Summa (Cgil Basilicata): “No alla liberalizzazione del subappalto e alla reintroduzione del massimo ribasso. Basta alle logiche del profitto a discapito dei diritti e della sicurezza dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
La norma sulla liberalizzazione del subappalto e la reintroduzione del massimo ribasso, in discussione, è pericolosa. Una deregolamentazione che porterebbe le condizioni di lavoro indietro di 50 anni. Altro che sicurezza sul lavoro: se in azienda può sub appaltare un’opera completamente con il massimo ribasso questo significa che si rifletterà direttamente sulle condizioni di lavoro e della sicurezza”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, ribadendo la contrarietà della Cgil a quanto previsto dalla bozza del decreto Semplificazioni.
“Semplificare – continua Summa – non può significare un peggioramento delle condizioni di lavoro. È una storia già vista che non ci ha insegnato nulla. Il rischio è una riduzione dei diritti, una scarsa qualità sia del lavoro che delle opere, mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro e incentivazione della corruzione e dell’illegalità.
A inizio pandemia – afferma Summa – erano tutti pronti a riconoscere il valore essenziale del lavoro e delle persone, compresa Confindustria. Dopo un anno, gli stessi sono pronti a sbloccare i licenziamenti e ad aprire alla liberalizzazione degli appalti. Per velocizzare i tempi di realizzazione delle opere la strada è una sola: fare nuove assunzioni, ridurre e riqualificare le stazioni appaltanti. La questione centrale deve essere quella della qualità dei progetti, non quella dei costi, che inevitabilmente si riverberano sui lavoratori ai quali vengono tagliati il salario e i diritti.
Abbiamo già esempi in Basilicata su quello che può accadere nei cambi appalto, basti pensare all’indotto dell’automotive a Melfi, dove ci sono lavoratori assunti con contratti pirata e l’occupazione è il ricatto con cui le aziende puntano al profitto a discapito dei diritti e della sicurezza.
Bisogna investire sulla qualità delle opere e sulla qualità del lavoro e su quella delle imprese – conclude Summa -, per questo diciamo no ai sub appalti e all’affidamento basato sulla aggiudicazione con il massimo ribasso. Al contrario, bisogna aggiudicare gli appalti con il criterio dell’offerta, che deve presentare condizioni di rispetto dei diritti e delle norme sulla sicurezza”.