Aumento tariffe Acquedotto Lucano, Cgil, Cisl e Uil: “Non posssiamo trovarci di fronte al fatto compiuto”. Di seguito la nota integrale.
Non possiamo trovarci di fronte al “fatto compiuto” dell’aumento delle tariffe di AL avvenuto senza alcuna preventiva consultazione dei sindacati e delle organizzazioni dei consumatori, annullando persino normali e consolidate prassi di concertazione. Tra l’altro, dalle informazioni di stampa raccolte, saremmo di fronte ad un aumento retroattivo al 2020 che peserà sulle famiglie lucane per quest’anno secondo modalità che ancora non conosciamo. Oltre al metodo adottato, nel merito del provvedimento non ci convince la motivazione relativa alla situazione finanziaria di Acquedotto Lucano che si scarica direttamente e solo sull’utenza che invece non ha alcuna responsabilità sui “buchi” di bilancio realizzati anno dopo anno da AL. Ci preoccupa inoltre l’affermazione che viene da un esponente della Giunta che “le tariffe applicate sino ad oggi sono sbagliate da un punto di tecnico”. Si chiarisca e si spieghi cosa significa attraverso un’operazione di trasparenza doverosa soprattutto verso l’utenza. Quanto all’annuncio di una ristrutturazione della società partecipata da Regione e Comuni non possiamo accontentarci di un annuncio che segue i numerosi che abbiamo già ascoltato negli ultimi vent’anni. Aspettiamo di conoscere proposte ed idee della Giunta e dei Comuni. Il sindacato ha da tempo presentato proposte e progetti per l’utilizzo delle risorse idriche lucane al pari di quelle energetiche perchè diventino occasione ed opportunità di sviluppo ma sinora ha registrato atteggiamenti sfuggenti da parte della Giunta ad affrontare un confronto a tutto campo. Anche in questa occasione continuiamo a sollecitare un tavolo con la presenza oltre che della Regione di AL e Comuni.