Per la ripresa delle feste di matrimonio, nonostante gli annunci dei giorni scorsi, non ci sono ancora prescrizioni chiare e definitive ed è tutto confuso. Tante le telefonate a strutture ricettive, alberghi, ristoranti, locali specializzati ed attrezzati ad ospitare piccoli e grandi eventi, da parte delle coppie lucane che in moltissimi casi da un anno e mezzo hanno rinviato la cerimonia religiosa e civile per l’impossibilità di festeggiare con le famiglie e gli amici. I matrimoni da noi sono calati in un anno del 70%. “Accade però – spiegano da Federmep, associazione che rappresenta imprese e professionisti del settore Matrimoni ed eventi – che sono passati già alcuni giorni dalla valutazione da parte del CTS delle linee guida per i matrimoni e le altre feste consentite, senza che ancora il Ministero della Salute abbia emanato l’ordinanza che le rende applicative. Un ritardo che sta mettendo in difficoltà centinaia di migliaia di persone: gli operatori economici, gli sposi, le famiglie. I ricevimenti necessitano di tempi di programmazione non brevi: non è ammissibile che si continui a non decidere. Il risultato è che i professionisti responsabili stanno alla finestra in attesa di norme certe e complete, mentre in tutta Italia si stanno tenendo feste ‘clandestine’. Mai come oggi – è l’ennesima sollecitazione Federmep – rivolgiamo un appello al governo: fate presto, varando il protocollo e anticipando la ripresa degli eventi dal 4 giugno. E soprattutto fate bene, non introducendo norme assurde che stanno già comportando nuovi rinvii”
Intanto ci sono notizie frammentate e discordanti. Per partecipare agli eventi, sarebbe necessario per gli invitati essere muniti di green pass, il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione o un contagio pregresso con il virus o, ancora, la negatività ad un recente tampone. Il green pass sarà disponibile a partire dal 15 giugno. Quanto al Covid manager, è stata eliminata la presenza di un addetto per ogni 50 presenti, ma le strutture avranno comunque l’obbligo di individuare il proprio referente interno. Un elenco di tutti i partecipanti ai matrimoni dovrà essere conservato per almeno due settimane successive al ricevimento. E ancora, obbligatorio per tutti gli invitati sottoporsi al controllo della temperatura corporea che, se superiore a 37,5°C non permetterà l’accesso alla festa.
Fermo l’obbligo di indossare la mascherina, che è destinato anche agli sposi: regola che dovrà essere rispettata all’interno (quando non si è a tavola) e all’esterno a meno che non sia possibile il distanziamento di almeno un metro. Mascherina e distanziamento interpersonale anche per tutti gli ospiti che vorranno allontanarsi da tavola – ad esempio per accedere ai bagni della struttura – e per tutto il personale di servizio.
Il buffet sarà possibile ma solo se sarà il personale incaricato a somministrare il cibo e, comunque, gli ospiti dovranno rispettare una fila e il distanziamento di almeno un metro l’uno dall’altro. La modalità self-service per i buffet sarà consentita solo se gli alimenti distribuiti saranno monodose.
Quanto ai professionisti del settore, l’obbligo di mascherina è esteso anche a fotografi e musicisti: i gruppi musicali dovranno distanziarsi dal pubblico di almeno 3 metri a meno che non siano muniti di barriere in prossimità del microfono. Durante l’esibizione potranno, ovviamente, togliere le mascherine. Consentiti spettacoli ed esibizioni di varia natura, purché rispettino la regola generale del distanziamento interpersonale. Quanto ai balli, si potrà danzare all’esterno, mentre i balli che si svolgono all’interno dovranno essere regolati da tempistiche ben precise: non più di 15 minuti, in spazi capaci di garantire una superficie pro capite di almeno due metri. Infine per la distribuzione delle bomboniere, dovranno essere gli sposi, dopo opportuna igienizzazione delle mani, ad effettuare la singola consegna, mentre non sarà possibile per gli ospiti prendere da soli le bomboniere da un unico tavolo.
“Siamo davvero in una situazione paradossale specie se trovano conferme notizie di stampa sulle prescrizioni da adottare – commenta Sabrina Cannas, segretaria generale e referente Federmep Basilicata – perché se non prevale il buon senso, sempre nel pieno rispetto delle norme anti Covid, sarà difficile se non impossibile per noi occuparci di organizzare un matrimonio. Eppure come abbiamo dimostrato qualche giorno fa con il matrimonio ai tempi del Covid organizzato in una sala ricevimenti a Bari, evento dimostrativo e anche una provocazione – aggiunge Cannas – è possibile tornare a festeggiare i matrimoni in assoluta sicurezza. La nostra proposta di introdurre una sorta di “bollino di sicurezza” è la più semplice e di più facile attuazione. Innanzitutto – spiega – lo svolgimento di ogni tipo di festa, anche conseguente a cerimonie religiose e civili, è subordinato alla comunicazione preventiva dell’evento al sindaco – in qualità di autorità sanitaria locale del Comune – in cui si tiene l’evento. Dunque sarebbe sufficiente un “bollino” a garanzia dell’evento, perché aprire agli eventi significa poterli controllare. Adesso – sottolinea Cannas – non vorremmo trovarci nelle condizioni di doverci districare nella ragnatela delle prescrizioni. Speriamo che nei prossimi giorni ogni adempimento che ricade sulle nostre spalle sia chiaro perché una cosa è certa: non intendiamo in alcun modo abbassare l’atmosfera di serenità e convivialità per quella che è la festa più importante della vita delle coppie e delle loro famiglie”.