Egidio Tamburrino, Presidente dell’ associazione culturale scientifica Loco Ardito Sviluppo in una nota chiede alla Commissaria Asm Sabrina Pulvirenti di revocare l’intimazione di sgombero dei locali attualmente utilizzati dal Centro Anziani Uniti di Matera. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo avuto occasione di ascoltare le dichiarazioni del giornalista Doria che commentava una comunicazione pervenuta al Centro Anziani Uniti di Piazza Firenze, quartiere Villa Longo, da parte dell’Azienda Sanitaria Materana .
Con questa comunicazione si invita la Presidente del Centro Anziani Uniti a rendere disponibile immediatamente i locali detenuti in loro possesso. Questa notizia mi ha turbato e mi ha fatto ricordare la storia di quel “Centro” dal momento che molti anni fa, almeno trenta, ho collaborato con il Parroco del quartiere a renderlo fruibile da parte della comunità che lo circondava. Ricordo che il “Centro”, era in stato di degrado e di abbandono ed il Parroco, il compianto Don Nicola Colagrande,mi invito a collaborare perchè potessimo mettere a punto un progetto di riqualificazione tale da riattare e rendere fruibile il Centro.
Don Nicola auspicava che quell’edificio, una volta ristrutturato potesse costituire luogo di incontro, non solo tra anziani, ma anche tra questi e i giovani del quartiere per favorire quello che oggi chiamiamo “interscambio generazionale”. Ricordo che si raccomandò perché nel progetto oltre a luogo di aggregazione degli anziani del quartiere fosse allestito anche un campo di calcetto e fossero predisposti laboratori all’interno dei quali gli anziani avrebbero potuto trasferire ai giovani le tradizioni degli antichi mestieri. Tutto questo senza trascurare la localizzazione di un presidio sanitario indispensabile alle esigenze del quartiere . Accettai l’incarico con spirito di solidarietà e dedizione, e con buona lena misi a punto un progetto che, però, necessitava delle risorse finanziarie perchè fosse attuato.
Per tale scopo il caro Don Nicola avviò una raccolta fondi in tutto il quartiere a cui gli abitanti contribuirono compatibilmente con le proprie risorse finanziarie. Con queste risorse, anche se insufficienti, furono avviati i lavori. Don Nicola si prodigò per procurarne delle altre che riuscì ad ottenere grazie al Presidente della Regione dell’epoca, il compianto Prof Gaetano Michetti.
Con queste risorse aggiuntive i lavori furono ultimati in conformità a quanto da me progettato, con buona pace e soddisfazione degli anziani, dei giovani e della comunità del quartiere.
Tanto ricordato e premesso, pur non essendo note al sottoscritto le appartenenze patrimoniali del “Centro”, la comunicazione della ASM sembra alquanto improvvida e lesiva delle inverterate consuetudini del quartiere che ha sempre visto il “Centro” come luogo di aggregazione e di incontro.
Noi confidiamo in un positiva soluzione da parte della Commissaria ASM , affinchè torni sulle sue decisioni, per non distruggere un patrimonio di socialità, di cultura, che specie nei quartieri periferici costituiscono un presidio insostituibile contro la devianza minorile, contro la emarginazione senile, e l’emarginazione sociale . Noi seguiremo con attenzione e con trepidante attesa l’evolversi della situazione solidarizzando con gli abitanti del quartiere e con la Presidente del Centro che con spirito di abnegazione si è sempre impegnata a che’ l’idea- progetto di Don Nicola potesse avere degna e completa attuazione.