“La Basilicata, nonostante abbia avuto una forte battuta d’arresto nel suo percorso evolutivo, a causa della crisi socio-economica post pandemica, può continuare ad offrire e formare i giovani lucani. Considerato che ogni anno vanno via dalla Basilicata circa 3.000 giovani, dobbiamo invertire questa triste tendenza e fornirgli validi motivi per rimanere nella nostra terra”. Questo il pensiero del capogruppo della Lega Gianuario Aliandroper il quale in tema di formazione, occorre incentivare la collaborazione tra Ateneo e Regione: oltre alla recente istituzione della facoltà di Medicina, bisogna potenziare le facoltà già esistenti in modo da migliorare l’offerta formativa da un punto di vista qualitativo e invogliare anche studenti di altre regioni a frequentare i nostri atenei. Per l’occupazione solitamente si volge lo sguardo sempre verso la fonte-lavoro petrolio, ma non dimentichiamo altri settori vitali per la nostra economia, come per esempio l’agricoltura e il turismo. Per quanto riguarda la sanità, l’ospedale San Carlo di Potenza e il Crob di Rionero sono delle realtà molto apprezzate nell’intero Mezzogiorno, ma il nostro intento resta quello di potenziare anche la medicina territoriale e i nosocomi periferici.Auspichiamo quindi che la Basilicata possa essere il luogo di un prestigioso arrivo e non di una triste partenza”.
“Osare, di avere coraggio nel lanciare sfide che potrebbero anche apparire, per una piccola terra come la Basilicata, visionarie. Sfide che, invece, se condotte in sinergia con il sistema Basilicata tutto e in linea con gli indirizzi dati dalla UE, possono farci fare quel salto in avanti nel futuro, fondamentale per continuare l’inversione di rotta cominciata nella passata legislatura, in cui l’economia della Basilicata da petrolio-centrica è diventata a trazione sostenibile puntando tutto su turismo, agroalimentare e ambiente”.Così il capogruppo di Italia Viva, Luca Braia per il quale “rilanciare oggi sulla transizione energetica e diventare modello per l’Italia e per l’Europa di una società sostenibile, baricentro nel mediterraneo e del nuovo mondo, è l’obiettivo da raggiungere. Da 20 anni siamo la prima regione italiana per estrazioni. Il modello deve far leva sui fattori climatico-ambientali principali, (acqua, sole, vento, foreste) e sulla transizione energetica che vede insieme alle energie alternative, anche l’idrogeno green, una frontiera per noi raggiungibile.I processi di cambiamento vanno governati e, consentitemi di affermarlo, per mia esperienza non devono avere colore politico ma incrociare il coraggio della condivisione, per il bene supremo della comunità”.
“L’emergenza Covid ha ancor di più evidenziato la necessità, già presente nel dibattito politico, di aprire una nuova stagione del regionalismo, che ridisegni le Regioni del futuro, con piedi ben saldi sul territorio, sempre più riferimento di istituzioni e cittadini, ma con una visione proiettata al di là dei confini regionali e nazionali, e secondo un rinnovato spirito di leale collaborazione con lo Stato”. Così il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli che ha aggiunto: “anche il percorso della Regione Basilicata è stato lungo e tortuoso da quel 6 luglio 1970, giorno in cui si avviò la prima legislatura del Consiglio regionale. Primo Presidente del Consiglio Salvatore Peragine. Primo Presidente della Regione Vincenzo Verrastro. A loro, ed a tutti i consiglieri regionali che negli anni si sono avvicendati, va il doveroso ringraziamento per l’impegno profuso per l’avanzamento della società lucana.La Basilicata non è più soltanto un’espressione geografica, ma grazie anche al costante lavoro della Regione è diventata ‘comunità’ che si rivede in un popolo, quello lucano, con una accentuata identità ed un ruolo importante nel Mezzogiorno d’Italia.Dal rinnovamento dell’istituzione regionale dovrà discendere un nuovo protagonismo per modernizzare la regione, ridurre il divario con il resto dell’Europa e produrre standard di benessere per i cittadini all’altezza delle loro aspettative”.
