“Il primato della Basilicata del tasso di femminilizzazione delle imprese (26,2%), subito dopo il Molise, è l’elemento che sicuramente meglio di altri testimonia la più forte “resilienza” delle imprenditrici nella fase della pandemia che si salda alla volontà di nuova autoimprenditoria rosa”. E’ il commento di Rosa Gentile, presidente Comitato Imprenditoria Femminile Camera di Commercio Basilicata sottolineando che come evidenziano i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, sulle iscrizioni registrate nei primi tre mesi di quest’anno, al 31 marzo sono 15.879 le imprese guidate da donne in Basilicata, con la spinta delle giovani di meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento della natalità.
Il report di Unioncamere-InfoCamere in dettaglio riferisce che:
Dopo la caduta delle iscrizioni complessive di nuove attività guidate da donne registrata nel corso di tutto il 2020, torna comunque a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 26.299 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 26.044 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal 2015. Sebbene ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita dell’1% rispetto a gennaio-marzo 2020 segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti, anche se non assume ancora la robustezza degli anni passati.
In tutto questo lungo anno di pandemia, comunque, le giovani aspiranti imprenditrici si sono mostrate un po’ più resilienti delle over 35. Nel secondo e nel terzo trimestre 2020, infatti, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-38,6% contro -44,0% nel secondo trimestre, -3,7 contro -5,3% nel terzo), fino a tornare in positivo nei primi tre mesi del 2021.
Le donne, comunque, continuano a pagare un prezzo più alto degli uomini alla crisi indotta dalla pandemia. Anche nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne continua ad essere ben inferiore a quello delle imprese maschili (1% a fronte del 9,5%).
A fine marzo, le imprese femminili superano il milione e 330mila, pari al 21,97% del totale del sistema produttivo nazionale. Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia le regioni in cui si concentra il maggior numero di imprese guidate da donne. Molise, Basilicata e Abruzzo quelle in cui, invece, il “peso” delle donne d’impresa è maggiore e pari a oltre un quarto del totale delle attività esistenti.
“La positiva situazione dell’imprenditoria femminile in Basilicata – commenta Gentile – tuttavia non ci distrae da un impegno che è su più fronti a partire dalle discriminazioni di genere per costruire le condizioni che permettano alle donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità e contribuire alla ripresa del Paese. Ci sono aspetti specifici della condizione di vita e lavoro delle titolari di imprese che richiedono maggiore attenzione con l’esigenza di affermare un nuovo sistema di welfare attento alla specificità del lavoro indipendente femminile e capace di generare benessere per le imprenditrici, le loro famiglie, la comunità. Per rilanciare la competitività delle nostre aziende – aggiunge – dobbiamo puntare sulla formazione soprattutto in materia di strumenti finanziari. Da intensificare inoltre il confronto con le istituzioni per costruire politiche di conciliazione in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e per supportare le imprenditrici in azioni e soluzioni all’emergenza sanitaria, progettare interventi strutturali che contribuiscano al miglioramento qualitativo e quantitativo della presenza femminile nel mondo del lavoro”.