Ilaria Ciani (Vice commissario Udc Bernalda): “I diritti nel mondo animale: proposte di tutela e benessere”. Di seguito la nota integrale.
“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” così recitava Gandhi ed è proprio da questo che voglio partire per iniziare a parlare della situazione di tutela e salvaguardia animale sul nostro territorio.
L’importanza dei pets in Italia cresce ogni giorno di più. Ne sono una conferma le autorevoli ricerche che approfondiscono i benefici dei pets sul benessere e sulla salute, in particolare di anziani e bambini, o ancora il fatto che gli interventi assistiti con gli animali presso le strutture ospedaliere e private siano sempre più strutturati e accreditati.
La dichiarazione universale dei diritti dell’animale sancisce all’articolo 6 che “l’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante” punibile secondo il codice penale.
Al fine di favorire la convivenza tra uomo e animale, nonché tutelare la salute e il benessere occorre promuovere la prevenzione del randagismo, la protezione e la tutela degli animali di affezione a cui è stata riconosciuta la dignità di esseri viventi, nel rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando così ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono e la detenzione in isolamento.
Sul territorio sono presenti canili/gattili sanitari ma perché non pensare alla creazione di veri e propri rifugi gestiti sia dal Comune che da privati con donazioni e tempo libero da dedicare agli amici a quattro zampe? Ci sono molte persone di cuore e associazioni che volentieri apporterebbero il loro aiuto e valore aggiunto. Sicuramente c’è già chi lo fa in solitaria e con mezzi propri e sarebbe sicuramente disponibile a prendersi cura di loro in apposite strutture diverse dai freddi e tristi canili. Volontari che potrebbero con il loro contributo dare supporto a troppe anime indifese che cercano solo cibo, affetto e una famiglia che li adotti.
Importanti come partenza sarebbero apposite campagne per promuovere la sterilizzazione sul nostro territorio, come anche la possibilità di promuovere l’importanza della tutela degli animali e la possibilità di poterli sostenere direttamente sul posto. A questo proposito si potrebbe prendere in considerazione la proposta del “cane di quartiere” e la tenuta di “colonie feline” tutte procedure ufficializzate dalla circolare del Ministero della Sanità.
Questo potrebbe essere un modo per rendere meno invisibili alcuni randagi e attraverso la sterilizzazione, impedire che continuino a procreare e soprattutto dimostrare di essere un paese civile e responsabile.