“A distanza di cinquant’anni dalla nascita della nostra Regione, possiamo guardare al futuro con ottimismo in un’ottica di collaborazione tra le forze di maggioranza e quelle di minoranza per il bene comune dei cittadini lucani”.Così il capogruppo del M5s, Gianni Leggieriper il quale “lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione, per il bene comune significa accrescere la fiducia nei cittadini che, spesso, si sentono soli e abbandonati. È questo l’obiettivo che accomuna chi ha la responsabilità di governo, e solo operando in una dialettica di proficuo confronto, pur in presenza di opinioni politiche diverse, si raggiungono risultati apprezzabili. Continuiamo quindi a lavorare affinché, noi uomini delle Istituzioni, possiamo proseguire a dialogare con serenità e lungimiranza. Pur mantenendo visioni ideologiche profondamente diverse, occorre operare in sintonia per rafforzare la dialettica istituzionale. Nella redazione del nuovo Regolamento, l’invito che rivolgo è quello di garantire alle opposizioni tutti gli istituti necessari per assicurarne le funzioni di controllo. Per quanto ci riguarda, continueremo a svolgere il nostro compito in maniera vigile e proficua affinché il bagaglio di sensibilità e competenze possa essere messo a disposizione di tutti i lucani”.
“50anni fa venivano istituite le Regioni a Statuto ordinario, rendendo concretamente operativo il dettato costituzionale che aveva previsto le Regioni quali strumento di democrazia, pluralismo e corretto svolgimento dei rapporti tra gli organi dello Stato. Il 50°anniversario della nascita delle Regioni a statuto ordinario non deve ridursi a mero evento celebrativo, ma deve essere l’occasione per una seria e approfondita riflessione su quanto di buono a tutt’oggi hanno contribuito a realizzare, sui limiti della loro azione amministrativa e sul ruolo che le stesse sono chiamate a svolgere”. Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello per il quale “il pluralismo istituzionale e territoriale previsto dal dettato costituzionale è dunque da un lato strumento di partecipazione democratica, attraverso cui esaltare le specificità economiche, culturali, sociali e politiche delle regioni e dall’altro l’elemento che responsabilizza le Regioni nel raggiungimento, insieme allo Stato, degli obiettivi di uguaglianza sostanziale e di crescita economica e sociale enunciati dalla Carta Costituzionale.Il federalismo solidale deve essere la visione attraverso cui rilanciare il sistema Italia e di questo tipo di federalismo la piccola Basilicata ha rappresentato, forse per prima tra tutte le regioni d’Italia, un mirabile esempio con la sottoscrizione nel 1999 dell’Accordo di Programma sulla gestione condivisa della risorsa idrica”.
“Papa Paolo VI amava ricordare che ‘la politica è la più alta forma di carità’, intendendo per carità l’amore verso il prossimo e la necessità di servire la comunità. Con questo spirito altruistico va interpretato l’onore a noi concesso di rappresentare i cittadini, adoperandoci instancabilmente per il bene dei lucani.”Lo ha detto il capogruppo di Prospettive lucane, Carlo Trerotolache ha aggiunto: “Il mio auspicio è che la ricorrenza delle ‘nozze d’oro’ sproni la politica ad avviare una nuova stagione riformatrice simile a quella che 50 anni fa portò alla nascita delle Regioni sulla spinta di profonde trasformazioni sociali, civili e culturali.Oggi, il Consiglio regionale di Basilicata ha bisogno di recuperare un analogo spirito riformatore per varare importanti provvedimenti a favore del bene comune e per l’ammodernamento e lo sviluppo della nostra regione.Occorre altresì evitare che regioni storicamente svantaggiate a livello geografico ed infrastrutturale possano soffrire ulteriori sfavorevoli condizioni sociali ed economiche che, di fatto, aprano la strada a un’Italia a doppia velocità: il ricco nord ed il povero sud. La piena autonomia delle regioni è un giusto traguardo da raggiungere ma va garantita a tutti gli italiani, ovunque residenti, quella pari dignità che la Costituzione pone come limite insuperabile”.
“Non ci interessa la celebrazione formale dei 50 anni delle Regioni, quanto piuttosto una riflessione a tutto campo su cosa è stato fatto o meglio sulle troppe occasioni mancate. La novità sostanziale del presente rispetto al passato, rispetto a tutte le altre dieci Legislature che ci hanno preceduto, è che per la prima volta a governare la nostra Regione è una maggioranza di centrodestra. Una novità storica destinata, sono certo, ad avere un peso sul futuro della vita istituzionale e politica della Basilicata”. Così il capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro che ha aggiunto: “Ci attende una fase costituente di riforme risorse umane, finanziarie e strutturali, la Basilicata non avrebbe ottenuto i risultati significativi di contenimento della pandemia che tutti ci riconoscono. Ma possiamo fare di più, rafforzando la rete territoriale e integrandola meglio con quella ospedaliera. E possiamo fare di più lavorando su un grande piano di investimenti per l’edilizia sanitaria e per una nuova stagione di assunzioni di personale. La pandemia ci ha insegnato che senza un sistema sanitario regionale adeguato a dare risposte ad ogni tipo di domanda di salute dei cittadini e soprattutto gestito con oculatezza, la nostra regione non avrebbe ottenuto i risultati significativi di contenimento che tutti ci riconoscono”.