“Anche in Basilicata non possiamo assolutamente permetterci il rischio della perdita di ulteriori posti di lavoro. Per questo la proroga del blocco dei licenziamenti, che scadrà a fine giugno, è una priorità dell’agenda sindacale insieme alla riforma degli ammortizzatori sociali”. Lo sostiene il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che secondo dati dell’Ufficio Politiche Sociali Uil i lavoratori italiani sicuramente a rischio sono oltre 500.000. “I nostri dati – aggiunge – parlano di una platea due milioni. Il range è tra i 500.000 e i due milioni. Bisogna dare una risposta ai lavoratori per non far scoppiare una bomba sociale”.
“L’interruzione brusca e totalmente immotivata del blocco dei licenziamenti potrebbe dunque avere conseguenze disastrose sull’occupazione in Basilicata. Una regione dove ammortizzatori come la cassa integrazione e, ancora di più, la Naspi (l’assegno di disoccupazione) parlano di un’evidente fragilità del sistema produttivo. Solo nel mese di aprile sono state autorizzate complessivamente circa 1 milione di ore di cig con casuale “emergenza sanitaria”, mentre nel primo quadrimestre dell’anno le ore autorizzate raggiungono i 6 milioni con più 22% rispetto al primo quadrimestre 2020. Sono soprattutto la cig in deroga (1,5 milioni , più 212%) e quella erogata dai Fondi di Solidarietà (2 milioni, più 492%) a registrare il massimo ricorso. Senza sottovalutare le circa 20mila domande Naspi presentate lo scorso anno. Sono questi i numeri che esprimono efficacemente – aggiunge Tortorelli – quella che chiamiamo bomba sociale. Riteniamo sbagliata la posizione di Confindustria: per uscire dalla crisi c’è bisogno di gradualità, e servono strumenti che facciano da cuscinetto per un atterraggio morbido.
Tutto ciò mentre nel decreto Sostegni bis non riusciamo a vedere quella serie di “opzioni a disposizione delle aziende, alternative ai licenziamenti” di cui parla il Governo mentre le politiche attive di lavoro continuano ad essere solo un auspicio. Di questo vorremmo parlare anche con il Presidente Bardi, al quale unitariamente come segretari Cgil, Cisl, Uil, abbiamo chiesto un incontro urgente sui temi dello sviluppo e in questo caso per capire oltre le misure di aiuto e sostegno messe in campo a favore di piccole imprese e lavoratori autonomi cosa è possibile e si deve fare a partire dalle schede regionali del PNRR”.