La pandemia e il conseguente lockdown hanno costretto milioni di italiani a stare chiusi in casa e a spostarsi il meno possibile; in molti ne hanno risentito negativamente, soprattutto dal punto di vista del lavoro, ma in tanti hanno colto l’occasione per trasformare questo momento di crisi in un’opportunità per cambiare vita.
Le attività di giardinaggio e bricolage hanno subito un netto incremento da quando è iniziata la pandemia infatti; nell’ambito del fai da te, in particolare, è cresciuto soprattutto il settore della falegnameria e della lavorazione del legno a livello artigianale e hobbistico. Di conseguenza i più esperti ne hanno approfittato per cercare di convertire la loro passione in una fonte di reddito.
La passione per la falegnameria
Anche se i giovani sono più avvantaggiati in termini di opportunità lavorative, la passione per l’arte della lavorazione del legno non ha età; c’è chi si diletta a livello amatoriale, realizzando mobili e oggetti da usare in casa, e chi invece intraprende un cammino di formazione per diventare falegname di professione.
Non ha importanza la ragione per la quale ci si avvicina a questa attività, quello che importa è l’essere animati da volontà, pazienza e attenzione; come per tutti i lavori artigianali, infatti, anche la falegnameria è caratterizzata da un lato potenzialmente pericoloso. Le diverse fasi di lavorazione del legno richiedono una vasta gamma di strumenti da taglio e incisione, a partire da quelli manuali come gli scalpelli e le pialle fino a quelli a motore, come le seghe a nastro, le troncatrici e le combinate, quindi per affrontare il lavoro in piena sicurezza bisogna essere sempre in perfette condizioni psicofisiche.
La levigatura del legno
Sul sito espertoutensili.com troverete ulteriori informazioni in merito alle attrezzature; nel nostro articolo, invece, vogliamo porre particolare attenzione su una particolare fase della lavorazione del legno, la levigatura. Questa è finalizzata a ottenere superfici regolari ed estremamente precise, ed è inutile dire che occorre acquisire un’ottima padronanza degli strumenti nonché la conoscenza dei diversi momenti della lavorazione in cui bisogna eseguirla.
Una prima grossolana levigatura, infatti, avviene durante le operazioni di taglio ed è quella lasciata dalle lame della troncatrice, della sega circolare, della sega a nastro o del seghetto alternativo. Ovviamente la finitura lasciata dai tagli non è mai definitiva, in quanto non perfettamente levigato, ecco perché il passaggio successivo è quello della piallatura. Questa può essere fatta con diversi tipi di strumenti, da scegliere in base alle circostanze; andiamo quindi a vedere più nello specifico quali sono e quando si adoperano.
Gli elettroutensili per la levigatura
La combinata per legno e la pialla a filo e spessore sono le principali macchine destinate alla rettifica dei pezzi di legno; in ambito hobbistico e su pezzi di dimensioni contenute, però, è possibile adoperare anche la levigatrice.
In commercio ne esistono diverse varianti a seconda della destinazione d’uso e della quantità di materiale da asportare. La levigatrice a nastro, per esempio, è adoperata soprattutto nella fasi di sgrossatura con carte abrasive di grana media e grossa, a partire da 60 fino a scendere addirittura a 12 in alcuni casi.
Per la levigatura vera e propria, invece, è consigliabile usare la levigatrice mouse, caratterizzata dalla sua tipica forma a “ferro da stiro”, oppure la levigatrice a rotazione, da non confondere però con la levigatrice rotorbitale. Quest’ultima, infatti, al movimento di rotazione aggiunge anche quello orbitale, cioè uno spostamento eccentrico dell’asse di rotazione.
Sia la levigatrice mouse sia quella a rotazione vengono adoperate con carte abrasive di grana media, da 80 a 120, mentre la levigatrice orbitale viene usata soprattutto per la fase di finitura, ovvero per rendere le superfici estremamente lisce mediante l’uso di abrasivi a grana fine, da 150 in su, e conferire loro diversi gradi di lucidità sostituendo alle carte abrasive fini e ultrafini i panni morbidi per l’applicazione degli oli o delle paste lucidanti.
La levigatura manuale e quella di precisione
Gli strumenti di levigatura manuale per eccellenza, invece, sono gli scalpelli, le sgorbie e le pialle; anche se al giorno d’oggi vengono usati in maniera marginale, infatti, questi utensili rivestono ancora un’estrema importanza nella lavorazione del legno, soprattutto quando bisogna eseguire finiture di precisione oppure lavori di scultura e intaglio. Proprio perché si tratta di strumenti manuali, inoltre, richiedono una notevole esperienza e padronanza d’uso per assicurare i risultati migliori.
La levigatura di precisione viene eseguita anche su oggetti di legno di piccole dimensioni, oppure in zone che normalmente è difficile raggiungere con le levigatrici a motore. In questi casi le opzioni sono due: l’intervento manuale mediante l’uso carta abrasiva fine o di uno scalpello di precisione, l’uso di un utensile multifunzione elettrico oppure di un mandrino, come per esempio il Dremel o il Proxxon.