetto del mondo lavorativo
che ha costituito il Big Bang nella storia sindacale: in un mondo sempre più industrializzato e
spersonalizzante si può correre il rischio di focalizzare l’attenzione sul denaro piuttosto che sulla vita delle persone. Ed è proprio per la difesa della dignità del lavoro che nacque il sindacato, l’unica
grande forza sociale in grado, nella sua storia, di ergersi interlocutore forte e credibile nel mondo dei poteri forti socio-economici, nonché rappresentante preparato ed intelligente della massa dei lavoratori.
Nonostante tutto ciò, oggi il sindacato sta correndo il rischio di ricoprire un ruolo marginale nel panorama economico-nazionale, un “ferro vecchio” che per troppo tempo ha preferito andare a braccetto con i potentati, accontentandosi delle briciole per i lavoratori, o che, ancor peggio, con alcuni assordanti silenzi si è reso complice di scempi legislativi dannosi per tutti.
E’ ciò sta accadendo anche nel campo di battaglia più rappresentativo della guerra sui diritti dei lavoratori : l’articolo 18 della legge n.300 del 20 maggio 1970.
Ancora una volta i poteri occulti dello Stato hanno messo in moto la loro macchina da guerra con il solito scopo: tutelare i ricchi ed i potenti a qualsiasi prezzo, consentendo loro di diventarlo ancora di più a scapito di tutti gli altri.
Tuttavia, anche in una nazione solo apparentemente democratica come la nostra, per far ciò c’è comunque bisogno di addormentare le coscienze, spegnere le luci della speranza e puntare con l’occhio di bue sul falso problema di turno.
Ma purtroppo l’Italia è piena di giornalisti e tuttologi del nulla che scalpitano continuamente per svendersi e per inquinare con vergognose menzogne tonnellate di carta pagate con denaro pubblico.
Ma un’opinione pubblica sana di mente può davvero pensare che il problema dell’Italia di oggi sia l’art.18 ?
Davvero nessuno si stupisce della veemenza con cui i tecnici-santoni stanno affrontando questo tema, mentre si comportano da pecorelle quando si tratta di affrontare temi come la corruzione, i cattivi costumi della politica, le miopi strategie del sistema bancario italiano; temi, questi, che, pesati, rappresentano miliardi di euro….?
La cosa più triste, tuttavia, è che mentre dalla classe politica ed affaristica italiana, che ha scarnificato e dilapidato ricchezze faraoniche del nostro Stato, ci si poteva aspettare questo ed altro, lo stesso non si doveva poter dire del fior fiore delle menti italiche chiamate a risollevare lo stato della nazione, né dei sindacati, nati per tutelare i diritti dei lavoratori, non per fare inutili e vuoti discorsi propagandistici davanti alle telecamere, per poi contare, nel chiuso delle proprie segreterie, lontani da occhi indiscreti, i propri miseri 30 denari di ricompensa, per aver tradito coloro che sono tenuti a tutelare con il proprio lavoro.
Così anziché combattere il nuovo “carbone” che intossica l’anima dei lavoratori moderni, e cioè la perdita di dignità e di serenità, che ormai si respira a pieni polmoni nel mondo lavorativo italiano da nord a sud, i sindacati nostrani, salvo sporadiche eccezioni, fanno cartello con chi, con la scusa della crisi, cerca di distruggere definitivamente uno dei pochi baluardi legislativi che ci rendono un paese civile !. Di solito mangi il pane con il salame; ora c’è la crisi, quindi non puoi più permetterti il salame….e ti tolgono anche il pane !.
Ma devi continuare a spendere, altrimenti l’economia si affossa !.
Sei un bamboccione se non puoi comprarti casa e formare una famiglia e quindi vivi ancora nella casa dei tuoi genitori……!.
Della serie…..ci caricano continuamente di letame, ma se la prendono con noi per il cattivo odore che emaniamo…..!.
E così, isolata ad arte l’unica voce che non poteva schierarsi a favore di cotanto scempio( la CGIL con la Camusso), i potentati di casa nostra banchetteranno sui resti della nazione al crepuscolo delle nostre speranze di ripresa.
Come sembrano lontane le parole di papa Paolo VI quando, nella “Populorum Progressio” , scriveva “ il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero” !
Ora più che mai c’è bisogno che i singoli italiani, senza la necessità di doversi riconoscere in una bandiera o in un simbolo specifico, si mobilitino per portare avanti una battaglia di civiltà, per far capire a chi regge le sorti dell’Italia, in maniera ufficiale o in maniera occulta, che gli Italiani di oggi sono gli eredi non solo materiali, ma anche spirituali di coloro che hanno fatto grande la storia dell’uomo.
Dimostrando così quando sosteneva Clarence Francis :
“ Voi potete comperare il lavoro di un uomo, la sua presenza fisica in un determinato luogo,
potete comperare anche un determinato numero di abili movimenti muscolari per un’ora o
per un giorno.
Ma non potete comperare l’entusiasmo, la lealtà, la devozione del cuore, della mente e
dell’animo.
Queste cose ve le dovete meritare.”
Liborio Livio Nicoletti, componente la Segreteria Provinciale Matera U.I.L.- Settore Credito e Assicurazioni